Incidente sul Lungomare Dante Alighieri, 4 le auto coinvolte

Trapani – Un Natale da dimenticare per i proprietari di quattro automobili. Una Bmw nel pomeriggio per cause ancora in fase di accertamento è piombata improvvisamente su due auto, parcheggiate in uno spiazzale, distruggendole e danneggiandone una terza.

La Bmw ha finito la sua corsa contro un palo. E’ accaduto a Trapani sul lungomare Dante Alighieri all’ altezza dell’ hotel Punta Tipa. La Bmw, secondo una prima ricostruzione mentre procedeva da Trapani verso Erice, è finita improvvisamente fuori strada si è quindi schiantata contro le auto parcheggiate, finendo la sua corsa contro un palo. Per fortuna non ci sono stati feriti. Sul sinistro sono a lavori gli agenti della Volante.

Scossa di terremoto stamane nel Belice

Valle del Belice – Una scossa di terremoto è stata rilevata questa mattina in provincia di Trapani dalla Sala Sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il sisma ha avuto il proprio epicentro nella Valle del Belice, a 3 km da Salaparuta e a 5 km da Poggioreale, a ridosso del confine con la provincia di Agrigento. La scossa è stata registrata alle 11.08, con magnitudo 2.3 e a 10 km di profondità.

Erice. La droga in camera da letto, in manette un insospettabile

Erice – Blitz antidroga nel rione San Giuliano, ad Erice Casa Santa. In manette è finito un giovane di 22 anni, un isnospettabile. Gli agenti della Squadra Mobile hanno rinvenuto e sequestrato nella sua camera da letto sessanta grammi di cocaina. La droga era nascosta nel un cassetto di un armadio.

Oltre allo stupefacente, rinvenuto anche materiale per il confezionamento, un bilancino che presentava tracce di polvere bianca. Ritrovate anche banconote di piccolo taglio per un importo di circa 400 euro, proventi, secondo gli investigatori, dell’attività di spaccio del giovane.

A convalidare l’arresto, il Gip che ha anche disposto per l’indagato la misura dell’obbligo di dimora, con il divieto di uscire di casa dopo le ore 20 e prima delle 7:30.

Corruzione sulla pubblica illuminazione: notifica di conclusione delle indagini all’on. Safina

Trapani – L’indagine non si è fermata, ed è andata avanti. L’inchiesta su nomine pubbliche alla Trapani Servizi e sull’affidamento di una gara bandita dal Comune di Trapani per la manutenzione dell’illuminazione cittadina, che ha tra l’altro coinvolto il deputato regionale del Pd Dario Safina, è arrivata alla sua conclusione. La Procura della Repubblica di Trapani nelle scorse settimane ha fatto notificare agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini. Safina, avvocato, ex assessore ai Lavori pubblici di Trapani, deputato del Pd a Palazzo dei Normanni, risponde di turbativa d’asta e corruzione. Stessa accusa per Chistian Valerio, l’energy manager di una società che si occupa di illuminazione pubblica. Avviso di conclusione delle indagini anche per il Direttore Generale e il Direttore Amministrativo della società “Trapani Servizi” spa, l’azienda che a Trapani si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti nel capoluogo, Carlo Maria Baldassarre Guarnotta e Giuseppe Ullo.
I reati contestati sono a vario titolo quelli di turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di notizie riservate: si sarebbero accordati preventivamente fra loro e turbato le due procedure concorsuali ad evidenza pubblica del 2020 e 2021 per la selezione e la designazione del direttore generale della società. L’indagine è nota dal gennaio 2024, quando scattarono le misure cautelari, che il Tribunale del Riesame ha però annullato. Ma l’inchiesta è andata avanti, e oggi la Procura ha acquisito un parere dell’Anac a proposito del project financing per la manutenzione dell’illuminazione pubblica e gli atti di una indagine per danno erariale nel frattempo avviata dalla Procura della Corte dei Conti. L’Anac ha dato ragione alla Procura, quello finito sotto inchiesta non era un vero e proprio appalto per l’illuminazione pubblica, così camuffato da project financing. Safina, l’indagine lo riguarda quando era assessore ai lavori pubblici nella prima Giunta del sindaco Tranchida, è accusato invece di essersi accordato con un imprenditore di Messina (energy manager per la Sicilia di un’importante società operante nel settore della pubblica illuminazione).
Secondo la ricostruzione dei carabinieri il deputato “avrebbe turbato la procedura ad evidenza pubblica di project financing per la manutenzione dell’illuminazione pubblica, informandolo preventivamente sulle tempistiche di pubblicazione, sui contenuti e sull’importo di base del bando, consentendo quindi alla società di ottenere l’aggiudicazione della procedura con la presentazione di un’offerta congrua rispetto a quelle degli altri concorrenti”. Ad uscire dall’indagine è stata la City Green Light di Messina, difesa dal prof. Maurizio Bellacosa e dall’avvocato Donatella Buscaino. La posizione della società è stata definita con l’archiviazione.

