Tensione altissima al carcere Pietro Cerulli. Detenuti non vogliono rientrare nelle celle e arriva il magistrato di sorveglianza

Trapani – Rimane altissima la tensione all’interno del carcere Pietro Cerulli di Trapani. Ieri sera pare che sia stato necessaria la presenza della magistratura di sorveglianza per ristabilire l’ordine e la sicurezza dopo che circa 200 detenuti del reparto mediterraneo non volevano rientrare nelle celle, e il Comandante ha ritenuto necessario mantenere tutti i lavoratori in servizio anche dopo 12 ore continuative. A dare la notizia i sindacati della polizia penitenziaria che chiedono un incontro urgente con il provveditore e l’intervento del sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro.

“L’avevamo percepito e lo abbiamo scritto che la tensione al carcere di Trapani era palpabile, addirittura mentre nel pieno delle nostre prerogative che la legge consente” sottolineano Calogero Navarra (Sappe), Rosario Di Prima (Sinappe), Dario Quattrocchi (Osapp), Gioacchino Veneziano (Uil Polizia Penitenziaria), Francesco D’Antoni (Uspp), Domenico Ballotta (Fns Cisl), Gaetano Agliozzo (Fp Cgil) dopo che ieri sera si sono dovuti recare al Pietro Cerulli di Trapani i magistrati di sorveglianza.

“lo avevamo percepito durante la visita di lunedì – commentano i leader dei sindacati della Polizia Penitenzaria siciliani – e per tale ragione che abbiamo richiesto con urgenza un incontro con il Provveditore regionale perché sono necessari altri interventi profondi per consentire al personale di operare con serenità, sicurezza e fiducia nell’amministrazione nel complesso, presupposto che obiettivamente in questo momento pare davvero flebile”

“Infatti – dicono Navarra, Di Prima, Quatrocchi Veneziano, D’Antoni, Ballotta e Agliozzo – ieri sera pare che sia stato necessario la presenza della magistratura di sorveglianza per ristabilire l’ordine e la sicurezza visto che circa 200 detenuti del reparto mediterraneo non volevano rientrare nelle celle, e il Comandante ha ritenuto necessario mantenere tutti i lavoratori in servizio anche dopo 12 ore continuative. Invieremo – concludono i sindacalisti – una nota al sottosegretario Delmastro, affinché nella sua funzione possa assegnare al carcere di Trapani struttura di 1° livello un Direttore titolare, e non uno per 8 giorni al mese, fermo restando che sulla questione carcere di Trapani e di tutta la Sicilia siamo pronti a fare le barricate”.

Arriva l’ufficialità esonerato il ds del Trapani calcio Mussi

Trapani – Così come anticipato ampiamente ieri mattina, la società Fc Trapani 1905 fa sapere che oggi il direttore sportivo Andrea Mussi è stato sollevato dall’incarico ricoperto a partire dal mese di Giugno 2023.

Allo stesso è stata anche formulata contestazione di addebito disciplinare.

A breve dovremmo conoscere chi lo sostituirà, il nome che si fa è quello di Giuseppe Pavone, in procinto di abbandonare il Messina calcio. Il direttore sportivo, arrivato in estate a Messina, ha deciso di non proseguire la sua avventura con la formazione dello stretto.

Il suo arrivo dovrebbe coincidere con nuovi ingressi legati alla squadra.

Processo omicidio Titone. L’accusa chiede l’ergastolo per Parrinello e 25 anni per Scandaliato

Trapani – Ormai è alle battute finali il processo per l’omicidio di Antonino Titone, che si celebra in Corte d’Assise, presidente, giudice Daniela Troja. Sul banco degli imputati Giovanni Parrinello e la compagna, Lara Scandaliato. Ieri la requisitoria del Pm Giuseppe Lisella, che ha chiesto per Giovanni Parrinello la pena dell’ergastolo e per la Scandaliato 25 anni di carcere. Pene pesanti. Antonino Titone, marsalese fu trovato senza vita il 26 settembre 2022 nella sua abitazione, in zona Porticella, a Marsala. Fu ucciso a colpi di “piede di porco”. Ieri ci sono state le conclusioni delle parti civili. L’avvocato Vito Daniele Cimiotta legale di parte civile di una sorella della vittima, nel corso del suo intervento ha ribadito come “Il delitto è aggravato dalla crudeltà, l’imputato ha arrecato con la propria condotta estreme sofferenze alla vittima”. Poi la discussione della sola difesa di Giovanni Parrinello. La discussione della difesa di Lara Scandaliato e la sentenza sono previste per il 16 dicembre prossimo.

