Si è aperto l’Anno Giubilare, annunciata la procedura di beatificazione di Manuel Foderà

Trapani – Si è aperto ieri sera presso la Cattedrale dopo la processione partita dalla Chiesa di San Pietro, l’anno giubilare nella Diocesi di Trapani alla presenza di tantissimi fedeli provenienti da diverse parrocchie delle autorità religiose, civili e militari.

Un Giubileo questo del 2025 dedicato alla Speranza. Con apposito decreto il vescovo Fragnelli ha designato 9 luoghi giubilari tra cui 5 chiese: la Cattedrale “San Lorenzo, il Santuario della Madonna di Trapani, il Santuario della Madonna dei Miracoli ad Alcamo, il Santuario della Madonna di Custonaci in Custonaci, il Santuario “Maria Santissima del Giubino” in Calatafimi-Segesta dove, secondo gli usi abituali, è presente la Sacra Immagine della Madonna di Giubino. Saranno luoghi giubilari anche le cappelle degli ospedali “Sant’Antonio Abate” di Trapani e “San Vito e Santo Spirito” di Alcamo e rappresentano luoghi giubilari anche le cappelle della Casa circondariale di Trapani e della Casa di Reclusione di Favignana.

Nel corso della celebrazione per la gioia e la commozione della comunità di Calatafimi Segesta, dell’associazione Manuel Missione Luce, della famiglia Foderá e di tutta la chiesa di Trapani, il vescovo Fragnelli ha annunciato l’inizio delle procedure per la beatificazione del piccolo Manuel Foderà, conosciuto in tutta Italia come il piccolo “Guerriero della Luce”. Così mentre non sembra arrestarsi la disaffezione dei giovani verso la fede, in ambito cattolico e cristiano, la Chiesa propone al mondo luminosi modelli di santità incarnati in adolescenti e giovani adulti ecco che un altro nome potrebbe aggiungersi quello di Manuel.

Anche Calatafimi è sede giubilare ieri sera don Vncenzo Basiricò ha ritirato lampada giubilare dalle mani del vescovo.

Intimidazione al vicesindaco di Favignana, tagliati tre pneumatici

Favignana – Sarà formalizzata stamattina la denuncia ai carabinieri da parte del vicesindaco di Favignana Ignazio Galuppo, dopo il grave episodio intimidatorio che lo ha colpito nei giorni scorsi, quando ignoti hanno tagliato tre pneumatici della sua auto che si trovava parcheggiata nei pressi del Municipio. Il sindaco Francesco Forgione, esprime intato il proprio sdegno per il vile gesto manifestando piena solidarietà e vicinanza al vice sindaco Galuppo a nome dell’Amministrazione e dell’intera comunità delle Egadi: “Un atto di questa natura, vigliacco e vile, contro un rappresentante delle Istituzioni pubbliche a Favignana non era mai accaduto. Il vice sindaco Galuppo ha tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Questo gravissimo atto – prosegue Forgione – non fermerà l’azione trasparente di governo dell’Amministrazione né l’impegno generoso e popolare che da sempre contraddistingue l’agire del vice sindaco. Auspichiamo che le Forze dell’ordine possano fare piena luce sull’accaduto, individuando e perseguendo i responsabili”.

Solidarietà e vicinanza viene espressa al Vicesindaco Ignazio Quarto Galuppo per il vile e deplorevole atto subito, anche dal consigliere Pietro Giangrasso del gruppo conciliare che sostiene l’attuale amministrazione. “Il taglio dei pneumatici della sua auto, avvenuto nei pressi del Municipio, rappresenta un gesto vigliacco e inaccettabile, che colpisce non solo una persona, ma un’intera istituzione, simbolo di democrazia e servizio ai cittadini. Questo episodio, non solo danneggia chi è impegnato nel servizio alla comunità, ma rappresenta un attacco ai valori di rispetto, dialogo e confronto democratico che devono sempre essere alla base del nostro vivere civile. Eventi come questo non devono trovare spazio nella nostra società. La politica – scrive Giangrasso – anche nei suoi momenti di tensione, deve rimanere un terreno di confronto costruttivo, mai di intimidazione o violenza”. Giangrasso auspica che si faccia piena luce su quanto accaduto e che i responsabili di tale gesto siano chiamati a risponderne. “Siamo determinati a proseguire nel nostro impegno per una comunità unita, basata sul rispetto reciproco e sulla collaborazione, senza lasciar spazio a episodi di violenza o intimidazione”.

