Vicenda salmonella: rimangono in vigore le ordinanze dei sindaci

Trapani – Allarme salmonella. Nel trapanese fino a nuova disposizione dell’azienda sanitaria provinciale rimane tutto invariato, quindi permangono le disposizioni e i consigli inserite nelle ordinanze dei sindaci e rivolti ai cittadini dei 15 comuni coinvolti. Rimane la disposizione soprattutto al non utilizzo per usi alimentari dell’acqua che arriva dalla rete idrica. Del resto la distribuzione nella rete idrica dei 15 comuni non si è mai interrotta dal momento dell’annuncio della presenza del batterio, avvenuto giovedì sera dopo una riunione in prefettura. Da parte sua Siciliacque che gestisce la distribuzione in questi comuni è in attesa dei risultati dei campionamenti effettuati venerdì e ancora sabato, analisi effettuate nelle acque in uscita dal potabilizzatore di Sambuca.

Per il risultato delle analisi ci vogliono 5 giorni quindi se ne parla mercoledì. Nel frattempo anche l’asp di Trapani ha effettuato altri campionamenti in questo caso nella rete idrica urbana dei comuni interessati dal batterio della salmonella, non è escluso, che in questo caso i risultati possano arrivare domani. In ogni caso rimane l’invito alla prudenza nell’utilizzo dell’acqua, soprattutto per le persone con particolare patologie e questo fino a nuovo ordine. Al momento per fortuna, ha fatto sapere l’asp non si sono registrati casi di salmonellosi. L’origine della contaminazione dell’acqua è stata individuata nella zona dei depuratori della diga Garcia in territorio di Sambuca di Sicilia nell’agrigentino

Rivoluzione in casa Trapani Calcio, Antonini pronto ai cambi

Trapani – Il patron della società granata Valerio Antonini sarebbe pronto ad un nuovo cambio all’interno della società granata. La novità riguarderebbe il direttore sportivo. In bilico la poltrona del ds Andrea Mussi. E’ stato avvistato a Trapani  Giuseppe Pavone (Messina calcio). Domani potrebbe esserci l’ufficialità.

Per la poltrona di Salvatore Aronica banco di prova potrebbe essere il prossimo match contro il Benevento.

Ma le novità riguardano anche la squadra, si parla infatti di un giocatore in arrivo, anzi forse sarebbe il caso di parlare di un ritorno. Ma aspettiamo l’ufficialità.

Traffico illecito di rifiuti, sequestro preventivo nei confronti di 16 persone [VIDEO]

Alcamo – Scoperto sodalizione criminale nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. La quantità di rifiuti oggetto di traffico, per il solo periodo di indagini, è stimata in oltre 3.000 tonnellate, per un ingiusto profitto quantificato in oltre 300.000,00 euro. Le indagini, svolte anche con l’ausilio di attività di natura tecnica, hanno portato al sequestro di due aziende del settore, affidate ad un Amministratore Giudiziario nominato dall’Autorità Giudiziaria, al sequestro di 16 autocarri utilizzati per i predetti traffici nonché al sequestro per equivalente di somme pari a 153.000,00 euro.

I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 16 soggetti e di 6 persone giuridiche a vario titolo responsabili di aver partecipato ad un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

Le operazioni si sono svolte prevalentemente ad Alcamo, ma hanno investito anche la Provincia di Palermo con obiettivi anche nei Comuni di Borgetto, San Giuseppe Jato, Partinico, Bagheria nonché a Palermo.

Le indagini, avviate dal N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) di Palermo nel febbraio del 2019 e proseguite fino al dicembre 2020 sotto il coordinamento della D.D.A. di Palermo hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale operante nel settore della raccolta, trasporto, gestione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. I rifiuti – tra cui parti anche meccaniche di autoveicoli, batterie al piombo, rottami ferrosi, metalli non ferrosi, imballaggi metallici, apparecchiature elettriche ed elettroniche – venivano conferiti presso gli impianti oggetto dell’odierna attività sia da soggetti privati, sia da ditte non autorizzate alla raccolta e al trasporto, privi dei F.I.R. e – senza alcun tipo di trattamento – venivano miscelati tra loro per poi essere ceduti – a titolo oneroso – come rifiuti ferrosi non pericolosi.

