Mazzette e corruzione: la Sicilia quarta in Italia, il report di Libera

Roma –  Ci sono “mazzette” per finte vaccinazioni covid o per ottenere falsi titoli di studio, in altri casi le “mazzette” hanno facilitato l’aggiudicazione di appalti per la gestione dei rifiuti piuttosto che per la realizzazione di opere pubbliche o la concessione di licenze edilizie. E poi ci sono le inchieste per scambio politico elettorale e quelle relative alle grandi opere. In occasione della Giornata Internazionale contro la Corruzione Libera ha scattato una fotografia delle principali inchieste sulla corruzione nel nostro Paese nell’anno in corso. L’istantanea mostra un quadro allarmante: l’avanzata senza freni della corruzione in Italia. Da Torino ad Avellino, da Bari a Pozzuoli, da Palermo e Catania, da Milano a Roma, il 2024 è un continuo bollettino di “mazzette” con il coinvolgimento di amministratori, politici, funzionari, manager, imprenditori, professionisti e mafiosi coinvolti in una vasta gamma di reati di corruzione. Dal 1° gennaio al 1 dicembre 2024, Libera ha censito da notizie di stampa 48 inchieste su corruzione e concussione, oltre quattro inchieste al mese. Ad indagare su questo fronte sempre caldo si sono attivate 28 procure in 14 regioni italiane. Complessivamente 588 sono state le persone indagate per reati che spaziano dalla corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio al voto di scambio politico-mafioso, dalla turbativa d’asta all’estorsione aggravata dal metodo mafioso, dall’abuso di ufficio (fin quando era in vigore) al traffico di influenze illecite. Dall’analisi delle inchieste, ancora in corso e dunque senza accertamento definitivo di responsabilità individuali, emerge una corruzione “solidamente” regolata, ancora sistemica e organizzata, dove a seconda dei contesti il ruolo di garante del rispetto delle “regole del gioco” è ricoperto da attori diversi: l’alto dirigente oppure il faccendiere ben introdotto, il “boss dell’ente pubblico” o l’imprenditore dai contatti trasversali, il boss mafioso o il “politico d’affari”.

“Si tratta– commenta Francesca Rispoli, copresidente nazionale di Libera- di un quadro sicuramente non esaustivo, per quanto significativo. Da un lato, infatti la “liberalizzazione” delle procedure di appalto e l’abrograzione dell’abuso d’ufficio hanno resto più difficile l’acquisizione di elementi probatori per la magistratura; dall’altro, le forme più insidiose di corruzione si fondano oggi su una formale legittimità degli atti pubblici piegati a potenti interessi privati, cui corrispondono contropartite smaterializzate (favori, appoggi politici, etc.), o anch’esse formalmente lecite, come i finanziamenti alle campagne elettorali. Una corruzione ormai “legalizzata”, di fronte alla quale l’azione repressiva è ormai impotente.”

Le regioni meridionali compreso le isole “primeggiano” con 20 indagini in totale, seguite da quelle del Centro (16) e dal Nord (12). Prima in classifica il Lazio con 10 inchieste, seguita da Campania con 9 inchieste, la Lombardia con 7, Sicilia con 5 e Puglia con 4. In queste regioni si concentra il 74% delle inchieste a livello nazionale. Ben 106 persone indagate sono nel Lazio, 82 indagati in Sicilia, seguita dalle Marche con 80 persone indagate di cui ben 77 persone indagate in una sola inchiesta su corruzione per finte vaccinazioni anticovid, 79 in Campania, dalla Lombardia, con 72 indagati e dalla Puglia, a quota 64. La mappa dell’ inchieste e il numero degli indagati, per i quali vale la presunzione di non colpevolezza, è frutto di una ricerca avente come fonte lanci di agenzie, articoli su quotidiani nazionali e locali, rassegne stampe istituzionali , comunicati delle Procure della Repubblica e delle forze dell’ordine.

Le tante inchieste – conclude Libera– ci raccontano di una corruzione ormai “normalizzata”, che come una vera “patologia nazionale” alimenta sfiducia diffusa nelle istituzioni democratiche, disimpegno, astensionismo. E nonostante l’aggravarsi del fenomeno assistiamo ad un progressivo allentamento dei freni inibitori di freni e contrappesi istituzionali, a seguito di “controriforme” legislative, come la “legge Nordio”, e per l’indebolimento dei presidi e dei controlli. In altri termini, si stanno costruendole condizioni più propizie per una pratica indisturbata, impunita ed estremamente profittevole – grazie agli ingenti fondi stanziati per PNRR, grandissime opere o manifestazioni sportive già programmate – di svariate forme di “abusi di potere per fini privati”, che ben presto in molti casi non saranno più perseguibili come reati dalla magistratura, né segnalabili come tali dalla stampa, e perciò non più riconoscibili come tali dall’opinione pubblica.