Gli imputati sono difesi dagli avvocati Nicola Gaudino e Salvatore Fratelli. Un omicidio questo che destò grande scalpore a Marsala proprio per l’efferratezza con il quale fu compiuto. Secondo gli investigatori, alla base del fatto di sangue ci sarebbe stato, molto probabilmente, un vecchio debito non saldato della vittima per una fornitura di stupefacenti. Pare, sia stata questa la causa scatenante del delitto. Fu la Scandaliato, lo stesso giorno dell’omicidio, interrogata dai carabinieri, ad accusare il compagno Parrinello e a far ritrovare l’arma: un piccolo piede di porco con il quale furono inferti 27 colpi al cranio al Titone. Poi, però, anche la donna è finita in carcere. Gli investigatori, infatti, hanno scoperto che la Scandaliato non era fuori dall’abitazione di Titone, ma sarebbe stata dentro con Parrinello e avrebbe partecipato al delitto. Dopo l’omicidio, i due imputati si sarebbero impossessati del portafoglio della vittima, che Parrinello riteneva gli dovesse del denaro. Nel corso dell’ultima udienza Parrinello dopo avere reso dichiarazioni spontanee alla Corte contrastando la versione che aveva fornito la Scandaliato aveva anche chiesto scusa ai familiari della vittima. Successivamente il suo difensore aveva chiesto una perizia psichiatrica e la possibilità di risentire due testi per riferire sul dna presente su un coltello che era all’interno dell’abitazione, ma entrambe le richieste erano state rigettate.

Vicenda salmonella: rimangono in vigore le ordinanze dei sindaci

Trapani – Allarme salmonella. Nel trapanese fino a nuova disposizione dell’azienda sanitaria provinciale rimane tutto invariato, quindi permangono le disposizioni e i consigli inserite nelle ordinanze dei sindaci e rivolti ai cittadini dei 15 comuni coinvolti. Rimane la disposizione soprattutto al non utilizzo per usi alimentari dell’acqua che arriva dalla rete idrica. Del resto la distribuzione nella rete idrica dei 15 comuni non si è mai interrotta dal momento dell’annuncio della presenza del batterio, avvenuto giovedì sera dopo una riunione in prefettura. Da parte sua Siciliacque che gestisce la distribuzione in questi comuni è in attesa dei risultati dei campionamenti effettuati venerdì e ancora sabato, analisi effettuate nelle acque in uscita dal potabilizzatore di Sambuca.

Per il risultato delle analisi ci vogliono 5 giorni quindi se ne parla mercoledì. Nel frattempo anche l’asp di Trapani ha effettuato altri campionamenti in questo caso nella rete idrica urbana dei comuni interessati dal batterio della salmonella, non è escluso, che in questo caso i risultati possano arrivare domani. In ogni caso rimane l’invito alla prudenza nell’utilizzo dell’acqua, soprattutto per le persone con particolare patologie e questo fino a nuovo ordine. Al momento per fortuna, ha fatto sapere l’asp non si sono registrati casi di salmonellosi. L’origine della contaminazione dell’acqua è stata individuata nella zona dei depuratori della diga Garcia in territorio di Sambuca di Sicilia nell’agrigentino

Basket. Per Antonini, allontanato dall’arbitro, arrivano inibizione e ammenda

Trapani – Ieri sera la Trapani Shark ha vinto in casa contro la Vanoli Cremona, una partita molto tesa che si è risolta solo ai supplementari a favore dei granata. Per gli squali la settima vittoria in questa prima parte di campionato. Ma ciò che sta facendo discutere, non è il match ma un momento avvenuto nell’arco dei quaranta minuti. Durante il terzo quarto di gioco, infatti, l’arbitro Lanzarini ha costretto il presidente Valerio Antonini ad abbandonare il parquet di gioco e seguire la partita dalla curva.