In manette per estorsione un pregiudicato di Petrosino

Petrosino – In manette per estorsione un pregiudicato di 42 anni. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Petrosino in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Marsala.

L’odierno provvedimento trae origine da una specifica attività di indagine della Compagnia di Marsala che, sotto la direzione della Procura della Repubblica, ha permesso di indentificare e rintracciare il soggetto destinatario del provvedimento indagato quale presunto autore dell’estorsione subita da un commerciante del posto.

Ad Alcamo invece ancora i carabinieri nel corso di un servizio di controllo del territorio eseguito nel fine settimana, relativo alla sicurezza stradale, hanno denunciato tre automobilisti provvedendo al ritiro delle patenti. Si tratta di un pregiudicato di 42 anni e di un 36enne, entrambi sorpresi alla guida in stato di ebrezza alcolica e di alcamese che si era sottratto all’obbligo del domicilio a cui era sottoposto. Altri due giovani, infine, sono stati segnalati alla Prefettura di Trapani perché trovati in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale.

Processo al Vescovo Miccichè. Assolto e prescritto

Trapani – La Procura, con il pm Sara Morri, aveva chiesto una condanna a quattro anni e mezzo. La difesa, con l’avvocato Mario Caputo, con due lunghi interventi, il primo lo scorso 16 dicembre, l’ultimo questa mattina, per circa complessivi otto ore di arringa, ha provato a sostenere la totale estraneità del Vescovo Francesco Miccichè, a capo della Diocesi di Trapani dal 1998 sino al giorno della sua rimozione, nel maggio 2012, per volere di Papa Benedetto XVI.

L’accusa è stata quella di peculato, ossia di aver distratto in un lungo periodo, tra il 2007 e il 2012, una ingente somma di denaro, per circa 370 mila euro, dai fondi destinati alla Curia dalla Cei attraverso l’8 per mille. Soldi sottratti ai fondi destinati alle opere caritatevoli e ai sacerdoti, assistenza al clero, che secondo le indagini della sezione di pg della Guardia di Finanza, erano finiti sui conti personali del Vescovo, dei familiari, in investimenti immobiliari. I giudici del Tribunale di Trapani, presidente giudice Franco Messina, a latere giudici Roberta Nodari e Chiara Badalucco, dopo un paio di ore di camera di consiglio sono usciti con una pronuncia di assoluzione, per non aver commesso il fatto, un prelievo di 2 mila euro dell’aprile 2012, e con una pronuncia di prescrizione per il resto dei fatti contestati, a ritroso sino al 2007.

Tra 90 giorni i giudici depositeranno la motivazione di questa pronuncia.

Non è passata la linea della difesa che puntava ad ottenere la totale dichiarazione di estraneità del Vescovo emerito di Trapani dall’accusa di peculato: da ultimo nell’arringa di oggi l’avvocato Mario Caputo, che ha indubbiamente mostrato con grande energia oratoria, lo studio attento degli atti processuali, ha tirato fuori le parole di un sacerdote, da tempo riconosciuto essere uno dei preti più illuminati e capaci della Diocesi, Liborio Palmeri, che ha definito il vescovo Miccichè una persona generosa, quindi se errori ci sono stati, pare dover dedurre, si devono a questa sua indole e per la difesa nemmeno i conti del presunto peculato sono in ordine. Generosità niente affatto riconosciuta esistere nella requisitoria e nella memoria del pm Sara Morri, che semmai ha illustrato la strategica pianificazione messa in atto dal Vescovo Miccichè che puntualmente faceva trasferire sul conto corrente della Diocesi, i fondi dell’8 per mille che annualmente arrivavano sui conti correnti dedicati.