Durante l’esecuzione, all’interno di una delle aziende oggetto di sequestro, sono stati rinvenuti 300 metri cubi di rifiuti speciali pericolosi che non avrebbero potuto fare ingresso all’interno dell’azienda in quanto non autorizzata al trattamento degli stessi. Tra i rifiuti erano riconoscibili autoveicoli non bonificati, completi di plastiche, vetri, apparecchiature elettroniche, nonché residui di olii esausti, morchie e vernici già in parte convogliate all’interno dei canali di scolo delle acque di prima pioggia, con evidente pregiudizio all’ambiente.

Processo Mare Monstrum Palermo: assolti Crocetta, Morace e Finocchiaro

Palermo – Processo Mare Monstrum – Corruzione -“Il fatto non sussiste”, assolti dalla terza sezione penale del Tribunale di Palermo l’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta (era stata chiesta una condanna a sette anni di carcere), l’armatore Ettore Morace e il collaboratore di Crocetta Massimo Finocchiaro (richiesta di sei anni e sei mesi ciascuno). Assolta anche la Liberty Lines per cui la Procura invocava una multa di 400 mila euro.

Secondo l’accusa, che non ha retto al vaglio dei giudici, in cambio di tangenti, sarebbe stato consentito alla compagnia Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, di mantenere il monopolio nei collegamenti marittimi con le isole minori.

Quello dove si è appena messa la parola fine è il troncone palermitano del processo che prende le mosse dall’indagine dei carabinieri di Trapani “Mare Monstrum” sulla cosiddetta tangente del mare, la maxi corruzione ai danni della Regione Siciliana che coinvolse gli armatori Vittorio (poi deceduto) ed Ettore Morace, rispettivamente padre e figlio. Corruzione che avrebbe favorito per lungo tempo la compagnia armatoriale Ustica Lines, poi diventata Liberty Lines, di proprietà dei Morace. Secondo l’accusa i Morace avrebbero finanziato il movimento politico fondato da Crocetta che in cambio avrebbe esercitato pressioni su Dorotea Piazza (subentrata alla collega Salvatrice Severino) e al collega Fulvio Bellomo (che al loro insediamento avevano bloccato tutto e consegnato ai pm gli atti decisivi per le indagini), per implementare i servizi di trasporto e favorire Ustica Lines. Sempre per l’accusa, gli armatori Morace avevano stretto un patto corruttivo con Severino, allora dirigente dell’Assessorato ai Trasporti della Regione siciliana. Sarebbe stata lei a predisporre i bandi per i collegamenti con le isole minori, favorendo gli interessi della compagnia di navigazione.

Nel capo di imputazione si parlava di “pressioni per implementare le corse sulle Eolie e sulle Egadi”.

Tra gli episodi contestati a Crocetta la proroga del servizio concessa nel 2017. A convincerlo, sosteneva l’accusa, un contributo elettorale da 5.000 euro con cui Morace finanziò il movimento “Riparte Sicilia”. “Sono stati spesi dei soldi pubblici per cercare il mio amante”, disse Rosario Crocetta durante l’esame. Secondo il governatore, ad alimentare l’inchiesta furono anche le dicerie da caserma che circolavano all’assessorato regionale ai Trasporti.

In particolare, a detta di Crocetta, ma c’erano anche delle intercettazioni a confermarlo, si parlava della presenza di un suo amante a Filicudi che lo avrebbe portato a perseguire un interesse personale a discapito di quello pubblico. “È una sentenza che ripaga le sofferenze di una persona onesta”, è il commento dell’avvocato di Crocetta, Vincenzo Lo Re.

Processo “Sea Ghost”, la Cassazione conferma condanne

Marsala – La Cassazione ha confermato la sentenza emessa lo scorso 5 febbraio dalla II sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo nel processo scaturito dall’operazione “Sea Ghost” (associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tratta di esseri umani e contrabbando di sigarette estere) effettuata dalla Guardia di finanza di Marsala, annullando solo una delle cinque condanne emesse in appello, ma soltanto per la rimodulazione della pena.

In secondo grado, erano stati condannati Angelo Licciardi, pregiudicato, di Marsala, al quale era stata ridotta la condanna da 12 anni a 8 anni e 4 mesi di carcere (per lui l’annullamento della sentenza in Cassazione per il ricalcolo della pena), Sergio Carpentieri, di Erice, in appello la pena fu ridotta di cinque mesi (da 10 anni e 2 mesi a 9 anni e 9 mesi e multa ridotta da 555 mila euro a 535 mila), i tunisini Nizar Zayar, (22 anni di carcere più una multa di 550 mila euro), e Montasar Bouaicha, (10 anni e 7 mesi, con un milione e 350 mila euro di multa), e Giuseppa Randazzo, di Marsala (tre anni).