Fine 2024 con il fiato sospeso, nel Belice le scosse sono 13

Montevago (Agrigento) – Ancora scosse di terremoto nel Belice e in particolare nella zona di Montevago. È stata registrata questa mattina alle 10.04 dall’Ingv la tredicesima scossa dello sciame sismico in corso dal giorno di Natale a Montevago, sempre nello stesso epicentro delle precedenti, a un paio di chilometri dal centro abitato. La magnitudo, di 1.3, è stata lieve, sostanzialmente come le altre. La dodicesima scossa nella Valle del Belice, di magnitudo 1.4, risale a ieri pomeriggio, poco prima delle 19. Nessun danno registrato. È stata un po’ più intensa (1.9) quella che stamattina, alle 7.26, ha interessato invece il territorio comunale di Misilmeri. Nei giorni scorsi erano stati interessati anche i comuni del trapanese di Salaparuta e Partanna.

Il sindaco di Montevago, Margherita La Rocca Ruvolo, ha sottolineato come lo sciame sismico abbia risvegliato nella popolazione il ricordo del devastante terremoto che nel 1968 colpì la Valle del Belice, lasciando cicatrici profonde nel territorio e nella memoria collettiva.

Dunque nel Belice la terra si muove ancora. Gli esperti nel 2018 scrissero che nel tempo hanno osservano piccole fratture, sollevamenti del terreno e altre anomalie lungo una linea che da Castelvetrano conduce a Campobello di Mazara, tocca Capo Granitola e si allunga fino a mare. Le immagini satellitari e l’analisi dei dati geodetici confermano che c’è ancora una faglia attiva. E sarebbe la stessa frattura che distrusse l’antica Selinunte e nel 1968 provocò il devastante terremoto. Di questo sono certi i ricercatori dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Catania e delle università di Palermo, Catania e Napoli che da alcuni anni indagano sui fenomeni tellurici nella Valle. La ricerca fa parte del progetto “Tettonica della Sicilia sudoccidentale”, coordinato da Mario Mattia.

Le deformazioni del terreno sarebbero legate a fenomeni di scorrimento. Altre indagini geodetiche hanno rivelato l’esistenza della faglia, “espressione superficiale di una importante compressione che avviene a livelli profondi in quella zona della Sicilia”. Gli ultimi dubbi sono stati fugati dalle indagini geochimiche sia sui flussi di anidride carbonica dal suolo sia sulle acque.

Tragedia ieri a Petrosino, va a pescare ha un malore e muore

Petrosino – Tragedia nel piccolo comune. Michele Pipitone, 38 anni è stato trovato ieri privo di vita lungo il litorale di Biscione. L’uomo si era recato nella zona per praticare la pesca da terra, una sua grande passione. La causa del decesso sembra essere stata un malore improvviso, forse un infarto.

Pipitone viveva a Petrosino insieme alla moglie ed aveva un figlio piccolo. La tragedia ieri, quando l’uomo non è rientrato a casa e la moglie, preoccupata per il mancato contatto, ha dato l’allarme.

Le ricerche sono state avviate immediatamente, e il suo corpo è stato rinvenuto sul litorale, ormai senza vita. I funerali di Michele Pipitone si terranno domani a Petrosino. Numerosi i messaggi di solidarietà di amici e conoscenti.

A Mazara recuperato il corpo senza vita di un anziano

Mazara del Vallo – Il corpo di un anziano è stato recuperato stamane nelle acque all’ingresso del porto-canale di Mazara del Vallo.
L’uomo, all’alba, è stato ripreso dalle telecamere del Comune installate in piazzale Quinci mentre arrivava con la propria auto e poi, una volta parcheggiata, si è tuffato in acqua.

