Processo “Mare Monstrum. “Niente prescrizione, la Vicari resta imputata di corruzione”

Trapani – La prescrizione per il reato di corruzione contestato all’ex senatrice ed ex sottosegretario Simona Vicari per come chiesto dalla sua difesa, avvocato Enrico Sanseverino, è davvero, come si è scritto, dietro l’angolo, scatta il prossimo 28 novembre, ma oggi c’è stato il colpo di scena, con la Procura di Trapani che ha notificato al Tribunale e alle parti, difese e parti civili, la modifica del capo di imputazione: l’ex parlamentare, oggi consulente del presidente della Regione Siciliana, adesso deve rispondere di un reato più grave, sempre corruzione ma per atto contrario ai doveri di ufficio. E per questo reato, che continua a basarsi, anche con l’odierna prospettazione fatta dai pm Sara Morri e Antonella Trainito, i termini di prescrizione non hanno scadenza prossima, ma hanno una scadenza non prima dei prossimi tre anni.

Nell’udienza fissata per giovedì prossimo sulla richiesta fatta oggi dalla Procura potrà interloquire la difesa, ma sembra oramai scontato che si vada verso la nuova contestazione. L’ex senatrice Vicari resta quindi tra gli imputati di corruzione davanti al Tribunale di Trapani, in un altro dei processi scaturiti dall’indagine dei Carabinieri denominata “Mare Monstrum” e che nel 2017 sfociò in arresti e avvisi di garanzia, per tangenti versate a politici e dirigenti regionali dagli armatori Vittorio ed Ettore Morace, titolari della compagnia di navigazione veloce Ustica Lines (poi diventata Liberty Lines), per ottenere agevolazioni e coperture politiche a tutela di loro introiti. La cosiddetta “tangentopoli del mare”. Tra gli arrestati ci furono Ettore Morace (che ha patteggiato già in due processi e per adesso è imputato a Palermo, assieme all’ex presidente della Regione Crocetta in un altro dei dibattimenti della stessa inchiesta) e l’allora deputato regionale ed ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio (condannato a quattro anni e sei mesi, col processo di appello che deve iniziare a marzo).

Misura cautelare ci fu anche per l’ex super dirigente della Regione, Salvatrice Severino, che si occupava del ramo trasporti dell’assessorato regionale Infrastrutture e Mobilità, e per Giuseppe Montalto, allora segretario particolare dell’assessore Pistorio. Questi ultimi due, la Severino e Montalto sono imputati con la Vicari, mai colpita da misura cautelare, nel processo in corso a Trapani. L’ex senatrice Vicari, nel 2016, mentre si discuteva in Parlamento la legge Finanziaria 2017, e lei era sottosegretario (in quota Ncd, il partito del ministro Angelino Alfano) durante il Governo guidato da Paolo Gentiloni (ma già lo stesso incarico aveva avuto nei Governi Letta e Renzi), si sarebbe interessata, su pressione dell’armatore Ettore Morace, per prevedere una cospicua riduzione dell’Iva a favore del cosiddetto trasporto marittimo urbano (e quindi ciò rientrava nella sfera di attività della compagnia di navigazione dei Morace): l’iva passò dal 10 al 5 per cento. Per i Morace fu un vero successo, tanto che Ettore Morace intercettato dai Carabinieri venne ascoltato esprimersi con grande entusiasmo. All’interlocutore, il deputato napoletano Marcello Di Caterina, che da Roma gli aveva dato la notizia della norma diventata legge, disse che la cosa era paragonabile ad una super vittoria nei campionati di calcio (paragone per via del fatto che all’epoca i Morace erano i patron della squadra di calcio del Trapani) “è come se avessimo vinto la Champion League”.Favori per la Procura ricambiati con due orologi: dapprima un Bulgari per oltre 7 mila euro (in occasione del varo di un aliscafo nel quale fu chiamata a fare da madrina) e poi, in coincidenza della festività natalizia, di un Rolex dal valore di 5 mila euro. Orologi trovati e sequestrati dai Carabinieri in occasione della perquisizione dopo la notifica dell’avviso di garanzia, cosa che indusse la Vicari a dimettersi da sottosegretario.