Da una parte si rendicontavano alla Cei i fondi che transitavano dai conti correnti dedicati a ricevere i soldi dell’8 per mille, fuori dal rendiconto alla Cei le entrate e le uscite dal conto corrente della Diocesi da dove mons. Miccichè poi era solito fare dei prelievi, e secondo l’accusa non sempre per esigenze del culto e del clero. Ma la presunta generosità pare non sia stata riconosciuta nemmeno dai giudici, per la pronuncia di prescrizione messa nero su bianco. Se la difesa ha puntato il dito contro i resoconti della spesa fatta dalla Procura, la stessa cosa non hanno fatto i giudici, ad eccezion fatta solo per un prelievo, di 2 mila euro, del 2 aprile 2012.

Bisognerà certo attendere le motivazioni e leggerle nella loro interezza, ma i contorni dello scandalo che ha centrato la Diocesi di Trapani nel periodo culminato nel 2012 con la rimozione decisa da Papa Benedetto XVI e risalente a diversi anni prima, no n sembrano essere stati dissolti dalla pronuncia giudiziaria odierna. Il Vescovo emerito Miccichè non si è mai presentato dinanzi ai giudici, non è stato mai presente in aula in nessuna delle 25 udienze di tutto il processo, durato quattro anni, ieri come nella ‘recedente udienza, durante la quale è intervenuto l’avvocato difensore Mario Caputo, erano presenti la sorella e suo cognato.

“Siamo soddisfatti perché è stato dimostrato che il vescovo Micciché non si è appropriato di denaro”, spiega l’avvocato Mario Caputo. “Leggeremo le motivazioni e valuteremo se rinunciare o meno alla prescrizione”.

Nel fascicolo del processo sono transitate solo i verbali di interrogatorio fatti dai pm nella fase delle indagini. Benedetto XVI nel maggio 2012 pronunciò la rimozione di mons. Miccichè dalla guida della Diocesi di Trapani, dopo che il visitatore apostolico presso la Curia di Trapani, nominato da Papa Ratzinger fu l’allora vescovo di Mazara mons. Mogavero, individuò una serie di gravi comportamenti del Vescovo in carica in violazione dei codici del Vaticano e per movumenti economici non limpidi, mentre la Procura di Trapani accertava che era stato montato ad arte lo scandalo nei confronti dell’ex direttore amministrativo della Curia, padre Ninni Treppiedi, attraverso denunce e querele presentate proprio dal Vescovo Miccichè, che a sua volta finiva sotto indagine, dapprima per appropriazione indebita e infine per peculato. La Procura aveva riconosciuto in lui la qualifica di pubblico ufficiale nell’uso dei fondi derivanti dall’8 per mille.

La difesa ancora oggi ha provato a dissipare il campo da questa previsione, ma per i giudici la contestazione del reato di peculato è corretta anche se alla fine è andata prescritta.

Maltempo, precauzioni sul lungomare e sulla strada provinciale 20

Trapani/Erice – L’ufficio comunale di Protezione Civile fa sapere che, a causa del forte vento delle ultime ore, si è accumulata sabbia sul manto stradale del lungomare Dante Alighieri e sulla strada provinciale 20, creando potenziali rischi per la circolazione. L’invito per tutti coloro che devono utilizzare questa strada è quello di prestare la massima attenzione, a moderare la velocità e a mantenere una distanza di sicurezza adeguata. In particolare, si raccomanda prudenza nelle zone più esposte e in prossimità dei tratti più critici. L’ufficio di Protezione Civile, in collaborazione con gli enti competenti, sta monitorando la situazione e provvederà a intervenire per la rimozione della sabbia non appena le condizioni lo permetteranno. Si registra la caduta di un palo in Via Manzoni a Erice.

Rimanendo in territorio di Erice.

“In tutto il territorio comunale è urgente quanto necessario procedere ad una ricognizione degli impianti di pubblica illuminazione, in particolare di quelli più vecchi e obsoleti. Ciò al fine di evitare potenziali danni a cose e persone. In questi giorni diversi pali luce o impianti, a causa del maltempo, sono crollati in diverse parti del territorio comunale”. Ecco il senso di un mio atto di indirizzo che sarà discusso e votato dai colleghi in Consiglio comunale a Erice il prossimo 27 dicembre, scrive il consigliere Vincenzo Maltese. “Intanto ho appena segnalato a mezzo PEC, quanto accaduto all’Ufficio di protezione civile comunale un pannello crollato oggi pomeriggio per il forte vento in una strada di Pizzolungo, a pochi metri da un’auto parcheggiata, e un palo luce crollato in via Cesarò alta, di fronte Cittadella della Salute”.