Stretta pubblicazione atti, Costante: “Per ministero Giustizia i giornalisti sono lavoratori senza diritti”

Roma – Stretta pubblicazione atti, Costante: “Per ministero Giustizia i giornalisti sono lavoratori senza diritti”.

“Alla Federazione nazionale della Stampa piacerebbe che il ministero della Giustizia, con la stessa solerzia con cui prende in carico l’inasprimento delle norme sulla impubblicabilità delle misure cautelari, desse una risposta alle migliaia di giornalisti lavoratori autonomi italiani che da oltre un anno stanno aspettando, in base ad una legge firmata dalla stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni, una decisione sulla liquidazione giudiziale dei compensi. Evidentemente per una certa politica i giornalisti italiani non sono lavoratori come tutti gli altri”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi. “Dopodiché – prosegue – l’inasprimento dell’articolo 114 del codice di procedura penale, sotto la maschera del garantismo e della presunzione di innocenza, continua a rappresentare una ferita all’articolo 21 della Costituzione e al diritto dei cittadini ad essere informati”.

Il tribunale di Milano si pronuncia a favore di 10 lavoratori trapanesi della Telecom-Tim

Milano – Il tribunale di Milano ha dato ragione a dieci lavoratori trapanesi della “Telecom Spa – Tim Spa” che hanno fatto vertenza su iniziativa della Uilcom Trapani – tramite lo studio legale dell’avvocato Cirillo di Napoli – per il riconoscimento delle somme relative all’espletamento delle loro funzioni relativamente ai cosiddetti “assorbimento superminimi” e “timbratura in postazione”.

“Le cause già concluse – afferma il responsabile territoriale Uilcom Trapani Francesco Silvano – hanno riconosciuto importanti spettanze economiche non corrisposte per molte anni dall’azienda ai lavoratori. Questo rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei dipendenti sempre al centro degli interessi del sindacato e testimonia l’impegno profuso verso la risoluzione delle controversie”.

Altre cinquanta vertenze, inoltre, sono state presentate e sono in attesa di essere esaminate dal tribunale lombardo.

“La Uilcom di Trapani – aggiunge Silvano – continuerà a seguire con attenzione l’evoluzione di ogni singola vertenza confermando la propria disponibilità a sostenere il lavoratore per giungere a una rapida soluzione della stessa”.

E aggiunge: “Ci chiediamo come un’azienda che si definisce leader nel settore delle Tlc possa giustificare tutte queste inadempienze, ma soprattutto ci domandiamo chi pagherà per tutti questi danni e chi ha permesso che tutto ciò potesse succedere. Un terremoto giudiziario con gravi risvolti non solo economici ma anche d’immagine”.

“Un ringraziamento – conclude il responsabile territoriale Uilcom – allo studio legale Cirillo per la professionalità dimostrata e il contributo alla tutela dei lavoratori. Restiamo disponibili verso tutti i colleghi che vogliano unirsi alla nostra iniziativa legale per il riconoscimento delle spettanze economiche loro ingiustamente negate”.

#cuori connessi, a Roma presentato il documentario “Non ne vale la pena” [VIDEO]

Roma – Ieri mattina a Roma è stato presentato in anteprima “Non ne vale la pena”, il nuovo documentario del progetto #cuoriconnessi di Unieuro e Polizia di Stato.

Angela, Andrea e Islam, tre ragazzi come tanti, hanno una storia da raccontare. Una storia che parla di errori, di conseguenze e del percorso intrapreso per prenderne coscienza e superarli. Il documentario, interamente girato a Reggio Calabria, racconta senza filtri, come le azioni online, anche quelle apparentemente innocue, possano avere ripercussioni devastanti nella vita delle persone.

I tre protagonisti sono stati sottoposti alla “messa alla prova”, un percorso alternativo al procedimento penale a determinate condizioni, che prevede l’impegno ad aderire a un programma di risocializzazione e rieducazione e che ha l’obiettivo di far comprendere che l’errore e il reato commesso possono diventare un momento di maturazione e di crescita. Un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita. Nel documentario, alla loro voce è affidato il compito di sensibilizzare i coetanei a un utilizzo consapevole della tecnologia. L’obiettivo, attraverso le loro testimonianze, è quello di promuovere valori quali il rispetto per gli altri e l’empatia, fondamentali per costruire una società migliore.

Con la regia dello storyteller Luca Pagliari, “Non ne vale la pena” si inserisce all’interno del progetto #cuoriconnessi, nato nel 2016 dalla collaborazione tra Unieuro e Polizia di Stato che, attraverso la Polizia Postale, si impegna quotidianamente in progetti di educazione digitale rivolti ai ragazzi per promuovere un utilizzo responsabile della tecnologia e contro il cyberbullismo.

