Luana Rondinelli tra i premiati con il Premio “Danzuso” questa sera a Catania

Catania – L’attrice, drammaturga e regista marsalese Luana Rondinelli è tra i premiati del prestigioso riconoscimento dedicato a Domenico Danzuso, celebrato tra i maggiori esponenti della critica teatrale italiana, nell’ambito della manifestazione in programma questa sera alle ore 20.30 in occasione della 23ª edizione dell’evento che si svolgerà nell’auditorium del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania, sede dell’Associazione Premio Danzuso, con la conduzione di Marina Cosentino. I premi sono realizzati dallo scultore dell’Accademia di Belle Arti di Catania Pierluigi Portale su progetto grafico del direttore Gianni Latino. Luana Rondinelli è nota per opere come “Taddrarite”, che affronta il tema della violenza domestica, e di recente alla Casa del Cinema di Roma ha ricevuto, per il suo cortometraggio “Assunta”, il premio “Cinema Italiano” al Roma Film Corto, per il lavoro che affronta il tema dell’affido familiare e della prostituzione con una narrazione intensa e al contempo delicata.

“Legare il mio nome a una personalità così importante come è stato Domenico Danzuso mi gratifica profondamente – dice Luana Rondinelli -. Una personalità che si è distinta in ambito artistico, culturale e sociale lasciando un segno indelebile nella città di Catania e in tutta Italia. Ricevere questo premio per il teatro è un augurio importante per me. Da anni questo premio celebra le eccellenze della cultura e dello spettacolo: è uno stimolo a fare sempre meglio e a credere sempre di più nella funzione sociale del teatro”.

A ritirare il premio saranno anche il mezzosoprano russo Anastasia Boldyreva, il cantautore catanese Vincenzo Spampinato, l’attore e regista Luigi Tabita, il light designer Gaetano La Mela, la giornalista Maria Lombardo. Sarà premiato anche il videoclip del brano rap “Certe sostanze”, prodotto dall’etichetta discografica Tomato Sauce Records. Uno speciale riconoscimento, infine, andrà al Gruppo Teatro Maria Campagna, non più esistente.

Streaming illegale, maxi operazione in Italia e in 7 Paesi, 102 gli indagati [VIDEO]

Catania – Effettuata la più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva internazionale: smantellato un gruppo transnazionale con 22 milioni di utenti, 102 gli indagati. Scoperto un giro illegale di oltre 250 milioni di euro al mese. Piratate Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Paramount e Disney+

La polizia, coordinata dalla Procura di Catania, ha eseguito l’operazione Takendown, con il coordinamento di Eurojust ed Europol – smantellando la più diffusa organizzazione criminale transnazionale che serviva illegalmente oltre 22 milioni di utenti. Le accuse sono di violazione del diritto d’autore, accesso abusivo a sistemi informatici, detenzione di codici di accesso e frode informatica. Sono stati sequestrati oltre 2.500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti in Europa, con i quali si realizzava un giro illegale di affari di oltre 250 milioni di euro mensili e circa 3 miliardi di euro all’anno e provoca oltre 10 miliardi di euro di danno economico alle aziende che gestiscono le Pay Tv.

Al blitz hanno partecipato oltre 270 operatori della polizia postale che hanno effettuato 89 perquisizioni in 15 regioni italiane e, con la collaborazione delle forze di polizia straniere, 14 perquisizioni nel Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia, nei confronti di 102 persone.

La polizia croata ha eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 11 indagati. Gli approfondimenti investigativi svolti dalla Polizia Postale hanno, infatti, consentito di individuare le sedi estere, in Romania e a Hong Kong qui sono stati rintracciati nove server attraverso i quali veniva diffuso in tutta Europa il segnale audiovisivo piratato, che il personale della Polizia Postale ha provveduto a spegnere. Sono stati, inoltre rintracciati in Inghilterra e in Olanda tre amministratori di livello superiore della struttura informatica investigata e 80 pannelli di controllo dei flussi streaming per i vari canali.

L’inchiesta è partita da una denuncia di Sky Italia. Le indagini hanno individuato anche persone legate alla criminalità organizzata che dal ricavato finanziavano altre attività. Con un sofisticato sistema informatico – quello delle IPTV illegali – venivano illegalmente capatati e rivenduti i palinsesti live e i contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive nazionali e internazionali, quali Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Paramount, Disney+.

Una attività di monitoraggio durata mesi quella messa in atto dalla Polizia postale di Catania e che si è poi esteso in tutta Europa. Messe sotto controllo le piattaforme che gestiscono lo streaming illegale di eventi sportivi, film e serie televisive. Una operazione che ha visto la cooperazione di diverse forze di polizia. Dalle indagini è venuto fuori che l’organizzazione oggi smantellata mirava a espandere la propria attività, acquisendo nuovi clienti, e stava anche considerando di modificare i propri siti per ostacolare le indagini. Sequestrate criptovalute per oltre 1.650.000 euro e denaro contante per oltre 40 mila euro.

I vigili del fuoco trasportano materiale tecnico e personale dell’INGV sull’Etna [VIDEO]

Catania – Un Equipaggio del reparto Volo di Catania con elicottero “Drago 165” ha effettuato oggi il trasporto di materiale tecnico e personale dell’INGV presso la stazione di rilevamento posta sul monte Etna a quota 3400 slm.

L’elicottero decollato dal Reparto Volo VVF di Catania alle prime ore del mattino. Le operazioni di rifornimento ed assistenza tecnica sono state garantite grazie al supporto di un aviorifornitore con personale proveniente dal Reparto Volo VVF di Salerno, posizionato presso la piazzola del Rifugio Sapienza.

Il materiale per le operazioni di manutenzione è stato prima posizionato su una rete appositamente predisposta per questo tipo di interventi e successivamente trasferito in elicottero presso la stazione di rilevamento con l’ausilio del gancio baricentro.

