Streaming illegale, maxi operazione in Italia e in 7 Paesi, 102 gli indagati [VIDEO]

Catania – Effettuata la più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva internazionale: smantellato un gruppo transnazionale con 22 milioni di utenti, 102 gli indagati. Scoperto un giro illegale di oltre 250 milioni di euro al mese. Piratate Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Paramount e Disney+

La polizia, coordinata dalla Procura di Catania, ha eseguito l’operazione Takendown, con il coordinamento di Eurojust ed Europol – smantellando la più diffusa organizzazione criminale transnazionale che serviva illegalmente oltre 22 milioni di utenti. Le accuse sono di violazione del diritto d’autore, accesso abusivo a sistemi informatici, detenzione di codici di accesso e frode informatica. Sono stati sequestrati oltre 2.500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti in Europa, con i quali si realizzava un giro illegale di affari di oltre 250 milioni di euro mensili e circa 3 miliardi di euro all’anno e provoca oltre 10 miliardi di euro di danno economico alle aziende che gestiscono le Pay Tv.

Al blitz hanno partecipato oltre 270 operatori della polizia postale che hanno effettuato 89 perquisizioni in 15 regioni italiane e, con la collaborazione delle forze di polizia straniere, 14 perquisizioni nel Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia, nei confronti di 102 persone.

La polizia croata ha eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 11 indagati. Gli approfondimenti investigativi svolti dalla Polizia Postale hanno, infatti, consentito di individuare le sedi estere, in Romania e a Hong Kong qui sono stati rintracciati nove server attraverso i quali veniva diffuso in tutta Europa il segnale audiovisivo piratato, che il personale della Polizia Postale ha provveduto a spegnere. Sono stati, inoltre rintracciati in Inghilterra e in Olanda tre amministratori di livello superiore della struttura informatica investigata e 80 pannelli di controllo dei flussi streaming per i vari canali.

L’inchiesta è partita da una denuncia di Sky Italia. Le indagini hanno individuato anche persone legate alla criminalità organizzata che dal ricavato finanziavano altre attività. Con un sofisticato sistema informatico – quello delle IPTV illegali – venivano illegalmente capatati e rivenduti i palinsesti live e i contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive nazionali e internazionali, quali Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Paramount, Disney+.

Una attività di monitoraggio durata mesi quella messa in atto dalla Polizia postale di Catania e che si è poi esteso in tutta Europa. Messe sotto controllo le piattaforme che gestiscono lo streaming illegale di eventi sportivi, film e serie televisive. Una operazione che ha visto la cooperazione di diverse forze di polizia. Dalle indagini è venuto fuori che l’organizzazione oggi smantellata mirava a espandere la propria attività, acquisendo nuovi clienti, e stava anche considerando di modificare i propri siti per ostacolare le indagini. Sequestrate criptovalute per oltre 1.650.000 euro e denaro contante per oltre 40 mila euro.

I vigili del fuoco trasportano materiale tecnico e personale dell’INGV sull’Etna [VIDEO]

Catania – Un Equipaggio del reparto Volo di Catania con elicottero “Drago 165” ha effettuato oggi il trasporto di materiale tecnico e personale dell’INGV presso la stazione di rilevamento posta sul monte Etna a quota 3400 slm.

L’elicottero decollato dal Reparto Volo VVF di Catania alle prime ore del mattino. Le operazioni di rifornimento ed assistenza tecnica sono state garantite grazie al supporto di un aviorifornitore con personale proveniente dal Reparto Volo VVF di Salerno, posizionato presso la piazzola del Rifugio Sapienza.

Il materiale per le operazioni di manutenzione è stato prima posizionato su una rete appositamente predisposta per questo tipo di interventi e successivamente trasferito in elicottero presso la stazione di rilevamento con l’ausilio del gancio baricentro.

Tale operazione rientra tra quelle previste dalla convenzione stipulata tra VVF e Protezione Civile a seguito dell’ acquisto di un elicottero ceduto in comodato d’ uso ai VVF dalla Regione Siciliana tramite il Dipartimento Regionale di Protezione Civile per il potenziamento della rete di prevenzione, sicurezza e soccorso in Sicilia.

Le operazioni si sono concluse con il rientro del Drago 165 in sede alle 13.30 circa.