Intanto si fa la conta degli interventi dei vigili del fuoco del comando provinciale. La notte scorsa sono stati 22 gli interventi in provincia, da stamane 28. Hanno riguardato sempre tutta la provincia e in particolare, alberi caduti, antenne televisive, lamiere e pali divelti sempre a causa del forte vento. Allerta anche per questa notte. Naturalmente dal comando provinciale dei vigili del fuoco la raccomandazione è di stare attenti e soprattutto prudenza in prossimità di alberi o oggetti che potrebbero subire danni per il vento. In caso di necessità contattare la sala operativa del comando.

Mare da mosso a molto mosso per tutto il giorno. Venti forti provenienti dai quadranti nord orientali nell’arco di tutta la giornata con un’intensità fino a 42 km/h. e temperature gelide si registrano ovunque in provincia di Trapani.

Tutta la Sicilia in questo momento è attraversata dal maltempo. Una tempesta di vento sta al momento mettendo in ginocchio anche Palermo, con alberi abbattutti lungo le arterie principali.

Le avverse condizioni meteo di queste ore stanno impegnando i vigili del fuoco di Palermo. Dalle serata di ieri fino a questo momento sono stati effettuati circa 50 interventi , buona parte dei quali sono relativi ad alberi pericolanti, allagamenti e distacchi di intonaci. Nell prime ore del mattino a causa della caduta di un albero è rimasta chiusa la SP 57 dal bivio di Baida. Intorno alle ore 8.30 degli alberi caduti a causa del forte vento hanno interessato la sede stradale in via Giuseppe Lanza di Scalea (PA), analoga situazione lungo la strada intercomunale 7 a Montelepre. Cadute di alberi si sono verificati anche in Viale Leonardo da Vinci (PA), via Poggio del Pineto (PA), via Francesco Crispi (PA), via Megara Iblea (foto di copertina). Intorno alle ore 13.30 un autoarticolato ha perso parte del proprio carico (profilati in acciaio) lungo lo svincolo autostradale di Carini in direzione Mazara del Vallo. Un altro albero è caduto lungo la via tranviaria di Palermo, all’altezza di via Leonardo Da Vinci. Bloccata la linea L4, il mezzo è stato costretto a fermare la sua corsa.

In aggiornamento …

Forte grandinata sulla Palermo Sciacca altezza Altofonte. Feste natalizie all’insegna delle perturbazioni, con forti raffiche, pioggia abbondante, grandinate e neve a basse quote in Sicilia.

Per il tentato omicidio a Palermo, la polizia ha fermato un uomo

Palermo – La polizia ha eseguito su delega della Procura della Repubblica di Palermo il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso a carico di un indagato ritenuto responsabile dei reati di tentato omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione, porto di arma clandestina e ricettazione. Si tratta di Francesco Lupo, 30 anni, figlio di Antonino e fratello di Giacomo Lupo uccisi nel marzo del 2019.

Il provvedimento scaturisce dall’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Palermo dopo il ferimento di Antonino Fragale, di 43 anni, ferito a colpi d’arma da fuoco davanti a un fioraio nei pressi del cancello d’ingresso del cimitero dei Rotoli, a Palermo in via Vergine Maria. L’uomo, un dipendente della Reset del settore che si occupa del verde pubblico proprio a Rotoli, stava litigando con una persona quando questa ha estratto una pistola e l’ha ferito gravemente al torace. Le condizioni di Fragale sono critiche: i colpi, oltre ad alcuni che lo hanno centrato al torace, lo hanno raggiunto all’addome. Sono proprio le ferite all’aorta addominale, al fegato e al colon a preoccupare l’equipe multidisciplinare di medici che sta cercando di salvargli la vita.

Secondo una prima ricostruzione, l’indagato avrebbe raggiunto il cimitero a bordo di un’auto assieme a altre due persone. Improvvisamente sarebbe scoppiata una lite: prima l’indagato avrebbe colpito l’operaio con calci e pugni e poi gli avrebbe esploso contro alcuni colpi d’arma da fuoco, ferendolo in diverse parti del corpo. . Davanti al cimitero, in via Vergine Maria, sono stati trovati una decina di bossoli.

L’odierno destinatario del provvedimento restrittivo “risulta, allo stato, indiziato in merito ai reati contestati e la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una eventuale sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza”.

A Trapani reati in diminuzione ma per il Questore “serve denunciare”

Trapani – Reati in calo nel Trapanese: 8.742 quelli commessi nel 2024 a fronte dei 9.898 perpetrati nel 2023.

“Il bilancio conseguito nell’anno che sta per finire – afferma il questore Giuseppe Peritore – è positivo grazie anche all’attività svolta dai commissariati dislocati sul territorio. C’è stato, infatti, un abbattimento dei delitti”.

A diminuire in particolare i furti, le minacce, gli incendi dolosi e i danneggiamenti. Stabili, invece, rapine e risse.

Una nota dolente: in provincia sono aumentati i casi di maltrattamenti in famiglia: 324 quelli che si sono verificati del 2024.

“Qui – sostiene Peritore – è anche un problema culturale”. Poi un appello ai cittadini: “Denunciare i reati perché lo Stato c’è. Ogni segnalazione verrà approfondita”. Per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata, va sottolineata l’operazione del 16 settembre del 2024 culminata nell’arresto di 10 soggetti chiamati a rispondere, a vario titolo, si associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Lusinghieri anche i risultati conseguiti nell’attività di contrasto al traffico di droga. Tra le operazioni più importanti quella messa a segno il 6 marzo con l’arresto di 12 soggetti e con il sequestro di 530 grammi di cocaina e crack e oltre 120 di hashish. Nel 2024 la Polizia ha sequestrato oltre 3 kg di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina (1.212 grammi), hashish (1.140 grammi), crack (225 grammi) ed eroina (75 grammi). Inoltre, sono stati arrestati 18 individui per detenzione e spaccio.

Nel 2024 sono stati eseguiti 151 arresti di cui 56 in flagranza di reato. Sono state, invece, 346 le persone denunciate.

Con 2.697 perone sbarcate, la provincia di Trapani ha fronteggiato una crescente pressione migratoria. Nel corso dell’anno, sono stati emessi 1.316 provvedimenti di respingimento e 155 rimpatri. Importante la riapertura del Centro di Permanenza e Rimpatri di Milo e l’apertura dell’hotspot di Pantelleria. Parallelamente è stata smantellata una rete transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dieci persone, di nazionalità italiana e tunisina, sono state arrestate per aver organizzato traversate illegali partendo da e per Marsala.

Bene confiscato occupato abusivamente, sequestrati 250 mila euro all’imprenditrice antiracket Valeria Grasso

PALERMO – I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di sequestro di 250 mila euro all’imprenditrice antiracket Valeria Grasso. Il decreto di sequestro conservativo ante causam (previsto in caso di gravità e urgenza) è stato emesso dalla Sezione giurisdizionale per la Regione siciliana della Corte dei Conti.

L’imprenditrice Grasso avrebbe occupato abusivamente, per aprirvi una palestra, un immobile tolto alla mafia e affidato all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. Gli accertamenti della Procura regionale della Corte dei conti sono partiti dalla denuncia di un imprenditore a cui non sarebbero stati pagati lavori per 50 mila euro.

«Nel dettaglio – si legge nella nota del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo guidato dal colonnello Carlo Pappalardo – è stato possibile appurare che dall’occupazione abusiva sarebbe derivato un danno erariale quantificato in circa 165 mila euro, cui si aggiungono 80 mila euro relativi ai compensi corrisposti negli anni dai fruitori della struttura sportiva e le ulteriori somme (circa 10 mila euro) incassate per finalità di lucro».

Il sequestro conservativo dei beni serve affinché in caso di condanna lo Stato possa essere risarcito. Lo scorso aprile la palestra di via Dominici 27 nel quartiere San Lorenzo è stata sequestrata penalmente. Valeria Grasso è indagata per invasione di edificio.

Nel provvedimento di sequestro disposto dal gip Ivana Vassallo si parla di occupazione sine titulo a partire dal 2014 da parte di Grasso, presidente dell’associazione Legalità e Libertà. Nel 2014 il custode giudiziario ha notifica a Grasso l’ordine di rilascio dei locali che sono nella titolarità dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati.

L’operazione, scrivono ancora i finanzieri, «testimonia la stretta sinergia operativa tra la Corte dei conti e la Guardia di Finanza nel contrasto agli illeciti perpetrati nel settore della spesa pubblica e nella pubblica amministrazione» per tutelare «l’integrità dei bilanci pubblici e controllare l’efficace gestione delle risorse dello Stato».