L’allarme è scattato dopo una segnalazione, che ha portato i Vigili del Fuoco e i militari della Capitaneria di Porto a raggiungere la zona. Grazie all’impiego di sommozzatori, il cadavere è stato individuato e recuperato nel tratto di mare antistante il piazzale G.B. Quinci, nei pressi del parcheggio comunale. Sul posto sono giunti anche i carabinieri della Compagnia di Mazara, agenti del locale Commissariato di Polizia, la polizia municipale e un’ambulanza del 118.

Una volta recuperato il corpo, è intervenuto il medico legale per un primo esame volto ad accertare le cause del decesso, ancora avvolte nel mistero. Tra le ipotesi un possibile incidente o un gesto volontario. Le indagini, coordinate dalla Procura di Marsala, sono già in corso per risalire all’identità della vittima e chiarire le circostanze della morte.

Al PalaShark la gara contro Unahotels Reggio Emilia si chiude con la vittoria degli Squali

Trapani – La Trapani Shark di coach Repesa ha affrontato la Unahotels Reggio Emilia. Una partita di alta classifica, tra la quarta e la terza forza del campionato appaiate a quota 18 punti, due squadre con ambizioni dichiaratamene diverse. In questa stagione le due squadre si sono incontrate in pre season al Torneo di Ponzano, i granata hanno vinto per 88 a 74.

Trapani Shark – Unahotels Reggio Emilia 109-73

Primo quarto di marca granata. Azione da 4 punti per Galloway e ritmo partita alto per i padroni di casa. I granata spingono, e la Unahotels si deve adattare alla velocità dei granata. Qualche tiro poco fortunato consente alla formazione di Repesa di conquistare il vantaggio, grazie alle triple di Rossato: 25-15

Secondo quarto ancora i granata in avanti. Trapani aggressiva continua a mettere in difficoltà il gruppo di Priftis. I granata riescono a trovare l’uomo libero in tante circostanze e non perdonano gli ospiti – gli spazi che riescono a prendere i ragazzi di Repesa vengono ottimamente finalizzati. Il ritmo non cala e il divario con gli ospiti aumenta 29-15

Terzo quarto sempre in avanti i granata con il divario che aumenta. Gli squali non fanno fatica a mantenere a debita distanza l’ospite di turno con azioni che vengono puntualmente finalizzate 26-24

Quarto quarto non c’è storia per gli ospiti, e il Trapani riesce a fare suo anche questo quarto allungando sempre di più il divario tra le due squadre. Al Palashark il gruppo di Repesa è inarrestabile sottomettendo gli emiliani 29-19

Il gruppo di coach Repesa, puntava a ritornare alla vittoria dopo la gara persa a Milano, mentre la Pallacanestro Reggiana sognava di prolungare la striscia positiva, con un ennesimo colpo fuori casa, ma gli è andata male

TRAPANI SHARK – UNAHOTELS REGGIO EMILIA

TRAPANI SHARK: Eboua, Notae, Horton, Robinson, Rossato, Alibegovic, Galloway, Petruccelli, Mollura, Pleiss, Gentile, Brown. Allenatore: Repesa.

UNAHOTELS REGGIO EMILIA: Barford,Gallo, Winston, Faye, Gombauld, Uglietti, Fainke, Vitali, Faried, Grant, Chillo, Cheatham. Allenatore: Priftis.

Arbitri: Rossi, Borgo, Capotorto.

Consiglio comunale: il dopo condanna/sospensione della presidente Bianco, poche parole spese pari a zero

Trapani – Vi giuro. In attesa di una parola …una, anche di un sospiro o di un mannaggia a me, o un mannaggia a mia in dialetto siculo, ho provato a relazionarmi con formule fisiche e matematiche, anche con la più nota “teoria della relatività”. Mi scuseranno i professori ed i cultori degli studi in materia, gli affezionati e conoscitori di Galilei ed Einstein, ma questa teoria, basata sul principio (cit wikipedia) che le leggi della fisica debbano essere invarianti al cambiamento del sistema di riferimento, oggi viene applicata in politica, con qualche correzione: le leggi su norme giudiziarie debbono essere invarianti sul sistema politico istituzionale. Insomma i politici ad alta voce delle leggi ci dicono ogni giorno, ce ne sbattiamo. Esempi? Tanti, a iosa. Ma oggi non mi occupo del vociare dei politici, ma di certi loro silenzi…assordanti. Mi rendo conto che il tema nel quale mi sto infilando è rognoso e delicato insieme, e mi confermerà nel ruolo di rompiscatole. E’ la mia natura assieme a quella, spesso, di navigare in solitaria.

