Riscaldamenti accesi nelle scuole di Custonaci

Custonaci – A Custonaci il regalo per gli alunni delle scuole della città è stato anticipato. Potranno seguire le lezioni in serenità e al caldo. Nei plessi di via delle Rose, Ugo Foscolo e Roma i riscaldamenti sono stati accesi. Questo farà stare più tranquilli gli alunni, il corpo docente e non docente, e tutti quei genitori in apprensione per la salute dei loro figli a causa del repentino abbassamento delle temperature.

Il comune ha incaricato una ditta specializzata per la manutenzione degli impianti di riscaldamento. Lavoro che è stato eseguito con attenzione e mano mano i riscaldamenti sono stati accesi. L’obiettivo primario della manutenzione, ordinaria e straordinaria, è garantire sicurezza, funzionalità e vivibilità degli edifici scolastici di proprietà o in uso degli immobili. “Solitamente – ha ribadito l’assessore alla pubblica istruzione MariaPia Zichichi – questo viene fatto dalla scuola ma ci abbiamo pensato noi. Era giusto intervenire con una ditta specializzata per la sicurezza di coloro i quali frequentano i tre Istituti. Ma i ragazzi – ci tiene a sottolineare l’assessore Zichichi – sono rimasti solo 4/5 giorni senza riscaldamenti.

Appena terminata la manuntezione abbiamo subito riacceso i riscaldamenti”. A sollevare il caso erano stati gli stessi genitori, poi l’appello era stato raccolto dai consiglieri del Gruppo Misto Vito Cammarata, Vincenzo Monteleone, Rosario Pellegrino e Annalisa Reina, che avevano presentato una interrogazione sia all’assessore alla pubblica istruzione Zichichi, che per la verità dimostrando grande sensibilità aveva spiegato alle famiglie cosa aveva determinato il ritardo nell’accensione dei riscaldamenti e cosa stava facendo, ma anche all’attenzione dell’amministrazione Fonte. Ora si attende il prossimo consiglio comunale, che porta all’ordine del giorno anche questa interrogazione e in quella occasione l’assessore Zichichi promette che dirà la sua.

Intensificata dalla polizia l’attività di prevenzione in tutta la provincia

Trapani – La Polizia di Trapani, attraverso l’ausilio della Divisione Anticrimine della Questura, ha effettuato un’intensa attività di prevenzione e controllo del territorio nell’ultimo mese, con l’obiettivo di arginare comportamenti antigiuridici e garantire maggiore sicurezza nella provincia.

In particolare sono stati notificati due DASPO nei confronti di giovani responsabili del lancio di sassi contro le auto della Polizia durante l’incontro calcistico Trapani-Avellino. Il provvedimento vieta loro l’accesso agli stadi per i prossimi tre anni. I due tifosi sono stati identificati dagli agenti della Digos. Emessi 22 provvedimenti di “Avviso orale” nei confronti di altrettanti soggetti, responsabili di reati contro il patrimonio, legati agli stupefacenti o contro la persona. Questo provvedimento, di natura preventiva, mira a monitorare le condotte di chi ha già commesso reati, invitandoli a conformarsi alle norme di legge.

Ed ancora 4 “Ammonimenti” verso soggetti accusati di comportamenti molesti, persecutori o lesivi, in ambito familiare o domestico. Due di questi provvedimenti sono stati adottati d’iniziativa dalla Polizia, grazie alla gravità delle condotte riscontrate. L’Ammonimento permette di tutelare le vittime in tempi rapidi, avvisando formalmente i responsabili delle possibili conseguenze penali delle loro azioni. In provincia, il protocollo “Zeus” rappresenta un’importante risorsa: offre un percorso di recupero e consapevolezza per chi è destinatario di provvedimenti legati a comportamenti molesti.

Sono stati emessi dal Questore 10 provvedimenti di “Foglio di via obbligatorio”, che comprendono in alcuni casi il divieto di ritorno o l’obbligo di soggiorno in specifici comuni. Questa misura è stata applicata a soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica.