Chiuso dai carabinieri un cantiere edile a Marettimo

Marettimo – (Egadi) – A Marettimo, i carabinieri di Favignana nel corso di un controllo eseguito con il supporto del personale dell’Istituto nazionale del Lavoro di Trapani, hanno chiuso un cantiere edile. Dalle ispezioni , sarebbe emerso che il cantiere, allestito per la ristrutturazione di un immobile, era sprovvisto delle autorizzazioni.

Il titolare è stato denunciato anche per violazione delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e multato: dovrà sborsare 25 mila euro. I militari dell’Arma hanno sanzionato il titolare di un altro cantiere sempre per inosservanza delle norme di sicurezza e parziale mancanza di documenti e autorizzazioni. Per lui la sanzione è di 10 mila euro. Il cantiere, però, non è stato chiuso.

Sindacato, cambio al vertice CIsl Palermo Trapani. Eletta Federica Badami

Palermo/Trapani – Sarà Federica Badami, 41 anni, di Misilmeri a guidare la Cisl Palermo Trapani. Ad eleggerla segretaria generale, sono stati i componenti del consiglio generale del sindacato che si è riunito stamani a Palermo all’NH Hotel, alla presenza della segretaria generale aggiunta Cisl nazionale Daniela Fumarola e del segretario generale Cisl Sicilia Leonardo La Piana. Badami, già segretaria organizzativa succede proprio a La Piana, eletto lo scorso mese di settembre segretario regionale. In segreteria il riconfermato Massimo Santoro, 56 anni di Marsala e il neo eletto Antonio Dei Bardi, 55 anni di Palermo, già segretario generale aggiunto Fit Cisl Sicilia.

Badami all’età di diciannove anni inizia a lavorare al Caf Cisl di Palermo come assistente fiscale, per il Caf, anni dopo, ricopre il ruolo di responsabile del personale. Nel 2015 viene nominata Responsabile del Dipartimento Donne e Giovani della Cisl Palermo Trapani, e nel 2018 viene incaricata di svolgere il ruolo di referente per i rapporti con il Territorio della provincia di Palermo. Entra a far parte della segreteria della Cisl a febbraio del 2022. Fra le priorità della nuova segretaria generale Cisl Palermo Trapani, il lavoro, la sicurezza, i giovani e il disagio sociale crescente che causa la recrudescenza della violenza giovanile, la povertà, le politiche sociali e Pari Opportunità.

Badami è fra i segretari generali più giovani nella storia della Cisl Palermo Trapani, e proprio dai giovani parte il suo discorso, dopo l’elezione.

Le priorità per i giovani e per il mondo del lavoro dei due territori“La disoccupazione giovanile nei nostri territori sale, fra i 18 e i 34 anni, sfiora il 30 per cento a Palermo e il 40 per cento a Trapani – ha affermato Badami -, ma c’è una platea immensa di ragazze e ragazzi, di neet, che non fanno parte delle statistiche, e che hanno perso le speranze di trovare la propria strada. Per loro bisogna creare nuove opportunità con politiche giovanili adeguate, il rilancio dell’economia che crei, puntando sulla green economy, sulle energie rinnovabili e sulle nuove frontiere della tecnologia, posti di lavoro e possibilità di crescita professionale”. “Usare bene e subito le risorse del PNRR è senza dubbio un punto di partenza, serve poi riqualificare le industrie già esistenti nel segno della innovazione e rilanciare le infrastrutture per rendere attrattive di nuovi investimenti le nostre aree industriali per creare cosi nuovi posti di lavoro”.

Il messaggio alle istituzioni

“Il momento che viviamo è particolarmente delicato, la crisi ha soffocato interi settori economici bisogna agire subito per far spuntare piccoli barlumi di luce in fondo al tunnel, bisogna dunque lavorare ad un piano di sviluppo dei nostri territori in sinergia, istituzioni e politica locale, parti sociali, realtà produttive, per eliminare i gap e invertire la rotta. Bisogna dare ora la speranza ai nostri giovani , che sono una risorsa da valorizzare e non da far scappare via”.