Da qualche giorno Palazzo Cavarretta sede del Consiglio comunale ha sulla carta (ma anche sul sito web del Comune) un presidente che non c’è. Non ci sarà per diciotto mesi. Condannata per corruzione, legato ad un concorso da lei vinto all’Asp di Trapani, la presidente Annalisa Bianco, è stata sospesa dal prefetto dalla carica di consigliere comunale in applicazione della legge Severino, quella introdotta per colpire i riconosciuti colpevoli di gravi reati, anche i corrotti ed i corruttori, nello specifico quelli che siedono in ruoli istituzionali (Berlusconi perdette a suo tempo il seggio al Senato nel 2013). Sospensione bis. Perché Annalisa Bianco già l’anno scorso fu sospesa, a poche ore dal suo arresto nell’ambito dell’indagine che adesso l’ha vista condannata. Il prefetto l’ha potuta sospendere solo da consigliere comunale, la carica di presidente del Consiglio comunale che comunque Annalisa Bianco, ufficialmente, non potrà esercitare le resta appiccicata addosso.

Ora mi immagino questo gruppo composito di consiglieri comunali, che spesso a parole se ne danno di santa ragione, scesi nella parte di essere dei “senatori”, trovandosi a sedere sugli scranni di quello che la storia della città ci dice chiamarsi Palazzo Senatorio, prima ancora che Palazzo Cavarretta o Palazzo del Consiglio comunale, da “senatori” con certo stile rispetto alle vicende giudiziarie alla strada dello scagliarsi contro la magistratura, brutta, sporca e cattiva, quando sanno di aver torto spacciato, preferiscono il silenzio. Assordante.

Qualche parola quasi bisbigliata, forse nemmeno in corretto italiano, la sospensione della presidente/consigliere Annalisa Bianco è frutto di una vicenda personale, con le istituzioni non c’entra nulla, il reato non maturò dentro il Palazzo Comunale. E quindi? Tutto va bene? Le coscienze politiche sono a posto? Pare che sia così. Pare dico perché mancano le risposte. La prima quella del soggetto protagonista della vicenda, scusate, condanna di primo grado, Annalisa Bianco che se fosse stata soltanto consigliere comunale sospesa avrebbe , forse, avuto il diritto di non dir nulla alla città, ma restando , sulla carta, presidente del Consiglio comunale, il perché di questa sua scelta la dovrebbe pur spiegare. Passi per le non dimissioni dell’anno scorso, la sospensione fu conseguenza della misura cautelare, poi tornò quasi da trionfante dopo la pronuncia revocatoria del tribunale del riesame, ma oggi siano dinanzi ad una condanna, di primo grado, ma sempre di condanna si tratta. Insomma due parole due, tutte sue, almeno stavolta, dovrebbe pur dirle. La condanna è di primo grado, ci sono ancora due gradi di giudizio da farsi, la sospensione è per diciotto mesi, c’è fiducia nella giustizia, ok, va tutto bene, ma Trapani, oggi ha un presidente del Consiglio comunale condannato per corruzione. Vicenda personale per quanto volete che sia, dell’aspetto etico ne vogliamo parlare. Trapani il 21 marzo accoglierà la manifestazione nazionale di Libera a sostegno di tutte le vittime innocenti delle mafie, corteo contro mafie e corruzione, e la seconda carica cittadina risulterà sospesa per una condanna per reato di corruzione, per vincere un concorso pubblico, a dispetto di tanti altri che ai concorsi si presentano dopo mesi e mesi di studio, con la calcolata possibilità di non poterli superare se trovano qualcuno o qualcuna più bravo o più brava.