Nel corso dell’anno, la Polizia ha inoltrato oltre 30 proposte per l’applicazione della Sorveglianza Speciale, una misura che impone stringenti prescrizioni relative a orari, luoghi e frequentazioni dei sorvegliati.

Infine tre provvedimenti DacUR (Divieto di accesso alle aree urbane) sono stati notificati a soggetti che esercitavano l’attività abusiva di parcheggiatori a Marsala. Per questi individui è stato intimato l’immediato cessare dell’attività e l’allontanamento dai luoghi.

Incidente a Bolognetta i nomi delle vittime

Bolognetta (Palermo) – Sono Ruben Salvatore Ciaccio di 25 anni e Samuele Cusimano di 21 anni i due giovani morti stamane nell’incidente verificatosi sulla strada statale 121 Palermo Agrigento, all’altezza dello svincolo di Bolognetta, tra un’auto e un camion cisterna. I due erano originari di Villafrati, in provincia di Palermo. Ancora poco chiara la dinamica del sinistro.

All’ospedale Civico è stato portato un 27enne in gravissime condizioni. Altri due giovani sono stati condotti al Buccheri La Ferla, uno in codice rosso e l’altro in codice arancione.

A condurre l’automobile era Ruben Salvatore Saccio: professore alle scuole superiori. Si era laureato in Ingegneria meccanica e dal 2022 insegnava tecnologia meccanica presso l’Istituto Superiore Enrico Fermi di Mantova. Tra le sue passioni vi era anche quella del motociclismo che coltivava sin da bambino. La morte dei due giovani ha gettato nello sconforto le famiglie e tutta la comunità. I due ragazzi erano amici da tempo, e il legame che li univa era forte.

Sul posto stamane alle 6 è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco. Personale dei pompieri ha provveduto ad estrarre i 5 occupanti della vettura. La strada è stata chiusa al traffico per circa un 1 km. Sul posto anche i carabinieri per gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente.

Incidente mortale a Marsala, a perdere la vita una donna

Marsala – Giornata nefasta per la Sicilia che in poche ore registra la terza vittima a causa di un incidente della strada. Dopo Bolognetta dove sono morte due persone, l’altro sinistro si è verificato nella mattinata alla periferia di Marsala, nella zona di Santo Padre delle Perriere, in Contrada Scacciaiazzo. A perdere la vita una donna di 70 anni. Sembra che a causare il sinistro uno scontro causato dal mancato rispetto di uno stop.

L’impatto per la donna è stato fatale per la donna, è morta sul colpo.

Sul luogo dell’incidente sono presenti i vigili urbani di Marsala, che dovranno chiarire la dinamica dello scontro.

Trapanese di 23 anni arrestato dalla Polizia, ha sfregiato al volto il proprietario di un locale

Trapani – La Polizia di Stato ha arrestato un trapanese di 23 anni, presunto autore dell’aggressione consumata il 22 novembre scorso ai danni del titolare di un circolo ricreativo del capoluogo. L’aggressore, con precedenti per reati contro il patrimonio, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dall’Ufficio GIP di Trapani, su richiesta della Procura, per sfregio permanente del volto, aggravato dall’uso di un’arma da taglio, minaccia e porto abusivo di un coltello.

I fatti

Nella tarda serata del 22 novembre scorso, il giovane si trovava all’interno di un circolo sportivo insieme ad altri avventori; invitato però dal proprietario del locale ad allontanarsi, essendo giunto l’orario di chiusura, ha replicato dando origine a un alterco, sfociato in una vera e propria aggressione ai danni del proprietario, prima a mani nude e poi con l’uso di un coltello, con minacce di morte “T’AMMAZZO, NON MI SCANTO, ORA TI APRO TUTTO”.

La vittima, nel tentativo di difendersi impugnava una stecca di biliardo, senza tuttavia riuscire ad evitare il fendente all’altezza del collo, che gli ha causato un profondo sfregio dall’angolo destro della bocca sino a dietro la nuca. L’uomo trapostato al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio è stato giudicato guaribile in 7 giorni, ma la ferita ha causato una significativa alterazione delle linee del volto.

