Ritrovato senza vita cacciatore scomparso ieri nel messinese [Video]

Messina – Trovato morto, ad Antillo, nel messinese, il cacciatore di 82 anni, G. G., originario di Castelmola scomparso ieri. Le ricerche, avviate nel tardo pomeriggio su attivazione della compagnia carabinieri di Taormina, si sono concentrate nell’area di ultimo avvistamento.

Sul posto è intervenuta una squadra di tecnici del Soccorso alpino e speleologico siciliano ha individuato il corpo senza vita dell’anziano. Sono stati impegnati nelle ricerche, oltre i tecnici del Cnsas Sicilia, anche quelli del Sagf di Nicolosi, carabinieri, polizia provinciale e vigili del fuoco. Dell’uomo si erano perse le tracce durante una battuta di caccia. Ad intervenire sono state due squadre operative, provenienti dai distaccamenti di Letojanni e Antillo, e gli specialisti del reparto droni VF di Messina e Palermo assieme ai cinofili VF dei Comandi di Messina, Ragusa ed Enna.

A completare la sinergia è stato richiesto l’elicottero VF Drago 165 del reparto volo di Catania e personale TAS (Topografia Applicata al Soccorso). Sul posto è stata dislocata l’Unità di Coordinamento Locale (UCL). Nonostante il grande spiegamento di forze in campo, l’epilogo ha come risultato il ritrovamento della persona, purtroppo priva di vita, su avvistamento del velivolo.

Vincita milionaria al Gratta e Vinci “Turista per sempre” a Erice

Erice – Vincita milionaria presso la tabaccheria “Cartomania” di via G. Marconi a Erice. Un fortunato cliente ha vinto il premio massimo del Gratta e Vinci “Turista per Sempre”, che garantisce al vincitore una rendita per 20 anni, per un valore complessivo di quasi 2 milioni di euro.

Il biglietto vincente regala: 300.000 euro subito; 6.000 euro al mese per 20 anni; 100.000 euro finali alla scadenza. Naturalmente il nome del fortunato vincitore rimane top secret, ma sappiamo che sicuramente questo Natale sarà sicuramente speciale.

Si ricorda che il gioco d’azzardo può creare dipendenza patologica (ludopatia). È importante giocare sempre in modo consapevole e responsabile. Per informazioni e supporto, è possibile contattare il numero verde 800 558 822 o visitare il sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Controlli e perquisizioni a Trapani della polizia per il contrasto allo spaccio di stupefacenti

Trapani – Giro di vite nel centro storico trapanese sul consumo di droga, con un nuovo blitz della Polizia di Stato che, ieri pomeriggio, ha svolto specifici servizi di contrasto allo spaccio di stupefacente e alla commissione di altri reati.

In seguito alle segnalazioni provenienti da alcuni cittadini, la Squadra mobile ha eseguito controlli e perquisizioni avvalendosi del Reparto prevenzione crimine, di due unità cinofile antidroga e di una terza unità cinofila per la ricerca di armi ed esplosivi.

I controlli, finalizzati all’individuazione di persone sospette, hanno interessato Piazza Vittorio Veneto e le aree verdi adiacenti alla fontana del Tritone e hanno permesso l’identificazione di oltre 30 persone, italiane e straniere, molte delle quali provenienti dall’Africa centrale.

In particolare, uno degli stranieri sottoposto a controllo, un gambiano di 24 anni, è stato segnalato alla locale Prefettura come consumatore di stupefacente. Gli investigatori della Squadra mobile lo hanno raggiunto mentre passeggiava e l’hanno identificato; aveva un atteggiamento nervoso e agitato, pertanto è stato perquisito e nelle tasche è stato rinvenuto un involucro in cellophane contenente 1 grammo di hashish, detenuto per uso personale e sottoposto a sequestro. Il gambiano era già stato segnalato in passato, sempre per detenzione di stupefacente per uso personale.

Un secondo soggetto di nazionalità tunisina è stato denunciato per inottemperanza dell’Ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale, a seguito di espulsione. L’uomo è stato collocato nel CPR di Milo, in attesa di rimpatrio. Il tunisino, lo scorso 18 novembre, era stato arrestato, a Firenze, per la detenzione di circa dieci grammi di cocaina.

Le perquisizioni domiciliari effettuate dalla Squadra mobile hanno inoltre consentito il rinvenimento di circa 40 grammi di hashish e della somma di 10 mila euro in banconote di piccolo taglio.

Hanno aggredito un tunisino, i carabinieri arrestano due persone

Castelvetrano – I carabinieri di Castelvetrano hanno fatto luce sulla violenta aggressione subita da un tunisino che è stato legato e preso a bastonate in una strada del centro storico. Ad agire, lo scorso mese di novembre, sarebbero stati due suoi connazionali che sono stati arresti.
Sono un 42enne e un 34enne, finiti ai “domiciliari” e sottoposti all’obbligo di dimora a Castelvetrano, su dispozione del Gip di Marsala che ha emesso i provvedimenti restrittivi a loro carico. Devono rispondere di lesioni aggravate e minacce.