Il disagio giovanile e il fenomeno della violenza dilagante nelle nostre città“Non bisogna dimenticare una delle nuove emergenze: il crescente disagio psicologico e sociale giovanile che ci allarma, e dal quale derivano i vari episodi di bullismo, violenza minorile e uso di sostanze stupefacenti, ai quali assistiamo ormai nelle nostre città da molto tempo. Questo disagio – ha affermato Badami – va affrontato sin dai banchi di scuola con una forte collaborazione fra istituzioni pubbliche, scolastiche e il mondo del sociale e bisogna puntare sui ~‘patti educativi di comunità’, per accompagnare i nostri bambini e ragazzi nei percorsi di crescita ed educazione, soprattutto nelle periferie, perché dove lo Stato non fa percepire la sua presenza domina l’illegalità”. Per la segretaria della Cisl Palermo Trapani bisogna dunque avviare, “una battaglia contro la povertà da portare avanti con una forte alleanza fra tutte le realtà coinvolte”.

Le Pari Opportunità e la Sicurezza sul Lavoro

Un passaggio poi dedicato al tema delle politiche di genere perché “il gender gap è un fatto prima di tutto culturale e va affrontato con iniziative fin dalle scuole e con politiche adeguate che finalmente rendano pari uomini e donne nelle nostre realtà e nel mondo del lavoro”. Per la segretaria Badami è prioritario anche il tema della sicurezza sul lavoro “una battaglia contro una emergenza nazionale che portiamo avanti da anni perché ancora troppi sono i lavoratori ai quali non viene garantita la tutela della salute, non è accettabile, bisogna lavorare insieme per garantire loro di tornare a casa”.

La crisi di Palermo

Cresce a Palermo il lavoro povero, con uno stipendio minimo che va da 588 euro a massimo 1116 euro netti mensili, il lavoro nero e quindi sottopagato. Molte famiglie hanno provato sulla propria pelle la perdita del posto di lavoro, del resto a confermarlo sono i dati sulla distribuzione di aiuti che vede Palermo al secondo posto in Italia, con 115.796 soggetti beneficiari. Per la segretaria Cisl, “riteniamo che non si possa più rinviare l’avvio di politiche sociali in ogni realtà comunale del nostro territorio che tuteli davvero le fasce deboli, adeguate politiche di sviluppo costruite con le parti sociali che siano in grado di valorizzare le specificità dei territori e una gestione della pubblica amministrazione che miri al taglio degli sprechi, e alla razionalizzazione della spesa, allo scopo di indirizzare un maggior numero di risorse ai servizi sociali”.

Il lavoro che manca a Trapani

Anche la provincia di Trapani si trova ad affrontare una forte crisi sul fronte del mercato del lavoro, con oltre 17 mila disoccupati di tutte le età. “Come confermano i dati Inps, chi lavora guadagna ancora cifre davvero ai limite della povertà, la paga media settimanale è di 472 euro in provincia di Trapani, dato che peggiora per i lavoratori extracomunitari. L’unico modo per dare risposte a tutti coloro che sono in sofferenza, è rilanciare e costruire laddove sono mancanti le infrastrutture di Trapani a partire dal porto e dallo scalo di Birgi, valorizzare le eccellenze come l’enogastronomia, turismo, agricoltura e artigianato, creare nuovi corsi universitari per dare prospettive professionali ai giovani del territorio, perché solo così si potrà frenare l’andamento negativo della situazione economica e sociale del territorio, e ridare luce ad un mercato del lavoro troppo fragile e precario”. Infine, “bisogna sfruttare al massimo l’opportunità che vedrà nel 2026 Gibellina diventare la prima capitale italiana dell’arte contemporanea, mettendo a circuito tutte le bellezze artistiche e culturali di questa bellissima provincia” ha poi concluso Badami.

Il commento del segretario generale Cisl Sicilia La Piana

“La nuova segreteria della Cisl di Palermo e Trapani nasce nel segno della continuità e dell’innovazione. Si prosegue nel solco del lavoro già svolto in questi anni e si punta su una figura come la neo segretaria generale, giovane d’età ma con alle spalle una lunga e consolidata esperienza sindacale, avendo seguito da decenni la nostra organizzazione sotto ogni aspetto”. Così dichiara il segretario generale della Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, che aggiunge: “Siamo certi che la nuova squadra della Ust di Palermo e Trapani saprà affrontare le importanti sfide che due realtà così complesse rappresentano, rafforzando il nostro radicamento nei due territori e rilanciando un’azione sinergica con tutte le nostre federazioni, i nostri Enti e le nostre associazione, riaffermando il valore fondante della partecipazione e imprimendo una svolta positiva a un rinnovato dialogo con le parti datoriali e tutte le istituzioni locali”.