Le indagini, condotte dalla Squadra mobile della Questura hanno consentito di ricostruire l’evento delittuoso, anche attraverso la visione delle immagini registrate dal sistema di video sorveglianza interno al locale.

Litiga con la compagna e l’aggredisce, due giovani chiamano i carabinieri

Marsala – Teatro della lite una delle strade di Marsala, protagonisti una coppia di conviventi. L’uomo ora è accusato di maltrattamenti contro familiari conviventi. Sul posto allertati da due passanti i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Marsala che hanno arrestato in flagranza il 35enne.

A far intervenire prontamente una pattuglia di militari dell’arma sono stati due giovani che hanno notato la lite tra tra l’uomo e la compagna. I due giovani non si sono voltati dall’altra parte ed hanno chiamato i Carabinieri. Nel frattempo la donna sarebbe stata colpito e minacciata dal convivente. L’intervento dei Carabinieri ha permesso di ricostruire una vera e propria escalation di violenze perpetrate, nel recente periodo, da parte del 35enne nei confronti della compagna.

Per l’uomo è scattata la misura del divieto di avvicinamento alla compagna.

Il Tar di Palermo salva il centro recupero tartarughe di Lampedusa

Lampedusa (Agrigento) – Il centro di recupero delle tartarughe marine di Lampedusa potrà continuare a salvare le tartarughe caretta caretta. I giudici del Tar di Palermo hanno accolto il ricorso presentato dalla Società A.L. srl, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, che chiedeva l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, dell’ordine di demolizione del Comune di Lampedusa e Linosa. La sentenza è di giovedì 12 dicembre, il TAR- Palermo ha rilevato che il Comune di Lampedusa e Linosa non ha rispettato l’ordine istruttorio intimato con la precedente ordinanza cautelare e da tale comportamento ha desunto ulteriori argomenti di prova in ordine alla fondatezza delle pretese della società ricorrente, ed al contempo, in accoglimento delle argomentazioni difensive sostenute dall’avvocato Rubino, ha ritenuto che l’Amministrazione comunale ha erroneamente contestato il mutamento della destinazione dell’impianto di acquacultura.

Nel 1994 il Comune di Lampedusa e Linosa, con un contratto concedeva per la durata di 30 anni, il diritto di superficie di un fondo di proprietà comunale in località Punta Sottile, ad una ditta per la realizzazione di un impianto di acquacoltura destinato all’allevamento di specie ittiche, attività di ricerca sulle specie marine e servizi di formazione per addetti all’acquacoltura.

Dopo la realizzazione dell’impianto di acquacoltura nel 2016, è stato stipulato un protocollo di intesa tra la società, l’assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranee, l’università degli studi di Palermo, l’istituto zooprofilattico della Sicilia, centro regionale di recupero per tartarughe marine, il consorzio pescatori di Lampedusa per la tutela, monitoraggio e salvaguardare delle tartarughe caretta caretta del Mediterraneo.

Il Comune di Lampedusa nel 2021 ha emesso un’ordinanza di demolizione perché lo stabulario, il laboratorio realizzato per le tartarughe, sarebbe stato realizzato in difformità rispetto alle autorizzazioni edilizie rilasciate alla società. Quest’ultima, assistita dall’avvocato Girolamo Rubino, ha presentato ricorso al Tar.

Accusati di lesioni personali, rinviati a giudizio due medici dell’ospedale di Sant’Agata Militello

Sant’Agata Militello (Messina) – Rinviati a giudizio – l’ udienza è stata fissata per il prossimo 14 gennaio – innanzi al giudice monocratico del Tribunale di Patti Gianluca Corona, due medici in servizio all’ospedale di Sant’Agata Militello. Sono accusati di lesioni personali.