Quest’ultima, rappresentante legale di una cooperativa agricola, per l’accusa provvedeva alla stipula di fittizi contratti di lavoro dipendente per consentire ai clandestini di ottenere e rinnovare il permesso di soggiorno e percepire indebite indennità di disoccupazione agricola a danno dell’Inps. L’inchiesta delle Fiamme gialle di Marsala, coordinate dalla Dda di Palermo, accertò che mediamente ogni clandestino trasportato pagava tra i 1.500 e i 4 mila euro. A questi si aggiungeva il profitto dalle sigarette importate di contrabbando, per un guadagno di almeno 25 mila euro a viaggio. Durante l’indagine, avviata nel 2016, le Fiamme gialle hanno intercettato in mare 5 «viaggi fantasma», arrestato 6 scafisti, e sequestrato, 990 chili di sigarette di contrabbando e tre gommoni. Alcuni imputati chiamavano i migranti «agnelli» e li trasportavano dal Nord Africa alla Sicilia come merce, insieme con le sigarette di contrabbando, utilizzando gommoni veloci, in grado di viaggiare di notte anche a 30 nodi, sui quali caricavano 10-12 persone e 250-300 chili di «bionde».

Vicenda carcere, on. Faraone: “La situazione a Trapani è altamente critica”

Trapani – “Il sogno di Delmastro è togliere il respiro ai detenuti? Il carcere Cerulli di Trapani è quello in cui il suo desiderio si realizza pienamente. Stamani l’ho visitato e ho potuto constatare che le condizioni di detenzione sono ai limiti dell’impossibile. E’ vero, è lo stesso carcere in cui si sono verificati dei casi di tortura nei confronti dei detenuti. E per questo è bene che la giustizia faccia il suo corso e i responsabili vengano perseguiti”. Lo sottolinea il capogruppo alla Camera di Italia Viva, il deputato Davide Faraone, stamane in visita alla casa circondariale di Trapani. E poi continua: “Ma guai a fare di tutta l’erba un fascio. Al Cerulli stanno male tutti. Gli agenti, che sono sotto organico del 30% e si devono fare in quattro per gestire anche i detenuti con problemi psichiatrici. Gli stessi detenuti, che vivono in ambienti che necessiterebbero di interventi strutturali e per mancanza di personale stanno in celle stracolme, rinunciando a tante altre attività. A chi vive nel carcere di Trapani il respiro manca davvero. I mafiosi, complici di Matteo Messina Denaro, nella stessa provincia, stanno sicuramente meglio, continuano ad uscire dal carcere, perché il Governo non fa nulla per evitarlo”.

Intanto proseguono gli interrogatori di garanzia nei confronti degli indagati coinvolti nel blitz della scorsa settimana. E tra le ultime pagine dell’ordinanza vi è allegata anche la querela denuncia di uno detenuti che partecipò alla rivolta inscenata il 10 marzo del 2020 in pieno lockdown per via del covid nel penitenziario trapanese. La denuncia querela è stata presentata dal recluso il 19 aprile del 2023. L’uomo racconta a magistrati e investigatori, l’indagine è stata effettuata dagli agenti del Nic di Palermo coordinati dal procuratore Gabriele Paci della Procura di Trapani, di avere partecipato alla rivolta organizzata da un gruppo di reclusi del reparto “Mediterraneo”.

Naturalmente è tutto da accertare e chiarire e chi ha investigato così come la Procura che in questi tre anni di indagine ha coordinato, vista la delicatezza continua a verificare la fondatezza dei fatti raccontati anche da questo detenuto, visto che non c’è un riscontro video o una qualsiasi intercettazione relativa a questo specifico evento. Ma intanto anche questa denuncia è finita tra le altre carte giudiziarie. L’indagine sul Pietro Cerulli, così com’è stato sottolineato in conferenza stampa, comunque non è del tutto chiusa.

Trapani. A processo per violenza sessuale l’olimpionico Antonino Pizzolato

Trapani – Il due volte medaglia di bronzo nel sollevamento pesi, alle olimpiade di Tokio del 2020 e Parigi 2024, Antonino Pizzolato, è imputato per violenza sessuale di gruppo aggravata. L’olimpionico che gareggia per le fiamme oro è accusato di aver violentato insieme ad altri tre amici una turista finlandese di 27 anni in un residence sul lungomare di Trapani il 22 luglio 2022.