La vittima, rinvenuta per la strada con i piedi legati, ha riportato ferite giudicate guaribili in un mese. Grazie ad alcune testimonianze e alle immagini estrapolate dalle telecamere di videosorveglianza, i militari dell’Arma sono riusciti a far luce sulla vicenda individuando i due aggressori. Sequestrati anche gli indumenti che i due tunisini indossavano al momento dell’episodio di violenza.

Maltrattava la madre, arrestato dalla polizia un 34enne di Mazara

Mazara del Vallo – Un uomo di 34 anni è stato arrestato, a Mazara del Vallo, dalla polizia.
Dopo la denuncia presentata dalla madre, stanca di subire aggressioni sia verbali sia fisiche dal figlio tossicodipendente con il quale viveva sotto lo stesso tetto -, il 34enne era stato denunciato per il reato di maltrattamenti in famiglia e, pochi giorni dopo, il Tribunale di Marsala disponeva nei suoi confronti l’applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima con le prescrizioni di lasciare immediatamente l’abitazione.

Nonostante il provvedimento, però, in violazione del divieto, si recava a della madre. Quest’ultima, spaventata, si precipitava in strada e chiamava il numero di emergenza 112. I poliziotti della Squadra Volante raggiungevano celermente l’abitazione e, trovando il figlio ancora dentro la casa della madre, arrestandolo in flagranza di reato. Dopo il processo per direttissima, il 34enne è stato tradotto in carcere.

Blitz antimafia della finanza a Mazara, gli indagati davanti al Gip non parlano

Palermo – Tutti gli indagati coinvolti nell’operazione antimafia effettuato dalla Guardia di Finanza di Palermo e che ha coinvolto il mandamento di Mazara del Vallo, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nel corso degli interrogatori di garanzia davanti al gip di Palermo Fabio Pilato. Il blitz lunedì scorso ha visto 17 arresti tra Mazara del Vallo e Marsala, 7 persone sono finite in carcere e dieci ai domiciliari.

L’operazione ha smantellato il controllo mafioso delle aree rurali del versante sud del Trapanese. E come figura chiave del mandamento mafioso di Mazara (di cui fa parte Marsala) emerge quella di Pietro Burzotta. Genero del defunto boss Vito Gondola, Burzotta avrebbe raccolto l’eredità criminale del suocero, assumendo un ruolo di primo piano nella gestione delle aree di pascolo.

Nell’indagine anche un episodio di turbativa d’asta ad una vendita giudiziaria. Quella di un terreno, tra Mazara e Petrosino, della società «Orto Verde» di Giuseppe Alberto Argano, dichiarata fallita dal Tribunale di Marsala. Secondo le indagini della Dda, il tentativo di turbativa è stato orchestrato da affiliati mafiosi, tra cui Domenico e Pietro Centonze e Michele Marino, avvalendosi della forza intimidatoria di Cosa Nostra, avrebbero allontanato gli offerenti dalla procedura con minacce, collusioni e promesse, per farlo aggiudicare a soggetti vicini all’organizzazione.

Alcamo, arrestato dalla polizia ladro seriale

Alcamo – Eseguita dagli agenti della Sezione Investigativa del Commissariato di Alcamo un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di un noto pluripregiudicato alcamese, resosi responsabile di un furto perpetrato nel novembre scorso e per essere stato trovato, a seguito di perquisizione di numerosi preziosi ed oggetti in oro proventi di numerosi furti consumati ad Alcamo tra la fine di settembre ed i primi giorni del mese di novembre.

Nell’ambito dell’attività investigativa è stato individuato un secondo giovane alcamese, anch’egli pregiudicato, il quale, accertato il ruolo di “palo” in alcune delle incursioni predatorie consumate dall’arrestato, è stato segnalato in stato di libertà per furto aggravato e ricettazione.

La misura scaturiva dall’attività di indagine avviata il giorno stesso della consumazione di un furto di gioielli e preziosi avvenuto all’interno di un’abitazione in pieno centro storico di Alcamo, analizzando i filmati che riprendevano il furto. La Procura di Trapani ha autorizzato la perquisizione dell’abitazione e di qualsiasi altro sito ritenuto nella disponibilità dell’arrestato e del suo complice.

L’attività oltre a consentire di rinvenire i capi d’abbigliamento indossati dagli indagati durante il furto, consentiva di rinvenire un televisore e numerosi preziosi e gioielli in oro provento del furto e di altri furti consumati nei mesi precedenti e per i quali si è già proceduto alla restituzione ai legittimi proprietari.