Tale operazione rientra tra quelle previste dalla convenzione stipulata tra VVF e Protezione Civile a seguito dell’ acquisto di un elicottero ceduto in comodato d’ uso ai VVF dalla Regione Siciliana tramite il Dipartimento Regionale di Protezione Civile per il potenziamento della rete di prevenzione, sicurezza e soccorso in Sicilia.

Le operazioni si sono concluse con il rientro del Drago 165 in sede alle 13.30 circa.

Il maltempo flagella la Sicilia orientale, alluvione a Giarre [VIDEO]

Giarre – Una bomba d’acqua si è abbattuta questa mattina nel territorio di Giarre, senza risparmiare il tratto autostradale della Messina-Catania compreso tra Giarre e Fiumefreddo. Si circola con grande difficoltà in entrambe le direzioni: la carreggiata è completamente allagata.

Si calcola che nelle ultime sei ore gli accumuli pluviometrici hanno già raggiunto i 350mm, che vanno a sommarsi ai già ingenti accumuli dei giorni precedenti. Sono 700 i mm caduti negli ultimi cinque giorni, 1000mm negli ultimi dieci. Il paese è di fronte ad una situazione alluvionale, con le strade che si sono trasformate in torrenti impetuosi che scendono a valle, trascinando automobili e rovesciando furgoni. Allagati diversi sottopassi e scuole chiuse in provincia di Catania.

Allagamenti anche sul tratto autostradale della Messina-Catania tra Giarre e Fiumefreddo, dove si circola con grande difficoltà in entrambe le direzioni e la carreggiata è completamente allagata (Fonte Catania Today). Si segnalano inoltre alcune abitazioni completamente allagate ad Altarello di Riposto, poco a sud di Giarre. Anche qua la situazione è drammatica.

Dia, scatta la confisca ai beni dei Paratore. Un patrimonio da cento milioni di euro

Catania – La Direzione Investigativa Antimafia sta eseguendo un provvedimento emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione con il quale è stata disposta la confisca dell’imponente complesso societario e patrimoniale d Antonino e Carmelo Paratore, rispettivamente padre e figlio.

I due sono a capo di uno dei gruppi imprenditoriali più importanti della Sicilia orientale, operanti in svariati settori, ma principalmente nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti. Negli anni i due Paratore, sono riusciti a creare una vera e propria galassia di imprese, diversificando le attività della famiglia con società attive nei servizi di pulizia degli ospedali, nel settore immobiliare e nella gestione di un notissimo stabilimento balneare, sito sul litorale catanese.

La certosina indagine avviata nel 2020 dalla D.I.A.– in sintonia con la Procura distrettuale etnea – ha preso in esame la posizione economica, finanziaria e patrimoniale dei predetti imprenditori, già attinti da indagini penali coordinate dalla Procura etnea, sulla scorta delle quali erano stati tratti in arresto con l’operazione denominata “Piramidi”.Con il provvedimento di confisca, il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione “ha riconosciuto il rapporto sinallagmatico sussistente da svariati decenni tra i Paratore e il boss ergastolano Maurizio Zuccaro, detenuto presso il carcere di Opera Milano, storico esponente del clan Santapaola-Ercolano, già condannato per l’omicidio di Luigi Ilardo nota “fonte Oriente” ucciso a Catania nel 1996.

Murizio Zuccaro (ergastolano) è cognato di Vincenzo Santapaola e nipote del capomafia Nitto Santapaola.

Il forte legame tra i predetti, conclamato in atti giudiziari, emerge con certezza anche dalla presenza dei Paratore al battesimo della figlia del boss Zuccaro e al matrimonio del primogenito di quest’ultimo, anch’egli condannato per reati in materia di mafia. I Giudici hanno riconosciuto – in linea con l’attività di indagine condotta dalla D.I.A. – che sia stata proprio tale vicinanza l’origine dell’impressionante escalation imprenditoriale di Antonino e del figlio Carmelo Paratore.

Le indagini svolte dalla D.I.A. hanno, infatti, passato sotto la lente di ingrandimento ben quaranta anni della loro evoluzione economica ed imprenditoriale. Da umile carpentiere Antonino Paratore è divenuto uno tra i più facoltosi imprenditori siciliani. Le complesse indagini patrimoniali, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia etnea, hanno consentito di appurare che l’ascesa imprenditoriale della citata famiglia ha avuto una formidabile impennata intorno alla fine degli anni 90 e che gli investimenti compiuti in quegli anni risultano caratterizzati da massicce immissioni di capitali non giustificate dalla capacità economico – finanziaria, flussi di denaro – sanciscono i Giudici del Tribunale Misure di Prevenzione – provenienti dall’attività illecita del boss Maurizio Zuccaro. Il quadro probatorio presentato all’Autorità Giudiziaria, oggi pienamente condiviso e richiamato nel decreto di confisca – è frutto di un lavoro investigativo minuzioso, che ha fatto emergere, tra l’altro, anche la perfetta correlazione temporale tra la crescita imprenditoriale delle imprese ed il ruolo di vertice assunto di fatto da Maurizio Zuccaro in seno al clan Santapaola-Ercolano.

Il provvedimento di confisca riguarda un patrimonio consistente in 14 società di capitali (operanti prevalentemente nei settori della raccolta e trattamento dei rifiuti, nella gestione di stabilimenti balneari, nell’acquisto, nella gestione e nella vendita di immobili), 8 fabbricati e in svariati rapporti finanziari, che da oggi è sotto il controllo dello Stato, per un valore complessivamente stimato in oltre 100 milioni di euro.

Il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – ha disposto nei confronti dei due Paratore padre e figlio, la misura della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni tre.