Il documentario sarà disponibile gratuitamente, come tutti gli strumenti di #cuoriconnessi, da domani per tutte le scuole che ne faranno richiesta sul sito www.cuoriconnessi.it

Rete Operativa Antimafia “@ON Network” 10 anni di lotta alle organizzazioni criminali transnazionali

Roma – La D.I.A. sta sostenendo con sempre maggior impegno l’azione di contrasto internazionale alle mafie anche attraverso una mirata attività di cooperazione di polizia per il contrasto del fenomeno transnazionale delle più pericolose organizzazioni criminali.

Oggi si è tenuto a Roma, presso il Centro Operativo DIA, un meeting della Rete @ON (Antimafia Operational Network) con i rappresentanti delle Forze di Polizia di Belgio, Germania, Francia, Paesi Bassi, Spagna ed Europol che unitamente all’Italia rappresentano il Core Group del Network.

L’evento riveste un particolare valore simbolico in quanto ricade a 10 anni esatti dall’istituzione della Rete @ON, con Risoluzione del 4 dicembre 2014 del Consiglio dell’Unione Europea promossa dalla D.I.A., quale risultato del Dipartimento della Pubblica Sicurezza conseguito nel corso del Semestre di Presidenza italiana di turno.

Lo scopo della Rete @ON è quello di rafforzare la cooperazione delle forze di polizia contro i principali gruppi della criminalità organizzata, anche di tipo mafioso, che hanno un impatto sulla sicurezza dei cittadini europei. I gruppi criminali sotto osservazione sono principalmente italiani, di etnia albanese, euroasiatici, bande di motociclisti, ma anche quelli emergenti (Moccro Maffie, nigeriane) che pongono un serio rischio per la sicurezza e l’economia dell’UE.

La D.I.A. ha promosso, ottenuto e gestito – quale Leader dell’iniziativa -progressivi finanziamenti della Commissione UE per sostenere le attività operative delle 51 Agenzia di polizia che aderiscono al Network in rappresentanza di 44 Paesi.

Ad oggi il Network sta supportando le Unità investigative partner in 216 investigazioni ed ha finanziato 617 missioni in favore di oltre 2.500 investigatori che hanno portato all’arresto di 1068 persone, inclusi 15 latitanti oltre al sequestro di circa 271 milioni di euro, droga, veicoli, beni di lusso ed armi.

Natale in treno: 5 destinazioni italiane per una fuga magica e sostenibile con Trainline

Milano – Con l’avvicinarsi delle festività, cresce il desiderio di scoprire nuovi luoghi e vivere momenti unici. Il treno si conferma la scelta ideale per chi cerca un viaggio comodo, sostenibile e conveniente, perfetto per immergersi nell’atmosfera del Natale.

A Salerno per Luci d’Artista, uno spettacolo di luci a cielo aperto

Le spettacolari Luci d’Artista trasformano Salerno in un museo a cielo aperto, creando un’esperienza magica che incanta ogni anno i visitatori. Le vie della città, impreziosite dalle installazioni luminose, diventano un palcoscenico di colori e luci, regalando un’atmosfera davvero unica. Raggiungibile comodamente in treno Salerno accoglie i visitatori con la magia delle luci e della tradizione natalizia, in un contesto affascinante e suggestivo.

A Napoli, Natale tra presepi e artigianato

Il cuore della tradizione natalizia napoletana si trova in via San Gregorio Armeno, una delle vie più famose al mondo per i suoi presepi artigianali. I viaggiatori possono esplorare lo storico quartiere di Spaccanapoli, assaporando l’atmosfera vibrante delle feste e scoprendo le botteghe artigiane. Napoli è facilmente raggiungibile in treno offrendo un’occasione imperdibile per farsi travolgere dalle tradizioni del Natale partenopeo.

A Manarola (Cinque Terre) per ammirare il presepe che illumina il mare

Il borgo di Manarola, nelle Cinque Terre, è celebre per il presepe luminoso più grande del mondo, un vero spettacolo di luci che illumina in maniera scenografica la collina a picco sul mare. Comodamente raggiungibile da Genova in treno, il borgo regala un’esperienza natalizia senza pari, dove la bellezza del mare e del paesaggio si fonde alla magia delle festività. Un’atmosfera unica, da scoprire anche in inverno, lontano dalla folla estiva.

A Como, dove il Natale si riflette sulle acque del lago

Ogni anno, sulle sponde del lago di Como, prende vita un vero e proprio villaggio natalizio, dove luci, colori, musica creano un’atmosfera magica, incantando soprattutto i più piccoli. Facilmente raggiungibile in treno da Milano è la destinazione perfetta, per ammirare le luci festive che adornano gli edifici storici e passeggiare per le pittoresche vie del centro vivendo un’esperienza incantevole.