Nell’udienza di oggi la Procura ha spiegato che la contestazione non è legata a un nuovo fatto (cosa che processualmente avrebbe fermato il dibattimento) ma semmai ad una più corretta ricostruzione dell’episodio di corruzione. Il processo quindi continua e a gennaio è previsto che venga sentito l’armatore Ettore Morace che per questo episodio di corruzione ha già patteggiato una condanna a 18 mesi, pronuncia diventata oramai definitiva e irrevocabile. A seguire alcuni testi della polizia giudiziaria. La Vicari quindi resta imputata, il processo per lei non si chiude e resta semmai aperto il conflitto insorto tra vicenda giudiziaria e incarico di staff alla Regione. A Palazzo d’Orleans, sede della presidenza, la Vicari ha un suo ufficio dal quale si occupa di energia e trasporti. Nel processo sono costituiti come parti civili proprio la presidenza della Regione e l’assessorato regionale ai Trasporti. Costituiti contro la super consulente del presidente Schifani.

Oggi unico teste è stato Giuseppe Midili, sindaco di Milazzo, ascoltato per essere stato per un periodo capo ufficio stampa della società armatrice dei Morace. Una breve testimonianza, il pm ha chiesto le ragioni dell’interruzione del rapporto di lavoro, Midili ha risposto dicendo che non è stata una cosa eccezionale, ma il contratto era per un anno. Ha detto anche di non sapere se nel frattempo la compagnia di navigazione aveva preso contatti per un nuovo capo ufficio stampa. Nel processo è imputato di traffico di influenze illecite l’ex segretario di Pistorio, Giuseppe Montalto, anche lui sarebbe stato in rapporti stretti con Morace, e agli atti è citato il suo interessamento per far incaricare dell’ufficio stampa della Ustica Lines il giornalista Piero Messina. Ma di tutto questo Midili ha detto di non saper nulla.

Vicenda carcere Pietro Cerulli: revocati i domiciliari ad un agente della penitenziaria

Trapani – Revocati i domiciliari per Claudio Di Dia, uno degli 11 agenti di polizia penitenziaria arrestati per le presunte torture al Pietro Cerulli di Trapani. Assistito dall’ avvocato Alberto Mazzeo, Di Dia nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha risposto alle domande del Gip.

Intanto proseguono gli interrogatori di garanzia, gli indagati ricordiamo sono complessivamente 46 tra quelli finiti ai domiciliari, gli agenti sospesi dal servizio ed altri ancora liberi.

L’inchiesta parla di abusi e maltrattamenti ai danni di detenuti italiani, stranieri o psichiatri fatti da agenti della polizia penitenziaria in quel momento in servizio. Il reparto dei maltrattamenti è stato inidivuato in quello “Blu” dall’agosto del 2023 chiuso dal Dap.

Vicenda carcere, on. Faraone: “La situazione a Trapani è altamente critica”

Trapani – “Il sogno di Delmastro è togliere il respiro ai detenuti? Il carcere Cerulli di Trapani è quello in cui il suo desiderio si realizza pienamente. Stamani l’ho visitato e ho potuto constatare che le condizioni di detenzione sono ai limiti dell’impossibile. E’ vero, è lo stesso carcere in cui si sono verificati dei casi di tortura nei confronti dei detenuti. E per questo è bene che la giustizia faccia il suo corso e i responsabili vengano perseguiti”. Lo sottolinea il capogruppo alla Camera di Italia Viva, il deputato Davide Faraone, stamane in visita alla casa circondariale di Trapani. E poi continua: “Ma guai a fare di tutta l’erba un fascio. Al Cerulli stanno male tutti. Gli agenti, che sono sotto organico del 30% e si devono fare in quattro per gestire anche i detenuti con problemi psichiatrici. Gli stessi detenuti, che vivono in ambienti che necessiterebbero di interventi strutturali e per mancanza di personale stanno in celle stracolme, rinunciando a tante altre attività. A chi vive nel carcere di Trapani il respiro manca davvero. I mafiosi, complici di Matteo Messina Denaro, nella stessa provincia, stanno sicuramente meglio, continuano ad uscire dal carcere, perché il Governo non fa nulla per evitarlo”.