Smantellata a Brancaccio una banda dedita allo spaccio di crack e hashish

Palermo – La Polizia ha smantellato una banda che a Brancaccio, si occupava di rendere disponibile dosi di crack e hashish, a tutte le ore del giorno e della notte, anche a domicilio e su ordinazione ed anche con riguardo a richieste provenienti dalla provincia.

I poliziotti del Commissariato di “Brancaccio” hanno eseguito una Ordinanza di misura cautelare nei confronti di 10 persone: applicando nei confronti di 2 la custodia cautelare in carcere, nei confronti di altri 4 la custodia cautelare degli arresti domiciliari e nei confronti dei rimanenti 4 la
misura dell’obbligo di presentazione alla P.G. Tutti dovranno rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio in concorso.

Le contestazioni penali, figlie di laboriosi ed accurati riscontri investigativi svolti dai poliziotti, riguardano episodi di spaccio di centinaia di dosi di droga, risalenti agli scorsi mesi di febbraio e marzo. I poliziotti li hanno documentati attraverso tradizionali servizi operativi su strada e servizi di videosorveglianza. Hanno ricostruito le dinamiche del gruppo criminale, la sua struttura verticistica e la metodica suddivisione dei ruoli. Sono emersi i connotati di una organizzazione di spaccio a conduzione familiare ma “aperta” a dinamiche e logiche di profitto di più ampio respiro La base operativa dell’organizzazione era rappresentata da un’appartamento al piano terra di una struttura nel cuore di Brancaccio, residenza di un uomo al vertice del gruppo e che in quello stabile stava scontando una pena in regime di detenzione domiciliare, alternativo al carcere.

Il “capo” del sodalizio, nel corso delle operazioni di consegna delle dosi agli assuntori che, a decine giornalmente, giungevano sulle soglie della sua abitazione, si faceva coadiuvare sul momento da due suoi congiunti, moglie e figlio, particolarmente laboriosi nello sveltire le operazioni ma non per questo avventati. Entrambi ricorrevano infatti ad abili accorgimenti per ridurre al minimo i rischi, come quello di non lasciare la droga in casa e nascondere parte delle dosi all’interno di vetture nella loro disponibilità, parcheggiate nelle adiacenze dell’immobile, ricavando nascondigli in zone dell’auto apparentemente insospettabili come l’alloggiamento del tappo carburante.

Il motore operativo del gruppo di spaccio era, però, rappresentato dall’instancabile opera di smercio dello stupefacente, realizzata, da pusher fidati, due in particolare, che per effettuare le consegne a domicilio venivano riforniti dal “capo”, di ciclomotori e telefonini di servizio. Le consegne venivano effettuate anche in comuni limitrofi. Sono stati anche individuati due “canali di approvvigionamento” dello stupefacente di cui si è avvalso il gruppo; il primo rappresentato da una
donna, anch’ella destinataria di misura cautelare, la quale ha fornito alcune centinaia di dosi di crack in alcuni giorni in cui il gruppo aveva esaurito il quantitativo di stupefacente occorrente per soddisfare le esigenze giornaliere degli acquirenti; il secondo, più strutturato, composto da alcuni pregiudicati del quartiere Falsomiele.

Porto di Trapani, esercitazione complessa di security ed antincendio

Trapani – Si è svolta presso la banchina Isolella del porto di Trapani un’esercitazione complessa di security ed antincendio alla quale hanno partecipato, sotto il coordinamento della sala operativa della Capitaneria di porto Trapani, uomini e mezzi della Guardia Costiera, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco e della locale Autorità di Sistema Portuale tutti i servizi tecnico-nautici (piloti, rimorchiatori ed ormeggiatori).

Scopo dell’esercitazione quello di verificare la prontezza e l’efficacia delle misure di port security con lo scopo di prevenire atti illeciti nei confronti delle strutture portuali e, successivamente, anche di verificare la prontezza degli operatori nel gestire un incendio in area portuale.

La cronaca

Alle 10.00 circa arrivava alla sala operativa della Guardia Costiera di Trapani una segnalazione circa la presenza di un container in fiamme presso la banchina Isolella del porto di Trapani appena sbarcato dalla MN Msc Amihan F. Conseguentemente, venivano attivate tutte le procedure di emergenza in materia di antincendio e security portuale tese a verificare la prontezza e le capacità di intervento di uomini e mezzi destinati alla sicurezza degli impianti portuali, come previsto dalla vigente normativa europea e nazionale. Rientrata l’emergenza, il terminal e la nave continuavano nelle previste attività lavorative, con il ritorno all’ordinario livello di security.