In silenzio la presidente sospesa, in silenzio a ruota tutti gli altri, i picciotti di Palazzo Cavarretta, così ogni tanto la Bianco li appellava in aula nei momenti più burrascosi e rumorosi, non si fanno nemmeno suggestionare dal fatto di trovarsi in un’aula dove campeggia, sebbene posato per terra e non appeso alla parete, un ritratto di Mauro Rostagno , uno che fece uccidere per aver tentato di fare il terapeuta di un città comandata a bacchetta da mafia e certi politici, oggi di certuni ci sono gli eredi, e in un’aulòa che a suo tempo è stata dedicata ai trapanesi vittime innocenti della mafia. Morti per aver fatto il loro dovere. Come se tutto questo sia slegato dalla realtà, e magari ci dicono che è giusto che sia così. Ma nemmeno questo ci dicono.

Posso dire che tutto questo non mi convince ne mi piace? Mi si potrà rispondere, la tua mancata convinzione non ci tocca, ma almeno una voce potrei dire di averla finalmente sentita.
E’ vero, il miglior e più azzeccato detto trapanese è quello che “a megghio parola è chidda chi un si rice”, la miglior parola è quella che non si dice, ma forse è ora che la miglior parola torni ad essere quella detta.

Arriva il centrocampista mazarese Hraiech, trattative in dirittura d’arrivo per Caturano

Trapani – Lo avevamo anticipato ora la conferma raggiunto l’accordo tra la società granata con il Cesena per il centrocampista nato a Mazara del Vallo, Saber Hraiech, classe 1990. Il club del presidente Antonini ha rilevato il contratto in scadenza, operazione a titolo definitiva, Hraiech firmerà per due anni e mezzo. Un colpo di rilievo per la Serie C.

È in corso una trattativa con il Potenza per Salvatore Caturano, classe 1990, grande protagonista anche in questa stagione. Caturano chiede due anni e mezzo di contratto, il Trapani offre un impegno di un anno e mezzo, si può arrivare all’accordo.

Intanto dall’Avellino arriva Marco Toscano che concluderà in granata il campionato in corso, mentre lo Spezia fa capolino per Facundo Lescano, bisogna vedere quanti zeri dovrà mettere la società ligure per accaparrarsi il capocannoniere della C.

Mafia: il tribunale del Riesame annulla misura cautelare a Giancarlo Angileri

Palermo – Il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza, la misura cautelare dei domiciliari per Giancarlo Nicolò Angileri, 60 anni (assistito dall’avvocato Antonina Bonafede) uno dei diciassette arrestati nell’operazione antimafia tra Marsala e Mazara del Vallo.

L’operazione antimafia fu condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). Le indagini hanno smantellato una rete mafiosa radicata nel territorio di Mazara del Vallo, rivelando un sistema di controllo economico e criminale orchestrato dal mandamento locale di Cosa Nostra. Nell’indagine anche un episodio di turbativa d’asta ad una vendita giudiziaria, nella quale, secondo l’accusa, sarebbe stato coinvolto anche Giancarlo Angileri.

Confermata la custodia cautelare in carcere per il 52enne mazarese Ignazio Di Vita. Nei prossimi giorni, si terranno le udienze per gli altri indagati destinatari di misure cautelari che hanno proposto Riesame.

Oltre a Di Vita, in carcere sono finiti Pietro Burzotta, Aurelio Anzelmo, Alessandro Messina, fratello del presunto “reggente” della “famiglia” mazarese Dario Messina (rinchiuso in carcere e coinvolto in altra operazione antimafia), Luigi Prenci, tutti di Mazara, e i cugini Domenico e Pietro Centonze, di Marsala. I due sono Centonze sono cugini del capomafia ergastolano marsalese Natale Bonafede.

Agli arresti domiciliari, invece, sono stati posti, oltre ad Angileri, tornato in libertà, Paolo Apollo, Vito Ferrantello, Giuseppe Prenci, di Mazara, Pietro Centonze, Antonino Giovanni Bilello, Michele Marino, Giovanni Piccione, Massimo Antonio Sfraga, l’unico a rispondere al gip negli interrogatori di garanzia, e Gaspare Tumbarello, di Marsala. Obbligo di dimora, invece, per il mazarese Lorenzo Buscaino, di 63 anni.