Intanto proseguono gli interrogatori di garanzia nei confronti degli indagati coinvolti nel blitz della scorsa settimana. E tra le ultime pagine dell’ordinanza vi è allegata anche la querela denuncia di uno detenuti che partecipò alla rivolta inscenata il 10 marzo del 2020 in pieno lockdown per via del covid nel penitenziario trapanese. La denuncia querela è stata presentata dal recluso il 19 aprile del 2023. L’uomo racconta a magistrati e investigatori, l’indagine è stata effettuata dagli agenti del Nic di Palermo coordinati dal procuratore Gabriele Paci della Procura di Trapani, di avere partecipato alla rivolta organizzata da un gruppo di reclusi del reparto “Mediterraneo”.

Naturalmente è tutto da accertare e chiarire e chi ha investigato così come la Procura che in questi tre anni di indagine ha coordinato, vista la delicatezza continua a verificare la fondatezza dei fatti raccontati anche da questo detenuto, visto che non c’è un riscontro video o una qualsiasi intercettazione relativa a questo specifico evento. Ma intanto anche questa denuncia è finita tra le altre carte giudiziarie. L’indagine sul Pietro Cerulli, così com’è stato sottolineato in conferenza stampa, comunque non è del tutto chiusa.

Trapani. A processo per violenza sessuale l’olimpionico Antonino Pizzolato

Trapani – Il due volte medaglia di bronzo nel sollevamento pesi, alle olimpiade di Tokio del 2020 e Parigi 2024, Antonino Pizzolato, è imputato per violenza sessuale di gruppo aggravata. L’olimpionico che gareggia per le fiamme oro è accusato di aver violentato insieme ad altri tre amici una turista finlandese di 27 anni in un residence sul lungomare di Trapani il 22 luglio 2022.

Il processo, con rito ordinario, per la violenza sessuale si è aperto il 5 febbraio di quest’anno davanti al collegio del tribunale di Trapani. Con Pizzolato, 28 anni originario di Castelvetrano ma residente a Ladispoli nel Lazio, sono a giudizio Davide Lupo, 31 anni di Ribera (Agrigento); Claudio Tutino 35 anni di Cattolica Eraclea (Agrigento) e Stefano Mongiovì, 30 anni anche lui di Ribera. Oggi davanti al collegio trapanese è stata sentita in aula la vittima. La giovane è stata sentita per quattro ore ed ha ripercorso quanto accaduto la sera del 22 luglio di due anni fa Ha ribadito le violenze, di aver provato a fermarli, ma poi terrorizzata dalla violenza, sarebbe rimasta immobile in attesa che tre dei quattro imputati finissero di abusare di lei.

Nel luglio del 2022, la 27enne aveva denunciato una violenza sessuale di gruppo da parte di 4 persone durante la sua vacanza a Trapani. La turista finlandese si trovava in vacanza in Sicilia e aveva raccontato quanto le era accaduto a un’amica che l’aveva spinta a chiamare i carabinieri il giorno stesso. A quel punto era iniziata la caccia all’uomo, terminata quasi subito grazie a un testimone, intervenuto per soccorrere la giovane, che aveva permesso alle forze dell’ordine di individuare in breve tempo uno dei 4 presunti responsabili dello stupro.

Tutto era avvenuto nell’appartamento di un residence dove alloggiava uno dei 4 giovani accusati: la 27enne finlandese aveva raccontato di essere stata trascinata nell’appartamento dopo essere stata costretta a bere alcolici e poi abusata dai 4. Secondo una prima ricostruzione, la vittima si trovava in Sicilia da qualche giorno insieme ad alcune amiche conosciute in spiaggia.

La ragazza aveva raccontato agli inquirenti di aver conosciuto il gruppo di 4 ragazzi in un locale dove si era recata in compagnia delle amiche. Dopo una serata trascorsa tutti insieme, tre delle giovani della comitiva avrebbero deciso di tornare a casa, mentre la 27enne era rimasta con gli altri 4 ragazzi. La giovane, già in stato di ebbrezza perché costretta a bere, sarebbe stata trascinata nell’appartamento del residence e violentata.

La prima udienza del processo si era tenuta il 5 febbraio scorso innanzi il tribunale di Trapani. Durante la prima seduta erano stati ascoltati i carabinieri intervenuti dopo la violenza. I militari confermarono quanto già raccontato dalla 27enne agli inquirenti.

Carabinieri e Polizia contro la violenza sulle donne

Trapani – In occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’Arma dei Carabinieri e la Polizia in prima linea contro la violenza sulle donne.