“Il momento addestrativo, come quello odierno, è un’opportunità fondamentale per valutare, perfezionare e consolidare la tempestività e la preparazione di tutta la macchina organizzativa messa in moto al fine di gestire le eventuali emergenze ed il coordinamento degli Enti organizzazioni che sono chiamati ad intervenire a vario titolo”.

Due persone denunciate, rinvenuti oltre 1700 litri di carburante rubato [VIDEO]

Trapani – Denunciati un 39enne e un 64enne per furto e ricettazione di carburante. I Carabinieri della Compagnia di Trapani partendo dall’individuazione del 39enne che, durante l’arco notturno, aveva asportato del gasolio da un mezzo aziendale di una ditta di Alcamo, sono giunti ad individuare il 64enne al quale era stato consegnato il carburante. Dopo una perquisizione domiciliare sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 1750 litri di carburante nella disponibilità del 64enne.

Sono in corso accertamenti volti a verificare la provenienza del carburante che è stato sequestrato e i furti che sono stati perpetrati sul territorio provinciale.

Traffico illecito di rifiuti, sequestro preventivo nei confronti di 16 persone [VIDEO]

Alcamo – Scoperto sodalizione criminale nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. La quantità di rifiuti oggetto di traffico, per il solo periodo di indagini, è stimata in oltre 3.000 tonnellate, per un ingiusto profitto quantificato in oltre 300.000,00 euro. Le indagini, svolte anche con l’ausilio di attività di natura tecnica, hanno portato al sequestro di due aziende del settore, affidate ad un Amministratore Giudiziario nominato dall’Autorità Giudiziaria, al sequestro di 16 autocarri utilizzati per i predetti traffici nonché al sequestro per equivalente di somme pari a 153.000,00 euro.

I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 16 soggetti e di 6 persone giuridiche a vario titolo responsabili di aver partecipato ad un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

Le operazioni si sono svolte prevalentemente ad Alcamo, ma hanno investito anche la Provincia di Palermo con obiettivi anche nei Comuni di Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Bagheria nonché a Palermo.

Le indagini, avviate dal N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) di Palermo nel febbraio del 2019 e proseguite fino al dicembre 2020 sotto il coordinamento della D.D.A. di Palermo hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale operante nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. I rifiuti – tra cui parti anche meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami ferrosi, metalli non ferrosi, imballaggi metallici, apparecchiature elettriche ed elettroniche – venivano conferiti presso gli impianti oggetto dell’odierna attività sia da soggetti privati, sia da ditte non autorizzate alla raccolta e al trasporto, privi dei F.I.R. e – senza alcun tipo di trattamento – venivano miscelati tra loro per poi essere ceduti – a titolo oneroso – come rifiuti ferrosi non pericolosi.

Durante l’esecuzione, all’interno di una delle aziende oggetto di sequestro, sono stati rinvenuti 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi che non avrebbero potuto fare ingresso all’interno dell’azienda in quanto non autorizzata al trattamento degli stessi. Tra i rifiuti erano riconoscibili autoveicoli non bonificati, completi di plastiche, vetri, apparecchiature elettroniche, nonché residui di olii esausti, morchie e vernici già in parte convogliate all’interno dei canali di scolo delle acque di prima pioggia, con evidente pregiudizio all’ambiente.

Sequestrata una tonnellata di pesce non tracciato

Trapani – Anche nell’ambito del Compartimento Marittimo di Trapani inclusi gli uffici marittimi di Marsala, Pantelleria, Castellamare del Golfo, Favignana, Marettimo e San Vito Lo Capo si è conclusa da pochi giorni la fase finale dell’operazione complessa denominata “Calypso”, sotto il coordinamento del 12° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Palermo.

Le donne e gli uomini della Guardia Costiera di Trapani e degli Uffici marittimi dipendenti sono stati impegnati nei controlli sulla intera filiera della pesca, allo scopo di verificare il rispetto delle vigenti disposizioni nazionali ed internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino, con particolare riferimento alla prevenzione e repressione degli illeciti connessi all’impiego di attrezzi da pesca non conformi e alla tutela delle specie oggetto del “fermo biologico”garantire la tutela del consumatore dalle frodi alimentari ed assicurare la qualità e la tracciabilità del prodotto ittico che trova posto sulle tavole dei ristoranti e delle famiglie.