Il processo, con rito ordinario, per la violenza sessuale si è aperto il 5 febbraio di quest’anno davanti al collegio del tribunale di Trapani. Con Pizzolato, 28 anni originario di Castelvetrano ma residente a Ladispoli nel Lazio, sono a giudizio Davide Lupo, 31 anni di Ribera (Agrigento); Claudio Tutino 35 anni di Cattolica Eraclea (Agrigento) e Stefano Mongiovì, 30 anni anche lui di Ribera. Oggi davanti al collegio trapanese è stata sentita in aula la vittima. La giovane è stata sentita per quattro ore ed ha ripercorso quanto accaduto la sera del 22 luglio di due anni fa Ha ribadito le violenze, di aver provato a fermarli, ma poi terrorizzata dalla violenza, sarebbe rimasta immobile in attesa che tre dei quattro imputati finissero di abusare di lei.

Nel luglio del 2022, la 27enne aveva denunciato una violenza sessuale di gruppo da parte di 4 persone durante la sua vacanza a Trapani. La turista finlandese si trovava in vacanza in Sicilia e aveva raccontato quanto le era accaduto a un’amica che l’aveva spinta a chiamare i carabinieri il giorno stesso. A quel punto era iniziata la caccia all’uomo, terminata quasi subito grazie a un testimone, intervenuto per soccorrere la giovane, che aveva permesso alle forze dell’ordine di individuare in breve tempo uno dei 4 presunti responsabili dello stupro.

Tutto era avvenuto nell’appartamento di un residence dove alloggiava uno dei 4 giovani accusati: la 27enne finlandese aveva raccontato di essere stata trascinata nell’appartamento dopo essere stata costretta a bere alcolici e poi abusata dai 4. Secondo una prima ricostruzione, la vittima si trovava in Sicilia da qualche giorno insieme ad alcune amiche conosciute in spiaggia.

La ragazza aveva raccontato agli inquirenti di aver conosciuto il gruppo di 4 ragazzi in un locale dove si era recata in compagnia delle amiche. Dopo una serata trascorsa tutti insieme, tre delle giovani della comitiva avrebbero deciso di tornare a casa, mentre la 27enne era rimasta con gli altri 4 ragazzi. La giovane, già in stato di ebbrezza perché costretta a bere, sarebbe stata trascinata nell’appartamento del residence e violentata.

La prima udienza del processo si era tenuta il 5 febbraio scorso innanzi il tribunale di Trapani. Durante la prima seduta erano stati ascoltati i carabinieri intervenuti dopo la violenza. I militari confermarono quanto già raccontato dalla 27enne agli inquirenti.

Carabinieri e Polizia contro la violenza sulle donne

Trapani – In occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’Arma dei Carabinieri e la Polizia in prima linea contro la violenza sulle donne.

L’Arma ha organizzato una campagna di comunicazione e responsabilizzazione, che mira a rafforzare la consapevolezza e l’impegno sul delicato tema. Ogni giorno, l’Istituzione è in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne e le iniziative intraprese sono tutte accomunate dal dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante – sia fisico che psicologico. La diffusione di materiale informativo, di locandine e video sui principali canali social dell’Arma, oltre alle numerose interviste di Carabinieri particolarmente impegnati nella specifica attività, rappresentano strumenti utili a incoraggiare le vittime affinché denuncino ciò che subiscono. Un altro pilastro della campagna è il coinvolgimento delle scuole e delle comunità In molti Comuni i Carabinieri hanno organizzato incontri informativi per sensibilizzare i giovani sul delicato tema e per promuovere una rinnovata concezione della donna, che ne rispetti la dignità, valorizzandone le risorse, così superando in definitiva quel retaggio culturale che l’ha vista storicamente in posizione di disuguaglianza. Anche quest’anno, tante caserme dell’Arma si illumineranno di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, come segno concreto dell’importante impegno profuso dall’Istituzione. Inoltre, sul sito www.carabinieri.it , è stata dedicata un’intera sezione al “codice rosso”, che offre informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela delle vittime, mettendo a disposizione un test di autovalutazione, denominato “Violenzametro”, che rileva il livello di violenza subita in un rapporto di coppia ( http://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/codice-rosso/codice-rosso ).