L’Arma ha organizzato una campagna di comunicazione e responsabilizzazione, che mira a rafforzare la consapevolezza e l’impegno sul delicato tema. Ogni giorno, l’Istituzione è in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne e le iniziative intraprese sono tutte accomunate dal dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante – sia fisico che psicologico. La diffusione di materiale informativo, di locandine e video sui principali canali social dell’Arma, oltre alle numerose interviste di Carabinieri particolarmente impegnati nella specifica attività, rappresentano strumenti utili a incoraggiare le vittime affinché denuncino ciò che subiscono. Un altro pilastro della campagna è il coinvolgimento delle scuole e delle comunità In molti Comuni i Carabinieri hanno organizzato incontri informativi per sensibilizzare i giovani sul delicato tema e per promuovere una rinnovata concezione della donna, che ne rispetti la dignità, valorizzandone le risorse, così superando in definitiva quel retaggio culturale che l’ha vista storicamente in posizione di disuguaglianza. Anche quest’anno, tante caserme dell’Arma si illumineranno di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”, come segno concreto dell’importante impegno profuso dall’Istituzione. Inoltre, sul sito www.carabinieri.it , è stata dedicata un’intera sezione al “codice rosso”, che offre informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela delle vittime, mettendo a disposizione un test di autovalutazione, denominato “Violenzametro”, che rileva il livello di violenza subita in un rapporto di coppia ( http://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/codice-rosso/codice-rosso ).

Anche la Questura di Trapani ha inteso organizzare diverse iniziative in provincia:oggi a Trapani, nella centralissima Via Torrearsa, è stato predisposto un presidio mobile, costituito da un gazebo della Polizia di Stato, che accoglierà tutti coloro i quali intenderanno acquisire informazioni sul tema della violenza di genere. La cittadinanza avrà, in particolare, la possibilità di confrontarsi con un’equipe di operatori specializzati, formata da personale della Polizia di Stato, in prima linea nella prevenzione e contrasto di tale fenomenologia criminale. Nell’occasione interverrà all’evento il Questore di Trapani Giuseppe Felice Peritore alle ore 12.00, che farà riferimento all’applicazione della misura dell’Ammonimento, provvedimento di propria competenza. Durante gli eventi verrà distribuito un vademecum informativo, utile a fare il punto sul fenomeno, con i dati in possesso delle Forze di polizia, sull’attività di repressione dei reati di maltrattamenti, stalking, violenza sessuale ed omicidio, nonché sull’attività di prevenzione promossa dalla Polizia di Stato per contribuire, attraverso gli strumenti di informazione, dell’educazione e dell’ascolto, ad un cambiamento culturale su di un tema che rappresenta un indice fondamentale di civiltà di una società. La flessione negli ultimi anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma perché l’esperienza di polizia e delle associazioni, da tanti anni impegnate su questi temi, mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia. Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che è spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l´isolamento.

Campagna di sensibilizzazione della Polizia di Stato QUESTO NON E’ AMORE: la Questura di Trapani promuove la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne Se ti ricatta … non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli … non è amore. Se ti isola, umilia, offende …non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi ….non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi … non è amore. Se ti chiede l´ultimo appuntamento …non è amore. Se ti uccide…non è amore. In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebrerà oggi la Polizia di Stato ha scelto di stare vicina alle donne con la campagna “QUESTO NON È AMORE” che prevede, in tutte le province italiane, camper, pullman, gazebo ed altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento ed il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei Centri anti violenza. Un’idea, quella della campagna informativa organizzata dalla Polizia di Stato, volta a promuovere la cultura del rispetto e della consapevolezza con l’obiettivo di prevenire e contrastare ogni forma di maltrattamento, abuso e femminicidio. Questo tipo di iniziative ha consentito, annualmente, di contattare migliaia di persone, in maggioranza donne, diffondendo informazioni sugli strumenti di tutela e di intervento su situazioni di violenza e stalking, che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore delle mura domestiche.

Inchiesta carcere Pietro Cerulli. Restano agli arresti gli undici agenti della penitenziaria

Trapani – Rimangono ai domiciliari gli undici agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere Pietro Cerulli di Trapani, coinvolti nel blitz di mercoledì degli investigatori del Nic (Nucleo investigativo centrale, incardinato nell’ambito dell’Ufficio del capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria).