In particolare, diverse operazioni si sono svolte a Trapani presso pescherie, ristoranti e ambulanti. Sono stati sottoposti a sequestro per mancanza di etichettatura e tracciabilità circa 50 kg di prodotti ittici. Sono stati inoltre sottoposti a controllo alcuni automezzi che trasportavano pesce congelato; all’interno di uno di questi sono stati rinvenuti circa 100 kg non tracciabili, pertanto sequestrati a seguito di verbalizzazione.

Presso il porto di Trapani è stata accertata la presenza di un deposito dove c’erano circa 20 kg di prodotto non tracciabile, anch’esso sottoposto a sequestro. Tuttavia, avendo contestualmente accertato presunte irregolarità di altro genere, a pochi giorni di distanza è stata effettuata, congiuntamente al personale dell’ASP di Trapani, un’attività più approfondita grazie alla quale è stato accertato che 110 kg di prodotto ittico veniva trasformato, stoccato e congelato in locale non idoneo perché privo di autorizzazione sanitaria, 25 kg di prodotto ittico non era tracciato (per
assenza di documento di trasporto e fatturazione). Il responsabile dell’attività è stato pertanto segnalato alle autorità competenti e diffidato alla prosecuzione delle attività. Gli è stata inoltre inflitta una sanzione amministrativa per violazione del regolamento dell’Autorità di Sistema Portuale concernente la conduzione e gestione delle concessioni demaniali marittime portuali dei porti della Sicilia occidentale. Molte importanti attività di controllo sono state svolte anche dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Marsala:

Processo Mare Monstrum Palermo: assolti Crocetta, Morace e Finocchiaro

Palermo – Processo Mare Monstrum – Corruzione -“Il fatto non sussiste”, assolti dalla terza sezione penale del Tribunale di Palermo l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta (era stata chiesta una condanna a sette anni di carcere), l’armatore Ettore Morace e il collaboratore di Crocetta Massimo Finocchiaro (richiesta di sei anni e sei mesi ciascuno). Assolta anche la Liberty Lines per cui la Procura invocava una multa di 400 mila euro.

Secondo l’accusa, che non ha retto al vaglio dei giudici, in cambio di tangenti, sarebbe stato consentito alla compagnia Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, di mantenere il monopolio nei collegamenti marittimi con le isole minori.

Quello dove si è appena messa la parola fine è il troncone palermitano del processo che prende le mosse dall’indagine dei carabinieri di Trapani “Mare Monstrum” sulla cosiddetta tangente del mare, la maxi corruzione ai danni della Regione Siciliana che coinvolse gli armatori Vittorio (poi deceduto) ed Ettore Morace, rispettivamente padre e figlio. Corruzione che avrebbe favorito per lungo tempo la compagnia armatoriale Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, di proprietà dei Morace. Secondo l’accusa i Morace avrebbero finanziato il movimento politico fondato da Crocetta che in cambio avrebbe esercitato pressioni su Dorotea Piazza (subentrata alla collega Salvatrice Severino) e al collega Fulvio Bellomo (che al loro insediamento avevano bloccato tutto e consegnato ai pm gli atti decisivi per le indagini), per implementare i servizi di trasporto e favorire Ustica Lines. Sempre per l’accusa, gli armatori Morace avevano stretto un patto corruttivo con Severino, allora dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione siciliana. Sarebbe stata lei a predisporre i bandi per i collegamenti con le isole minori, favorendo gli interessi della compagnia di navigazione.

Nel capo di imputazione si parlava di “pressioni per implementare le corse sulle Eolie e sulle Egadi”.

Tra gli episodi contestati a Crocetta la proroga del servizio concessa nel 2017. A convincerlo, sosteneva l’accusa, un contributo elettorale da 5.000 euro con cui Morace finanziò il movimento “Riparte Sicilia”. “Sono stati spesi dei soldi pubblici per cercare il mio amante”, disse Rosario Crocetta durante l’esame. Secondo il governatore, ad alimentare l’inchiesta furono anche le dicerie da caserma che circolavano all’assessorato regionale ai Trasporti.

In particolare, a detta di Crocetta, ma c’erano anche delle intercettazioni a confermarlo, si parlava della presenza di un suo amante a Filicudi che lo avrebbe portato a perseguire un interesse personale a discapito di quello pubblico. “È una sentenza che ripaga le sofferenze di una persona onesta”, è il commento dell’avvocato di Crocetta, Vincenzo Lo Re.