A Milano, per lo shopping natalizio e arte sotto le luci delle feste

Milano, con la sua atmosfera cosmopolita, offre una delle esperienze natalizie più dinamiche d’Italia. Tra vetrine addobbate a festa, mercatini di Natale, e temporary store a tema, la città diventa una meta imperdibile per chi non vede l’ora di immergersi nell’atmosfera delle festività. Inoltre, sono presenti bancarelle e mercatini di ogni tipo, soprattutto in luoghi centrali come Piazza del Duomo. La metropoli meneghina è raggiungibile in treno per perdersi nell’atmosfera di un Natale classico e iconico.

Quest’anno, Trainline invita a scoprire le destinazioni natalizie più affascinanti d’Italia, dove tradizione e spirito festivo si uniscono in un viaggio sostenibile e comodo.

Trainline, l’app leader in Europa per l’acquisto di biglietti di treni e pullman, propone un itinerario attraverso 5 località italiane iconiche, ideali per vivere le tradizioni natalizie e l’atmosfera magica, dalle cime innevate delle Alpi alle incantevoli coste italiane. Grazie alla possibilità di combinare le offerte dei principali operatori ferroviari, organizzare il viaggio diventa semplice e vantaggioso. Trainline garantisce sempre il miglior prezzo, rendendo l’esperienza ancora più conveniente.

La Cassazione conferma il carcere duro per Filippo Graviano

Roma – Rimane al carcere duro con il regime del 41 bis il boss Filippo Graviano. La Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso del boss stragista. Il capomafia di Brancaccio rimane quindi al carcere duro, con un regime di detenzione differenziato e pensato proprio per i capi delle cosche, i killer appartenenti alle mafie e i terroristi.

I giudici senza entrare nel merito del ricorso, hanno confermato la decisione del Tribunale di sorveglianza di Roma, che si era pronunciato a maggio, negando quanto sostenuto da Graviano e cioè che fosse stato reciso il collegamento concreto e attuale tra il detenuto e l’ambiente esterno, gli uomini liberi del suo clan.

La dissociazione da Cosa nostra, dichiarata pubblicamente da Filippo Graviano nel 2021, non equivale a collaborazione e per questo i magistrati scrivono: “Gli accertati contatti con il clan di appartenenza, mantenuti attraverso alcuni familiari, potrebbero far rischiare il loro ripristino e la mancanza di una reale dissociazione dal contesto criminoso”.

Per la Cassazione il 41 bis non è uno strumento punitivo, ma uno strumento necessario per impedire i collegamenti con l’esterno e con le realtà criminali. Filippo Graviano, col fratello Giuseppe, è considerato tra i mandanti delle stragi del ’92 e del ’93 ed è stato condannato all’ergastolo anche per l’omicidio del parroco di Brancaccio, padre Pino Puglisi, oggi Beato della Chiesa.

Portoferraio. Sequestrata una tonnellata di specie ittiche a peschereccio mazarese

Portoferraio – (Isola D’Elba) – Personale della Capitaneria di Porto di Portoferraio ha provveduto ad effettuare un controllo allo sbarco ad un motopeschereccio appartenente alla flotta di Mazara del Vallo sanzionandolo per un importo complessivo di 2.000 euro, con il conseguente sequestro di una tonnellata di prodotto ittico. L’attività è stata effettuata su segnalazione e coordinamento degli ispettori del Centro Controllo Area Pesca (2°CCAP) della Direzione Marittima di Livorno, sulla base di una preliminare verifica incrociata effettuata tramite i sistemi in uso al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.

Il peschereccio era stato intercettato dagli ispettori, nelle acque Toscane, mentre era intento in attività di pesca a strascico per la cattura di specie di profondità, senza essere iscritto nell’apposito elenco ministeriale delle navi autorizzate a pescare nelle acque del Tirreno centro/settentrionale.

Il prodotto ittico pescato illegalmente è stato sottoposto a sequestro amministrativo, e, una volta concluso il previsto iter amministrativo, verrà donato in beneficienza ad enti caritatevoli della regione Toscana.

L’operazione si inserisce nell’ambito della continua e costante attività di vigilanza che il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera mette in atto per contrastare le attività illegali maggiormente impattanti sullo sforzo di pesca e sull’ambiente, con lo scopo di garantire la tutela del consumatore, della concorrenza economica leale, lo sfruttamento sostenibile della risorsa ittica e la difesa dell’ambiente marino e della sua biodiversità.

Gli uomini e le donne della Capitaneria di porto di Portoferraio svolgono, ogni giorno, interventi finalizzati a verificare la regolarità di tutte le attività che coinvolgono la filiera ittica, dalla cattura alla somministrazione, per la tutela del consumatore finale ed in favore delle imprese del settore che operano nel rispetto delle regole.