Arresti convalidati per tutti. Si tratta dell’operazione che ha svelato una serie di abusi e torture ai danni di detenuti rinchiusi del reparto Blu, quello per l’isolamento, del penitenziario trapanese. Degli undici a cui il gip, giudice Giancarlo Caruso, aveva disposto i domiciliari, solo uno ha risposto alle domande, gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Lunedì e martedì sarà poi la volta degli interrogatori di garanzia dei 14 colleghi che su disposizione del Gip è scattata la misura cautelare della sospensione dal servizio. Gli indagati sono complessivamente 46.

Lo scenario è angosciante e lo è ancora di più per un altro particolare indicato dal procuratore della Repubblica di Trapani, Gabriele Paci: non tutti gli agenti erano violenti, ma tra gli agenti penitenziari c’era chi era a conoscenza di quello che accadeva all’interno di questa sezione del carcere, «ma non ha mai denunciato avendo invece il dovere di farlo».t

Il Trapani si rialza e vince contro il Latina, finale 4-0

Trapani – Il Trapani di Aronica dopo Catania si rialza, e al Provinciale infligge una solenne sconfitta all’avversaria di turno il Latina. Trapani – Latina finisce 4-0 per i granata. Le prime tre reti nel primo tempo: al 20′ segna Lescano a pochi passi dal portiere, al 29′ ci pensa Bifulco per il raddoppio approfittando di una grossa indecisione di Ndoj e batte Zacchi, al 40′ ancora Lescano che sigla la sua doppietta su assist di Bifulco.

Le squadra vanno nello spogliatoio 3 a 0 per i padroni di casa.

Nella ripresa al 63′ – il Latina rimane in dieci: gomitata di Mastroianni su un avversario e rosso diretto. Dura 30 minuti la partita del numero 9 dei nerazzurri. Appare troppo severa la decisione presa dall’arbitro. Al 73′ – gli ospiti continuano ad attaccare nonostante l’inferiorità numerica. All’86′ – arriva la rete di Spini che sigla il 4 – 0 per i granata.

Al Provinciale i granata vincono per 4 a 0 sugli avversari, ora testa alla prossima avversaria ma sempre mantenendo lo stesso ritmo e la stessa voglia non serve una squadra altalenante ma serve una squadra che abbia testa, cuore e gambe.

Per il Latina di Boscaglia ancora una mazzata dopo il lo 0 – 4 subito dal Crotone. Per i Nerazzurri ancora profondo rosso.

Oggi Trapani vs Latina, due squadre con grandi ambizioni

Trapani – In campo al Provinciale questo pomeriggio alle 15 se la vedranno Trapani vs Latina1932, quest’ultima affidata ad un ex d’eccezione, il tecnico Roberto Boscaglia.

Due formazioni che si stanno dimostrando a fasi alterne. I nerazzurri di Boscaglia arrivano a Trapani con 3 vittorie e due sconfitte l’ultima contro il Crotone. Ed oggi sono chiamati a reagire dopo lo 0-4 rimediato in casa. Il Trapani di Aronica è reduce da una serie di risultati negativi, ultimo quello contro il Catania, ed oggi è chiamato a invertire la rotta. I granata hanno raccolto solo quattro punti nelle ultime cinque partite e questo sicuramente spegne i sogni di una possibile promozione diretta in B così come auspicato dal suo presidente ad inizio stagione.

Insomma le ambizioni da entrambe le società sono tante ma oggi purtroppo a parlare sarà ancora il campo.

Ancora una volta Boscaglia torna a sedere sulla panchina opposta in quello stesso stadio che lo vide protagonista di una esaltante cavalcata che lo portò fino alla promozione in Serie B.

Dichiarazione pre-partita Roberto Boscaglia

“La settimana di lavoro è stata buona, il colpo è stato assorbito bene – ha detto Boscaglia. Dispiace per Vona ma dobbiamo pensare poco a queste situazioni, gli infortuni succedono e fa parte del gioco. Siamo sfortunati sotto questo punto di vista ma abbiamo giocatori a sufficienza per poter mettere in campo una squadra importante. A parte Petermann e i lungodegenti saremo tutti, ci sarà anche Scravaglieri con Cortinovis vicino al ritorno”.“Le partite contro il Trapani non sono come le altre, ed è giusto che sia così dopo che ho passato otto anni della mia vita, di cui sei da allenatore. Sono una squadra forte sotto tutti i punti di vista, dovremo stare attenti a cercare di sfruttare quelle che possono essere le loro debolezze”.