Anche la Questura di Trapani ha inteso organizzare diverse iniziative in provincia:oggi a Trapani, nella centralissima Via Torrearsa, è stato predisposto un presidio mobile, costituito da un gazebo della Polizia di Stato, che accoglierà tutti coloro i quali intenderanno acquisire informazioni sul tema della violenza di genere. La cittadinanza avrà, in particolare, la possibilità di confrontarsi con un’equipe di operatori specializzati, formata da personale della Polizia di Stato, in prima linea nella prevenzione e contrasto di tale fenomenologia criminale. Nell’occasione interverrà all’evento il Questore di Trapani Giuseppe Felice Peritore alle ore 12.00, che farà riferimento all’applicazione della misura dell’Ammonimento, provvedimento di propria competenza. Durante gli eventi verrà distribuito un vademecum informativo, utile a fare il punto sul fenomeno, con i dati in possesso delle Forze di polizia, sull’attività di repressione dei reati di maltrattamenti, stalking, violenza sessuale ed omicidio, nonché sull’attività di prevenzione promossa dalla Polizia di Stato per contribuire, attraverso gli strumenti di informazione, dell’educazione e dell’ascolto, ad un cambiamento culturale su di un tema che rappresenta un indice fondamentale di civiltà di una società. La flessione negli ultimi anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma perché l’esperienza di polizia e delle associazioni, da tanti anni impegnate su questi temi, mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia. Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che è spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l´isolamento.

Campagna di sensibilizzazione della Polizia di Stato QUESTO NON E’ AMORE: la Questura di Trapani promuove la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne Se ti ricatta … non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli … non è amore. Se ti isola, umilia, offende …non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi ….non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi … non è amore. Se ti chiede l´ultimo appuntamento …non è amore. Se ti uccide…non è amore. In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebrerà oggi la Polizia di Stato ha scelto di stare vicina alle donne con la campagna “QUESTO NON È AMORE” che prevede, in tutte le province italiane, camper, pullman, gazebo ed altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento ed il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei Centri anti violenza. Un’idea, quella della campagna informativa organizzata dalla Polizia di Stato, volta a promuovere la cultura del rispetto e della consapevolezza con l’obiettivo di prevenire e contrastare ogni forma di maltrattamento, abuso e femminicidio. Questo tipo di iniziative ha consentito, annualmente, di contattare migliaia di persone, in maggioranza donne, diffondendo informazioni sugli strumenti di tutela e di intervento su situazioni di violenza e stalking, che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore delle mura domestiche.

I carabinieri di Favignana festeggiano i 103 di Zia Rosina

Favignana – Sarà l’affetto incondizionato che ormai i carabinieri della stazione di Favignana nutrono per lei il suo elisir di lunga vita non lo sapremo mai. Ma la zia Rosina ormai ha raggiunto serenamente i 103 anni e rimane ancora attaccata come non mai alla sua casa e alla sua isola.

Così ormai come accade dal 2020 anno del Covid, ancora una volta i Carabinieri della Stazione di Favignana hanno festeggiato il 103esimo compleanno di Rosa Giangrasso (Zia Rosina), la più anziana tra gli abitanti delle Egadi. L’ultracentenaria Zia Rosina vive da sola e spesso riceve la visita dei Carabinieri che vanno a trovarla per assicurarsi che stia bene chiedendo sempre se le serve assistenza. Come ogni anno i Carabinieri, unico presidio delle Forze di polizia presente sull’isola, hanno deciso di festeggiare il suo compleanno, portandole una bella torta e dello spumante. Inutile sottolineare la felicità della Zia Rosina che ha potuto così soffiare le sue 103 candeline con coloro che sono ormai il suo punto di riferimento per qualsiasi esigenza.

Inchiesta carcere Pietro Cerulli. Restano agli arresti gli undici agenti della penitenziaria

Trapani – Rimangono ai domiciliari gli undici agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere Pietro Cerulli di Trapani, coinvolti nel blitz di mercoledì degli investigatori del Nic (Nucleo investigativo centrale, incardinato nell’ambito dell’Ufficio del capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria).

Arresti convalidati per tutti. Si tratta dell’operazione che ha svelato una serie di abusi e torture ai danni di detenuti rinchiusi del reparto Blu, quello per l’isolamento, del penitenziario trapanese. Degli undici a cui il gip, giudice Giancarlo Caruso, aveva disposto i domiciliari, solo uno ha risposto alle domande, gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Lunedì e martedì sarà poi la volta degli interrogatori di garanzia dei 14 colleghi che su disposizione del Gip è scattata la misura cautelare della sospensione dal servizio. Gli indagati sono complessivamente 46.

Lo scenario è angosciante e lo è ancora di più per un altro particolare indicato dal procuratore della Repubblica di Trapani, Gabriele Paci: non tutti gli agenti erano violenti, ma tra gli agenti penitenziari c’era chi era a conoscenza di quello che accadeva all’interno di questa sezione del carcere, «ma non ha mai denunciato avendo invece il dovere di farlo».t