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, hanno svelato le dinamiche illecite della famiglia mafiosa di Mazara del Vallo, documentando l’ascesa di un individuo attivo nel settore dell’allevamento ovino. Questo soggetto, considerato il braccio operativo del capo mandamento (attualmente detenuto), è diventato una figura di riferimento per le attività criminali dell’organizzazione, tra cui la riscossione di crediti, la risoluzione di controversie e la gestione di un traffico di stupefacenti tra Palermo e il territorio trapanese.

Le investigazioni hanno inoltre rivelato il potere di controllo economico esercitato dalla mafia tramite la gestione delle aste fallimentari e delle aree di pascolo, con episodi documentati di violenza in caso di mancato rispetto degli accordi.

Un altro elemento chiave dell’inchiesta riguarda un noto imprenditore mazarese che, grazie al sostegno della mafia locale sin dalla metà degli anni 2000, ha costruito una rete capillare di supermercati e ampliato i propri affari in diversi settori. In cambio, l’imprenditore avrebbe garantito: L’assunzione di affiliati e loro parenti; Sostegni finanziari per l’avvio di nuove attività;
L’acquisto di beni all’asta riconducibili alla mafia, restituendoli così nella disponibilità dei soggetti coinvolti. L’operazione, che ha coinvolto oltre 150 finanzieri, è un duro colpo al sistema mafioso e testimonia l’impegno della Guardia di Finanza, su delega della D.D.A., nel contrastare ogni infiltrazione criminale nell’economia locale. L’obiettivo è tutelare la legalità e garantire condizioni di competitività economica sul territorio.

Domani Trapani Shark riceve UNAHOTELS Reggio Emilia

Trapani – Ultima gara dell’anno domani alle 12 per la 13ª giornata di Campionato di serie A di fronte al proprio pubblico per la Trapani Shark, che vuole chiudere in bellezza un anno davvero strabiliante. Domani il PalaShark ospiterà il match tra i padroni di casa e la Reggiana, in uno scontro diretto tra due squadre che occupano il terzo posto nella classifica di serie A, entrambe con 18 punti. Sarà un incontro dall’elevato valore tecnico e spettacolare, a conclusione di tre appuntamenti che hanno visto i granata affrontare prima Trento poi l’Olimpia Milano e domani Reggio Emilia, per rimanere tra le prime della classe.

Intanto sembra che il problema al ginocchio che ha costretto Justin Robinson a lasciare il campo durante il match dell’antivigilia contro Milano non è fortunatamente serio. Il playmaker di Trapani potrebbe già essere a disposizione di Jasmin Repesa per il lunch time match di domani al PalaShark. Lo ha confermato il presidente Valerio Antonini sul suo profilo su X.

Intanto ecco come coach Dimitris Priftis presenta l’avversaria Trapani: “Affrontiamo una squadra che sta facendo una stagione impressionante. Giocano molto bene, ad alta intensità. Hanno un ottimo roster e hanno una grande disciplina, ben organizzati. È molto difficile affrontarli perché hanno una difesa e un attacco di alto livello. Ricoprono la loro posizione in classifica con grande merito. Sappiamo che avremo un compito molto difficile. Dobbiamo essere al massimo dell’energia ed essere forti mentalmente. Compatti durante la gara. È una sfida fuori casa, dovremo essere fiduciosi di poter competere. Vedremo quale sarà il risultato”.

Per domani al Pala Shark ancora una volta il “sesto uomo” in grado di dare una spinta ulteriore alla squadra come in ogni partita saranno i tifosi. Il supporto del pubblico, per la formazione granata sarà determinate. La società non ha mancato di esprimere il proprio ringraziamento a tutti i tifosi e gli appassionati che, con il loro continuo supporto, alimentano un sogno che sta diventando realtà. “Un sentito grazie a tutti voi che siete sempre al nostro fianco. Il nostro obiettivo continua a essere quello di rendere ogni partita al Pala Shark un’esperienza unica per voi”, ha dichiarato la società in un comunicato ufficiale.