I poliziotti del Commissariato di Alcamo stanno ora operando un’attenta verifica su altri episodi delittuosi registrati nell’ultimo periodo e che riguardano la consumazione di analoghe azioni predatorie. Tutto ciò a testimoniare che il livello di attenzione rimane sempre alto al fine di prevenire l’ulteriore consumazione di reati predatori ed assicurare alla giustizia i loro responsabili.

Millanta di essere un avvocato e promette l’assunzione in una clinica in cambio di denaro. Arrestato

Bagheria (Palermo) – Personale della Squadra di P.G. della polizia e del Commissariato di Bagheria, ha arrestato in flagranza di un 50enne, autista di ambulanza, per il reato di tentata truffa.

L’uomo, dopo un’accurata scelta della vittima e con raggiri ed artifizi, le avrebbe promesso un lavoro presso una clinica di Bagheria. Per rendersi credibile si sarebbe presentato quale avvocato, riferendo di avere necessità di inserire due persone di fiducia presso una clinica privata di Bagheria, con l’incarico di centralinista.

Avrebbe promesso di mettersi personalmente a disposizione per la successiva assunzione, richiedendo dei documenti e la consegna di 1180,00 euro come polizza assicurativa. La vittima, sospettando potesse trattarsi di una truffa, si è prima rivolto alla polizia per poi fissare un appuntamento in un bar del centro di Bagheria con l’uomo. All’incontro il malcapitato è giunto “scortato” dai poliziotti del Commissariato, seppur con discrezione ed a debita distanza. Gli agenti, una volta concretizzatosi il passaggio della busta con all’interno i soldi, sono entrati in azione bloccando il cinquantenne, recuperando i soldi e procedendo al suo arresto per tentata truffa aggravata. Messo dinanzi al fatto compiuto, l’uomo avrebbe ammesso la truffa. Considerando che l’uomo è un soggetto con precedenti specifici, per scongiurare la possibilità di reiterazione di analoghe condotte, il Giudice del Tribunale di Termini Imerese ne ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Giova precisare che l’odierno indagato, è, allo stato, indiziato in merito al reato contestato e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

Zingaro, soccorsa escursionista ferita

Castellammare del Golfo – Soccorsa e recuperata nel corso di un intervento congiunto del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano e dell’82° Centro SAR dell’Aeronautica Militare, nella Riserva Naturale Orientata dello Zingaro (Trapani), una escursionista bresciana di 63 anni rimasta ferita a causa di una caduta.

La donna, in escursione con un gruppo di amici, stava percorrendo il sentiero costiero nel tratto fra Cala Capreria ed il Museo della manna quando è scivolata cadendo rovinosamente e si è procurata la sospetta frattura del femore. Non essendo più in gradi di camminare, i compagni hanno chiamato il Numero Unico di Emergenza 112. La centrale del 118, trattandosi di un intervento sanitario in ambiente impervio, ha allertato il Soccorso Alpino che per ridurre al minimo i rischi di una complessa operazione via terra, stante la distanza da entrambi gli ingressi della riserva, ha allertato l’Aeronautica Militare con la quale vige un consolidato rapporto di collaborazione che si esplica anche attraverso periodiche esercitazioni.

Dall’aeroporto di Trapani Birgi è decollato un elicottero HH-139B dell’82° centro Csar del 15° Stormo di stanza a Trapani che ha imbarcato due tecnici del SASS per trasportarli sul luogo dell’incidente. Arrivati sulla verticale della ferita, gli specialisti del Soccorso Alpino e un aerosoccorritore dell’Aeronautica si sono calati col verricello, le hanno immobilizzato la gamba, l’hanno imbarellata e issata a bordo per sbarcarla dopo pochi minuti al campo di calcio di Castellammare del Golfo dove ad attenderla c’era un’ambulanza del 118 che l’ha trasferita all’ospedale di Alcamo.

Confiscati i beni a Rosario Scalia condannato a 20 anni per concorso nell’omicidio di Lombardo [Video]

Partanna – Passano allo Stato i beni di Rosario Scalia, 48 anni, di Partanna. I carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione al decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Trapani – sezione misure di prevenzione.

Il 17 dicembre militari del nucleo investigativo del comando provinciale avevano già sequestrato i beni. Il provvedimento consiste nella confisca di beni per equivalente fino a 180.000 e nello specifico beni immobili, terreni, beni aziendali, conti correnti e depositi a risparmio.

Le risultanze investigative scaturiscono in ordine alla sperequazione fra beni posseduti e reddito dichiarato da Scalia, già condannato alla pena di anni 20 di reclusione (sentenza confermata in appello) per concorso nell’omicidio di Salvatore Lombardo, commesso a Partanna il 21 maggio del 2009.

Secondo l’accusa, Scalia avrebbe avuto il compito di informare il mandante dell’omicidio degli spostamenti del pastore, ucciso per avere rubato un furgone carico di merce del supermercato Despar gestito da un uomo ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro.