Trapani. I carabinieri sequestrano 1300 fuochi di artificio illegali e artigianali, in manette un 27enne [VIDEO]

Trapani – I Carabinieri della Stazione di Borgo Annunziata, col supporto degli Artificieri del Nucleo Investigativo di Trapani, hanno arrestato un 27enne trapanese per detenzione illegale di materiale esplodente e sequestrato 1382 manufatti pirotecnici artigianali.

I militari dell’Arma, dopo una specifica attività, hanno individuato il 27enne e lo hanno sottoposto a perquisizione domiciliare. Alla fine delle operazioni, ben occultati sotto il letto della propria camera, l’uomo sarebbe stato sorpreso a detenere 1382 manufatti artigianali tra i quali:
– 606 non classificati e privi di etichettatura per un poso complessivo di oltre 50 kg.;
– 25 di categoria F4 (venduti a personale munito di abilitazione rilasciata dal Prefetto);
– 751 di categoria F2 (venduti al pubblico che abbia compiuto 18 anni).

Tutto il materiale illegalmente detenuto è stato sottoposto a sequestro mentre l’uomo dopo la convalida dell’arresto è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora nei comuni di Trapani ed Erice e all’obbligo di presentazione alla P.G. tutti i giorni della settimana.

Per le imminenti festività, ricordando i possibili divieti comunali di utilizzare materiale esplodente e pirotecnico, gli Artificieri dei Carabinieri raccomandano di segnalare sempre al numero unico di emergenza l’eventuale rinvenimento di dispositivi pirotecnici inesplosi evitando, in attesa dell’intervento delle Forze dell’Ordine, di maneggiarli o innescarli in alcun modo.

Pregiudicato trapanese in manette per droga [VIDEO]

Trapani – I Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno arrestato un pregiudicato trapanese di 43 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Dopo aver notato un incessante via vai di persone da un locale del rione Cappuccinelli i militari hanno eseguito, con l’ausilio di unità cinofile, una perquisizione domiciliare a seguito della quale sono stati rinvenuti circa 10 gr. di cocaina, quasi 80 gr. di hashish oltre a bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e circa 500 euro in contanti nella disponibilità del pregiudicato 43enne. Tutto il materiale, ben occultato in diversi luoghi di pertinenza, è stato posto sotto sequestro.

Nella medesima area circa un anno addietro era stata eseguita una analoga perquisizione che aveva portato ad arresti e sequestri di stupefacenti, smantellando un altro market della droga. A seguito dell’udienza di convalida l’uomo è stato ristretto presso il carcere di Trapani.

Confiscati i beni a Rosario Scalia condannato a 20 anni per concorso nell’omicidio di Lombardo [Video]

Partanna – Passano allo Stato i beni di Rosario Scalia, 48 anni, di Partanna. I carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno dato esecuzione al decreto di confisca, emesso dal Tribunale di Trapani – sezione misure di prevenzione.

Il 17 dicembre militari del nucleo investigativo del comando provinciale avevano già sequestrato i beni. Il provvedimento consiste nella confisca di beni per equivalente fino a 180.000 e nello specifico beni immobili, terreni, beni aziendali, conti correnti e depositi a risparmio.

Le risultanze investigative scaturiscono in ordine alla sperequazione fra beni posseduti e reddito dichiarato da Scalia, già condannato alla pena di anni 20 di reclusione (sentenza confermata in appello) per concorso nell’omicidio di Salvatore Lombardo, commesso a Partanna il 21 maggio del 2009.

Secondo l’accusa, Scalia avrebbe avuto il compito di informare il mandante dell’omicidio degli spostamenti del pastore, ucciso per avere rubato un furgone carico di merce del supermercato Despar gestito da un uomo ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro.

Mafia: operazione nell’Agrigentino, 29 fermi [VIDEO]

Agrigento – I carabinieri del reparto Operativo di Agrigento hanno eseguito 29, dei 30, fermi disposti dalla Dda di Palermo a carico di agrigentini e nisseni accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di droga, detenzione ai fini di spaccio; tentata estorsione e associazione mafiosa.

Contestati anche diversi danneggiamenti, ma anche il favoreggiamento personale.
I provvedimenti sono stati notificati ad Agrigento, Porto Empedocle, Favara e Canicattì, ma anche a Gela.

Fra i fermati anche nominativi di un certo peso per l’Agrigentino, come l’empedoclino Fabrizio Messina, fratello del boss Gerlandino, e Pietro Capraro della famiglia mafiosa di Agrigento-Villaseta.

Fra i villasetanici anche: Guido e Nicolò Vasile, padre e figlio coinvolti in passato in altre vicende, fra cui un’indagine su mafia ed estorsione, oltre al favarese Michele Bongiorno, che ha già scontato una condanna per un omicidio commesso a soli 19 anni. Anche Gaetano Licata, già arrestato e condannato nell’indagine Nuova cupola, è un altro nome che torna alla ribalta. Altri fermati di questa notte, fra cui Samuel Pio Donzì e il 37enne Giuseppe Sottile, sono stati coinvolti in numerose vicende di criminalità spicciola.

Ecco l’elenco dei destinatari del provvedimento in corso di esecuzione: Domenico Blando, 67 anni, di Favara; Michele Bongiorno, 34 anni, di Favara; Pietro Capraro, 39 anni, di Agrigento; Ignazio Carapezza, 33 anni, di Agrigento; Carmelo Corbo, 46 anni, di Canicattì; Samuel Pio Donzì, 25 anni, di Agrigento; Carmelo Fallea, 49 anni, di Favara; Cosimo Ferro, 35 anni, di Castelvetrano; Francesco Firenze, 39 anni, di Castelvetrano; Giuseppe Focarino, 59 anni, di Palermo; Christian Gastoni, 31 anni, di Agrigento; Angelo Graci, 60 anni, di Castrofilippo; Rocco Grillo, 32 anni, di Gela; Alfonso Lauricella, 58 anni, di Agrigento; Gaetano Licata, 41 anni, di Villaseta; Fabrizio Messina Denaro, 57 anni, di Castelvetrano; Fabrizio Messina, 49 anni, di Porto Empedocle; Gabriele Minio, 36 anni, di Agrigento; Giorgio Orsolino, 34 anni, di Agrigento; Roberto Parla, 46 anni, di Canicattì; Vincenzo Parla, 53 anni, di Canicattì; Giuseppe Pasqualino, 33 anni, di Gela; Calogero Prinzivalli, 41 anni, di Agrigento; Mirko Salvatore Rapisarda, 42 anni, di Gela; Emanuele Ricottone, 58 anni, di Marianopoli (Caltanissetta); Giuseppe Sottile, 37 anni, di Agrigento; Alfonso Tarallo, 44 anni, nato a Genk (Belgio); Angelo Tarallo, 44 anni, nato a Liegi (Belgio); Guido Vasile, 65 anni, di Agrigento e Nicolò Vasile, 43 anni, di Agrigento.

La mafia a Mazara del Vallo, la Finanza esegue 18 misure cautelari [VIDEO]

Mazara del Vallo – Il cuore degli affari mafiosi a Mazara del Vallo nelle mani di un allevatore, Domenico Centonze. Ma non solo. Il blitz scattato nelle prime ore di oggi e condotto dalla Guardia di Finanza ha permesso di scoprire ancora una volta come la mafia trapanese mantiene il suolo ruolo imprenditoriale e in particolare nel settore dei centri commerciali, attraverso l’imprenditore Luigi Prenci. Nelle prime ore di questa mattina, i finanzieri del Comando Provinciale Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica – D.D.A., nei confronti di 18 soggetti, di cui 7 in carcere, 10 ai domiciliari e un destinatario dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Contestualmente, sono in corso di svolgimento perquisizioni presso le abitazioni e gli altri luoghi nella disponibilità degli indagati, nei cui confronti si procede, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, porto abusivo d’armi, turbata libertà degli incanti, estorsione, rapina e favoreggiamento personale.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, hanno permesso di far luce sulle trame illecite poste in essere dalla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, disvelando i rapporti verticistici esistenti tra gli affiliati. Le indagini sono state concentrate su Domenico Centonze, diventato l’’uomo forte del mandamento. Sarebbe diventato lui, allevatore di mestiere, il braccio operativo del capo mandamento Dario Messina, attualmente detenuto. In carcere finisce anche il fratello del boss, Alessandro Messina. Centonze si sarebbe occupato di riscuotere crediti, dirimere controversie, gestire le aree di pascolo, gestire l’aggiudicazione di alcuni terreni all’asta, risolvendo in maniera minacciosa e violenta alcuni contrasti insorti, organizzare un traffico di stupefacenti tra Palermo e Mazara del Vallo. Per la Procura di Palermo sarebbe stato nelle sue mani la gestione delle attività criminali della Cosa nostra diventata impresa, secondo i dettami del defunto capo assoluto Matteo Messina Denaro. Tra gli arrestati anche Pietro Burzotta e Paolo Apollo, legati alla cosca mazarese.

Parallelamente, è stato possibile ricostruire le dinamiche criminali che hanno favorito lo sviluppo, in territorio trapanese, di una capillare rete di supermercati riconducibile a un noto imprenditore mazarese: Luigi Prenci, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, dal 2020 ha aperto una serie di supermercati e per questo avrebbe potuto contare sull’appoggio della mafia, diversificando gli affari. È diventato armatore e i suoi pescherecci si sono specializzati nella pesca del gambero rosso. In cambio del sostegno mafioso Prenci avrebbe assicurato a Cosa Nostra posti di lavoro, aiuti finanziari per l’avvio di nuove attività economiche, l’acquisto di beni all’asta che in questa maniera tornavano nella disponibilità di persone contigue all’associazione mafiosa. I reati contestati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, porto abusivo d’armi, turbata libertà degli incanti, estorsione, rapina e favoreggiamento personale.

L’odierna attività di servizio, che ha previsto l’impiego di oltre 150 fiamme gialle, testimonia la costante attenzione e il perdurante impegno della Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, al fine di contrastare ogni possibile tentativo di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico-produttivo, nell’ottica di garantire al mercato le necessarie condizioni di legalità e competitività.

Erice, preso dai carabinieri il ladro di carburante [VIDEO]

Erice – Lo scorso mese di dicembre ha perpetrato un furto di carburante ai danni del comune di Erice. I carabinieri lo hanno identificato ed arrestato.
Ad incastrarlo, le immagini riprese dalla telecamere di videosorveglianza. Il responsabile del “colpo”, pochi giorni prima era stato arrestato, sempre per lo stesso reato, e sottoposto alla misura dei “domiciliari”.

Dalle indagini, avviate dopo la denuncia del Comune, i carabinieri hanno scoperto che l’uomo si era recato nel Ragusano dove è stato bloccato dai carabinieri di Vittoria sulla scorsa della descrizione fatta dai carabinieri di Erice. A seguito dell’udienza di convalida l’indagato è stato di nuovo sottoposto agli arresti domiciliari. Deve rispondere anche del reato di evasione.

Favignana, sospetto ictus per componente troupe tv: soccorso in elicottero [VIDEO]

Favignana – Tempestivo intervento del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano e del IV Reparto Volo della Polizia di Stato sull’sola di Favignana per un componente di una troupe televisiva colto da un sospetto ictus. L’uomo, 79 anni, originario di Roma, stava effettuando un sopralluogo per realizzare un documentario quando si è accasciato a terra ad una quota di quasi 200 metri sul livello del mare, nel sentiero che sale al castello di Santa Caterina.

Allertata la centrale NUE 112, l’emergenza sanitaria del 118 ha trasferito la chiamata al Soccorso Alpino che per ridurre al minimo i tempi di intervento, ha chiesto l’intervento del IV Reparto Volo. Un elicottero AW139 ha imbarcato due tecnici di elisoccorso all’aeroporto di Boccadifalco e in pochi minuti ha raggiunto la zona. Gli specialisti si sono calati col verricello, hanno imbracato il ferito, lo hanno issato a bordo e trasferito direttamente all’ospedale Civico di Palermo dove ad attenderlo c’era un’ambulanza del 118.

La rapidità e l’efficacia dell’intervento sono state possibili grazie allo stretto rapporto di collaborazione tra il Soccorso Alpino e la Polizia di Stato che si concretizza nel continuo aggiornamento delle procedure tramite incontri in aula e, soprattutto, tramite regolari attività addestrative comuni nei più diversi scenari di intervento.

Partinico. Soccorso e in salvo un cavallo precipitato in una scarpata [VIDEO]

Partinico – Nella mattina di oggi squadre del distaccamento dei vigili del fuoco di Partinico e squadra SAF (Speleo Alpino Fluviale) della Sede Centrale, sono state impegnate in contrada Manostalla nel comune di Partinico per il recupero di un cavallo precipitato in una scarpata.

A causa della natura impervia del territorio è stato necessario richiedere l’intervento dell’elicottero dei Vigili del Fuoco del Reparto Volo di Catania. Sul posto era presente un veterinario che ha provveduto alla sedazione dell’equino che successivamente è stato elitrasportato in zona sicura. le operazioni si sono concluse alle ore 15.00 circa.

#cuori connessi, a Roma presentato il documentario “Non ne vale la pena” [VIDEO]

Roma – Ieri mattina a Roma è stato presentato in anteprima “Non ne vale la pena”, il nuovo documentario del progetto #cuoriconnessi di Unieuro e Polizia di Stato.

Angela, Andrea e Islam, tre ragazzi come tanti, hanno una storia da raccontare. Una storia che parla di errori, di conseguenze e del percorso intrapreso per prenderne coscienza e superarli. Il documentario, interamente girato a Reggio Calabria, racconta senza filtri, come le azioni online, anche quelle apparentemente innocue, possano avere ripercussioni devastanti nella vita delle persone.

I tre protagonisti sono stati sottoposti alla “messa alla prova”, un percorso alternativo al procedimento penale a determinate condizioni, che prevede l’impegno ad aderire a un programma di risocializzazione e rieducazione e che ha l’obiettivo di far comprendere che l’errore e il reato commesso possono diventare un momento di maturazione e di crescita. Un’esperienza che ricorderanno per tutta la vita. Nel documentario, alla loro voce è affidato il compito di sensibilizzare i coetanei a un utilizzo consapevole della tecnologia. L’obiettivo, attraverso le loro testimonianze, è quello di promuovere valori quali il rispetto per gli altri e l’empatia, fondamentali per costruire una società migliore.

Con la regia dello storyteller Luca Pagliari, “Non ne vale la pena” si inserisce all’interno del progetto #cuoriconnessi, nato nel 2016 dalla collaborazione tra Unieuro e Polizia di Stato che, attraverso la Polizia Postale, si impegna quotidianamente in progetti di educazione digitale rivolti ai ragazzi per promuovere un utilizzo responsabile della tecnologia e contro il cyberbullismo.

Il documentario sarà disponibile gratuitamente, come tutti gli strumenti di #cuoriconnessi, da domani per tutte le scuole che ne faranno richiesta sul sito www.cuoriconnessi.it

Streaming illegale, maxi operazione in Italia e in 7 Paesi, 102 gli indagati [VIDEO]

Catania – Effettuata la più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva internazionale: smantellato un gruppo transnazionale con 22 milioni di utenti, 102 gli indagati. Scoperto un giro illegale di oltre 250 milioni di euro al mese. Piratate Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Paramount e Disney+

La polizia, coordinata dalla Procura di Catania, ha eseguito l’operazione Takendown, con il coordinamento di Eurojust ed Europol – smantellando la più diffusa organizzazione criminale transnazionale che serviva illegalmente oltre 22 milioni di utenti. Le accuse sono di violazione del diritto d’autore, accesso abusivo a sistemi informatici, detenzione di codici di accesso e frode informatica. Sono stati sequestrati oltre 2.500 canali illegali e server che gestivano la maggior parte dei segnali illeciti in Europa, con i quali si realizzava un giro illegale di affari di oltre 250 milioni di euro mensili e circa 3 miliardi di euro all’anno e provoca oltre 10 miliardi di euro di danno economico alle aziende che gestiscono le Pay Tv.

Al blitz hanno partecipato oltre 270 operatori della polizia postale che hanno effettuato 89 perquisizioni in 15 regioni italiane e, con la collaborazione delle forze di polizia straniere, 14 perquisizioni nel Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia, nei confronti di 102 persone.

La polizia croata ha eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 11 indagati. Gli approfondimenti investigativi svolti dalla Polizia Postale hanno, infatti, consentito di individuare le sedi estere, in Romania e a Hong Kong qui sono stati rintracciati nove server attraverso i quali veniva diffuso in tutta Europa il segnale audiovisivo piratato, che il personale della Polizia Postale ha provveduto a spegnere. Sono stati, inoltre rintracciati in Inghilterra e in Olanda tre amministratori di livello superiore della struttura informatica investigata e 80 pannelli di controllo dei flussi streaming per i vari canali.

L’inchiesta è partita da una denuncia di Sky Italia. Le indagini hanno individuato anche persone legate alla criminalità organizzata che dal ricavato finanziavano altre attività. Con un sofisticato sistema informatico – quello delle IPTV illegali – venivano illegalmente capatati e rivenduti i palinsesti live e i contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà delle più note piattaforme televisive nazionali e internazionali, quali Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Paramount, Disney+.

Una attività di monitoraggio durata mesi quella messa in atto dalla Polizia postale di Catania e che si è poi esteso in tutta Europa. Messe sotto controllo le piattaforme che gestiscono lo streaming illegale di eventi sportivi, film e serie televisive. Una operazione che ha visto la cooperazione di diverse forze di polizia. Dalle indagini è venuto fuori che l’organizzazione oggi smantellata mirava a espandere la propria attività, acquisendo nuovi clienti, e stava anche considerando di modificare i propri siti per ostacolare le indagini. Sequestrate criptovalute per oltre 1.650.000 euro e denaro contante per oltre 40 mila euro.