Il procedimento scaturisce dall’esposto presentato nell’estate del 2022 dalla famiglia di una donna, rappresentata dall’avvocato Massimiliano Fabio del Foro di Patti, che a seguito di una grave sepsi ha subito l’amputazione di una gamba. La paziente, 43enne, era arrivata al ponto soccorso in preda al dolore e con difficoltà di deambulazione ma, dopo essere stato visitata, venne dimessa alcune ore più tardi con la prescrizione di una terapia antibiotica e riposo. Il peggiorare del quadro clinico nel giro di pochi giorni comportò quindi un nuovo accesso allo stesso pronto soccorso e la mattina seguente il trasferimento d’urgenza al Policlinico di Messina dove la donna arrivò in gravissime condizioni per l’avanzato stato di setticemia. Al presidio universitario messinese fu quindi eseguito l’intervento di amputazione dell’arto resosi indispensabile per salvarle la vita, rimanendo per lungo tempo in rianimazione. L’ipotesi accusatoria suffragata dalle relazioni dei consulenti tecnici incaricati dalla Procura della Repubblica per cui sono stati rinviati a giudizio un medico del pronto soccorso ed uno specialista di altro reparto che prestò la consulenza è di aver cagionato «per colpa consistita in imprudenza, il peggioramento del focolaio di sepsi presente nei tessuti molli … omettendo di disporre l’esame radiologico che avrebbe potuto consentire di diagnosticare il rischio di una gangrena gassosa e attuare la relativa terapia mirata nella sede della sepsi, evitando il peggioramento del quadro settico, anche in termini di estensione, e la successiva perdita dell’arto».

La paziente ed i familiari, rappresentati dall’avvocato Massimiliano Fabio insieme agli avvocati Emanuele Belligno Todaro Giuseppe D’Anna, Salvatore Meli ed Alberto Ferraù, si sono costituiti parti civili nel giudizio che vede costituita anche l’Asp di Messina, citata quale responsabile civile. Nell’originaria richiesta di rinvio a giudizio figurava anche un altro medico dello stesso pronto soccorso santagatese per il quale il Gup . Eugenio Aliquò, ha disposto il non luogo a procedere per non aver commesso il fatto.

Sentita dal Procuratore dei minori di Palermo la piccola migrante salvata nel Mediterraneo

rapani – Ieri il procuratore dei minori di Palermo, il magistrato Claudia Caramanna ha ascoltato per alcune ore la bambina di 11 anni della Sierra Leone soccorsa in mare martedì notte, a 10 miglia da Lampedusa, dall’equipaggio di una ong tedesca. La Procura dei minori dovrà accertare se la piccola ha familiari coi quali possa ricongiungersi o se dovrà essere dichiarata adottabile. I magistrati intanto le hanno nominato un tutore legale.

Jacinta, questo il nome della profuga, si trova in una comunità protetta a Trapani.

Intanto proseguono le ricerche dei compagni di viaggio della piccola che avrebbe riferito di essere partita da Sfax in Tunisia su un barchino poi colato a picco, il giorno dell’Immacolata.

Al momento i pattugliamenti di Guardia di finanza e Guardia costiera, non hanno dato esiti. Circostanza anomala come anomalo è il racconto fatto dalla bambina alla ong. La piccola avrebbe detto di essere stata giorni in acqua sola dopo il naufragio, ma il suo stato di salute all’arrivo a Lampedusa non sarebbe compatibile con questa dinamica. Sulla vicenda la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo ed ha assegnato la delega per le indagini alla guardia costiera e agli investigatori della squadra mobile di Agrigento.

Auto contro cisterna sulla statale Palermo-Agrigento, due i morti

Palermo – Tragedia della strada sulla statale Palermo-Agrigento, all’altezza dello svincolo di Bolognetta. Due morti e tre feriti, uno è in gravissime condizioni. I cinque, tutti giovani, viaggiavano a bordo di un’auto che, per cause in corso di accertamento, si è scontrata con un’autocisterna, all’altezza dello svincolo per Bolognetta.
L’incidente si è verificato all’alba di oggi. Sono intervenuti i vigili del fuoco i sanitari del 118 e la polizia stradale.