Trapani, ha invocato l’intervento del presidente FIP Gianni Petrucci in propria difesa. L’accaduto ha avuto un’eco mediatico davvero impressionante per via dell’unicità dell’episodio e della dura reazione della società granata. Oggi sono arrivate le ammende del Giudice Sportivo. Tra le parti coinvolte anche il presidente Antonini, che subirà una breve inibizione. L’imprenditore non potrà presenziare a partite che coinvolgono la propria squadra fino all’8 dicembre. Di conseguenza, sarà escluso dalla trasferta di Pistoia, che vedrà gli Shark impegnati in campo toscano nella serata del 7 dicembre alle 20:45. Oltre a questo, il club dovrà pagare una multa di 1333 euro.

Carcere Pietro Cerulli: “Al suo interno situazione drammatica” lo dicono i sindacati della polizia

Trapani – Carenza di personale, condizioni igienico-sanitarie fatiscenti, tensione tra detenuti e agenti. “Al Pietro Cerulli abbiamo riscontrato una situazione drammatica”. Lo dicono Calogero Navarra (Sappe) Nicola Lauricella (Sinappe) Dario Quattrocchi (Osapp) Gioacchino Veneziano (Uil Polizia Penitenziaria) Francesco D’Antoni (Uspp) Domenico Ballotta (Fns Cisl) Nicola Vassallo (Fp Cgil) che, questa mattina, hanno eseguito una ispezione alla carceri di Trapani dopo l’inchiesta su presunte torture e abusi operati da alcune guardie nei confronti dei detenuti.

“Abbiamo documentato – spiegano – le difficoltà operative, logistiche, organiche e gestionali che vivono i lavoratori. Purtroppo spiace – aggiungono i leader regionali dei sindacati di polizia penitenziari – che il divieto imposto dai vertici Ministeriali non consentiranno all’opinione pubblica di sapere come e dove operano i poliziotti penitenziari Trapanesi, ma noi le foto del degrado le consegneremo al Provveditore richiedendo un apposito incontro anche perché i rimpiazzi dell’organico previsti dal DAP non compensano le assenze generate dai gravi fatti accaduti”.

C’è anche un allarme sicurezza.
“Abbiamo registrato – sostengono i sindacalisti – un clima molto teso tra personale e detenuti, ragion per cui solleciteremo il ministro Nordio, il sottosegretario Delmastro e i vertici del Dap al trasferimento immediato di un Direttore titolare perché Trapani ha necessità di uno a tempo pieno rispetto a quello che viene a Trapani per due volte la settimana, fermo restando la richiesta di incontro con il Prefetto per consegnare le foto di quello che abbiamo trovato al Pietro Cerulli, annoverando la situazione gestionale ed organica che oggi più di ieri espone il personale a rischi sia per la propria incolumità, sia disciplinari che penali”

Rivoluzione in casa Trapani Calcio, Antonini pronto ai cambi

Trapani – Il patron della società granata Valerio Antonini sarebbe pronto ad un nuovo cambio all’interno della società granata. La novità riguarderebbe il direttore sportivo. In bilico la poltrona del ds Andrea Mussi. E’ stato avvistato a Trapani  Giuseppe Pavone (Messina calcio). Domani potrebbe esserci l’ufficialità.

Per la poltrona di Salvatore Aronica banco di prova potrebbe essere il prossimo match contro il Benevento.

Ma le novità riguardano anche la squadra, si parla infatti di un giocatore in arrivo, anzi forse sarebbe il caso di parlare di un ritorno. Ma aspettiamo l’ufficialità.

Controllo del territorio, denunce e segnalazioni alla prefettura

Trapani – Denunce e segnalazioni alla Prefettura. Il bilancio di un servizio di controllo del territorio eseguito, a Trapani, nel fine settimana dai carabinieri.
All’esito del servizio, tra le 180 persone e veicoli sottoposti a controllo, sono stati segnalati 20 soggetti alla locale Prefettura quali assuntori non terapeutici di sostanze stupefacenti, in quanto trovati in possesso di droga per uso personale e denunciati cinque persone.

Un 20enne, un 29enne e un 53enne per porto di armi od oggetti atti ad offendere perché trovati, a seguito di perquisizione personale e veicolare, in possesso di coltelli ed altri oggetti atti ad offendere. Un 18enne romeno per detenzione illecita di stupefacenti sorpreso a cedere una dose di marijuana ad un giovane. Un 53enne trapanese per guida in stato di ebrezza alcolica perché trovato alla guida del proprio veicolo in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di bevande alcoliche.