Sarà il signor Francesco Burlando di Genova l’arbitro di Trapani-Latina, incontro valido per la 16esima giornata del campionato di Serie C – Girone C e in programma sabato, 23 novembre, alle 15.00 allo stadio “Provinciale” di Trapani.

Fabio Dell’Arciprete di Vasto e Giovanni Boato di Padova saranno gli assistenti. Quarto ufficiale sarà Davide Cerea di Bergamo.

Si rafforza l’intesa tra Aeroporto di Trapani e Vigili del Fuoco

Trapani – Il progetto prevede l’adeguamento sismico della sede di servizio dei Vigili del fuoco e la ristrutturazione dell’intero distaccamento, l’ammodernamento infrastrutturale e tecnologico con la realizzazione di una nuova sala per il Centro operativo di gestione delle emergenze (COE). Sull’area esterna inoltre sarà dedicata un’area per il nuovo simulatore di addestramento dei Vigili del fuoco.

È stato siglato un accordo di cooperazione e coordinamento tra Airgest, società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi ed il Comando dei Vigili del Fuoco di Trapani. Il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, il direttore generale Michele Bufo e il Comandante dei Vigili del Fuoco, Antonino Galfo, hanno sottoscritto un documento con cui si amplia e potenzia la già consolidata collaborazione esistente tra le due organizzazioni, per una migliore gestione del servizio di ricerca e soccorso in caso di necessità.

Sono già al lavoro gli staff tecnici dei Vigili del fuoco e Airgest per definire un progetto di riqualificazione ed ammodernamento degli edifici ed impianti dei Vigili del Fuoco in aeroporto, progetto finanziato con 3 milioni di euro del Fondo europeo per lo Sviluppo e la Coesione FSC, individuato grazie alla Regione Siciliana. Il progetto prevede anche la realizzazione di una nuova e moderna sala per il Centro operativo di gestione delle emergenze (COE) e la realizzazione di un’area attrezzata ad ospitare il nuovo simulatore di addestramento. L’accordo consentirà, inoltre, di migliorare le procedure e le modalità di coordinamento operativo, come previsto dalla normativa europea, nonché di potenziare le attività di formazione ed addestramento indispensabili per il pronto ed efficace intervento in caso di emergenza.

“È un accordo importante per lo scalo trapanese – ha sottolineato il presidente di Airgest, Salvatore Ombra – che ci vede uniti nel comune obiettivo di assicurare le condizioni di massima prontezza ed efficienza dei Vigili del Fuoco aeroportuali, augurandoci, comunque, di non doverli mai vedere in azione”. Il Comandante Galfo, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza che assume il miglioramento della logistica della sede di servizio VF, che ha sicuramente un impatto positivo per quanto attiene le attività di formazione e addestramento del personale vigilfuoco; esse sono necessarie ad assicurare e garantire piena efficienza per una massima professionalità, di fronte a qualsiasi tipo di emergenza. Fondamentale, ha concluso il Comandante Galfo, la sinergia tra la società di gestione Airgest e il Comando dei Vigili del Fuoco di Trapani.

Violenze nel carcere Pietro Cerulli, le reazioni [VIDEO]

Trapani – Dopo il blitz che ieri ha portato ai domiciliari 11 agenti della polizia penitenziaria e 14 sono stati invece sospesi dalla polizia penitenziaria arrivano le reazioni.

Le reazioni

La senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il giovane ucciso a Roma il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia cautelare (il 4 aprile 2022 la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva due carabinieri) commenta l’inchiesta sul carcere di Trapani. «Ancora agenti della polizia penitenziaria accusati di violenze e torture, questa volta a Trapani. Una cosa gravissima. Ormai non c’è regione d’Italia dove le mele marce della polizia penitenziaria non siano accusate di abusi e comportamenti violenti ai danni dei carcerati. Poche mele marce che però infangano l’intero corpo della polizia penitenziaria. Anche dopo questa ennesima inchiesta della magistratura che ha portato agli arresti domiciliari 11 agenti e alla sospensione dal servizio per altri 14 il sottosegretario Delmastro prova gioia intima?».
«È ora di dire basta alle torture in carcere. Chiediamo al ministro Nordio – aggiunge – di intervenire, ma soprattutto chiediamo alla maggioranza di fermarsi con le disposizioni del ddl Sicurezza che peggioreranno la situazione negli istituti penitenziari».

«Il reato di tortura ha rotto il muro di omertà». Così il presidente dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella, commenta gli arresti degli agenti penitenziari a Trapani.
«Quanto emerso in queste ore relativamente a quello che è accaduto nel carcere di Trapani, dove 46 persone sono indagate per vari reati, tra cui quello di tortura, segnala ancora una volta quanto questo reato sia fondamentale, per diverse ragioni – dice Gonnella -. Da una parte per perseguire i responsabili di questo crimine. Dall’altra, nel far sentire il supporto dello Stato alle persone che subiscono torture o violenze in carcere che oggi, molto più di prima, tendono a denunciare questi episodi. Per ultimo, anche per rompere il muro di omertà che troppo spesso in casi simili si creava in passato». «Come già accaduto in altri casi – aggiunge – l’indagine, scattata dopo alcune denunce effettuate dalle persone detenute, è stata condotta dal nucleo investigativo della polizia penitenziaria, nel caso specifico quello regionale di Palermo, coordinato dal nucleo investigativo centrale».

Cresce l’indignazione per le vicende accadute nel carcere di Trapani. Il senatore del Partito Democratico Walter Verini ha richiesto che il ministro della Giustizia Carlo Nordio riferisca in aula per chiarire la posizione del governo e le azioni intraprese a seguito dello scandalo. Le dichiarazioni di Verini – “Le notizie che arrivano da Trapani sono sconvolgenti e richiedono una risposta immediata. È necessario che il ministro Nordio si presenti in Senato per prendere le distanze dalle dichiarazioni disumane e incostituzionali del sottosegretario Delmastro Delle Vedove. Se il ministro non lo farà, si renderà complice di una visione che mina i principi fondamentali dello Stato di diritto,” ha dichiarato Verini durante un intervento nell’Aula del Senato. Il riferimento è alle recenti affermazioni di Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia, che hanno sollevato un’ondata di polemiche per il tono sprezzante nei confronti dei diritti dei detenuti.

Anche Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali, ha chiesto l’intervento del ministro Nordio: “Gli arresti e le accuse di tortura non possono essere sottovalutati. Il Parlamento deve sapere se il ministro intende ancora proporre modifiche al reato di tortura, come ipotizzato in passato.”

Un caso che scuote il sistema penitenziario – L’arresto degli agenti penitenziari e le accuse mosse a loro carico riaccendono il dibattito sulle condizioni di detenzione in Italia e sul rispetto dei diritti umani nei penitenziari. La vicenda di Trapani si aggiunge a una serie di scandali che negli ultimi anni hanno sollevato preoccupazioni sul comportamento di alcune frange delle forze di sicurezza all’interno delle carceri. La questione verrà probabilmente affrontata in Parlamento nei prossimi giorni, con l’attenzione rivolta non solo alle responsabilità individuali, ma anche al ruolo delle istituzioni nel garantire che simili episodi non si ripetano.

«Il reato di tortura ha rotto il muro di omertà». Così il presidente dell’associazione Antigone, Patrizio Gonnella, commenta gli arresti degli agenti a Trapani. «Quanto emerso in queste ore relativamente a quello che è accaduto nel carcere di Trapani, dove 46 persone sono indagate per vari reati, tra cui quello di tortura, segnala ancora una volta quanto questo reato sia fondamentale, per diverse ragioni – dice Gonnella -. Da una parte per perseguire i responsabili di questo crimine. Dall’altra, nel far sentire il supporto dello Stato alle persone che subiscono torture o violenze in carcere che oggi, molto più di prima, tendono a denunciare questi episodi. Per ultimo, anche per rompere il muro di omertà che troppo spesso in casi simili si creava in passato». «Come già accaduto in altri casi – aggiunge – l’indagine, scattata dopo alcune denunce effettuate dalle persone detenute, è stata condotta dal nucleo investigativo della polizia penitenziaria, nel caso specifico quello regionale di Palermo, coordinato dal nucleo investigativo centrale». «Ora ci auguriamo che si faccia piena chiarezza su quanto accaduto, riconoscendo in sede di indagini e processuale le eventuali responsabilità. Non possiamo però che esprimere soddisfazione nel sapere che all’interno dell’Amministrazione penitenziaria ci siano professionalità in grado di far respirare le persone detenute, riconoscendo i loro inalienabili diritti“ conclude Gonnella.