Assolto tunisino accusato di avere aggredito e derubato turista polacco

Assolto con la formula “perchè il fatto non sussiste” dal Tribunale di Trapani un tunisino di 26 anni imputato per rapina aggravata, lesioni aggravate e uso indebito di carte di credito. L’uomo, difeso dall’avvocato Nicola Gaudino, era stato accusato di aver aggredito e rapinato un turista polacco nella notte del 10 maggio 2023.

Nella nota diramata dalla polizia dopo l’arresto si leggeva che: “Il giovane, di origini tunisine, quella notte aveva fornito indicazioni al turista, accompagnandolo poi personalmente in un esercizio commerciale aperto nelle ore notturne, dove insieme, a più riprese, avevano consumato delle bevande. In seguito entrambi si erano diretti verso la struttura ricettiva dove il giovane polacco alloggiava ma durante il tragitto, il tunisino, con manovra repentina, aveva spintonato dalle spalle il turista facendolo cadere a terra. Nel frangente il magrebino gli aveva sottratto le carte di credito e il telefono cellulare, dileguandosi rapidamente in sella di una bicicletta”.

Le prove a carico, all’epoca considerate gravi, avevano portato alla custodia cautelare in carcere dell’imputato per oltre un anno. Tuttavia, durante l’istruttoria dibattimentale, le dichiarazioni della vittima e gli indizi accusatori non hanno trovato riscontro sufficiente per sostenere l’accusa. Alla luce delle evidenze emerse in giudizio, il Tribunale ha decretato l’assoluzione.

Per la detenzione subita, l’avvocato Gaudino ha annunciato l’intenzione di chiedere la riparazione del danno per ingiusta detenzione.

Stamane visita dei sindacati di polizia penitenziaria al Pietro Cerulli

Trapani – E’ iniziata la visita ispettiva dei sindacati della polizia penitenziaria all’interno del carcere Pietro Cerulli, per documentare le condizioni operative e strutturali in cui lavorano gli agenti. La visita, è stata organizzata per accendere i riflettori sulle difficoltà logistiche, organiche e gestionali che quotidianamente affrontano gli agenti che prestano servizio in questa struttura penitenziaria ed è stata organizzata dopo l’inchiesta sulle torture subite da alcuni detenuti proprio ad opera di alcuni agenti della penitenziaria nel reparto blu del Pietro Cerulli.

“Abbiamo deciso di visitare il carcere di Trapani non solo per fotografare le condizioni dei posti di servizio, ma anche per consegnare un segno di vicinanza ai lavoratori, sicuramente scossi per quanto accaduto”, dichiarano i leader sindacali Calogero Navarra (Sappe), Rosario Di Prima (Sinappe), Dario Quattrocchi (Osapp), Gioacchino Veneziano (Uil Polizia Penitenziaria), Francesco D’Antoni (Uspp), Domenico Ballotta (Fns Cisl) e Gaetano Agliozzo (Fp Cgil).

I rappresentanti sindacali denunciano con forza le limitazioni imposte dal DAP – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, alla possibilità di divulgare fotografie degli ambienti lavorativi, descrivendo tali restrizioni come “un comportamento antisindacale che nasconde una chiara volontà di celare la realtà”. “Ci spiace constatare – sottolineano i sindacalisti – la censura imposta dal DAP e la limitazione all’accesso delle delegazioni sindacali, mentre, ad agosto, in pieno piano ferie del personale, sono stati autorizzati ingressi di oltre 45 persone tra avvocati, garanti e associazioni esterne”.

Le organizzazioni sindacali ritengono che queste restrizioni siano volte a evitare che l’opinione pubblica prenda coscienza delle difficoltà quotidiane degli agenti penitenziari, che operano in contesti complessi e spesso sottodimensionati. “Trasmetteremo le nostre rimostranze agli organi competenti – concludono i sindacati – perché crediamo che il rispetto delle condizioni di lavoro degli agenti sia fondamentale per garantire un sistema penitenziario più efficiente e giusto”.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta di Procura e investigatori del Nic di Palermo, nella sezione blu del Pietro Cerulli alcuni detenuti venivano, sistematicamente, maltrattati, derisi, e picchiati. In questo reparto venivano rinchiusi soprattutto detenuti psichici, persone fragili che avevano diversi problemi. Le telecamere piazzate di nascosto in quella che gli agenti ritenevano una zona franca hanno registrato invece numerosi abusi. Spedizioni punitive, lancio di urina da parte degli agenti, insomma punizioni “gratuite” e fuori luogo.