Incentivi ai medici di pronto soccorso e ospedali in aree disagiate. Ars approva norma

Palermo – Diciotto mila euro in più l’anno per i medici dei pronto soccorso e delle aree di emergenza, degli ospedali delle aree disagiate e di quelli con carenza di organico. Approvata dall’Ars la norma contenuta nell’articolo 5 della finanziaria fortemente voluta dal M5S e accorpata a quella governativa per contrastare la fuga dei camici bianchi verso il privato.

“È una norma – dice il capogruppo M5S Antonio De Luca – che avevamo fatto inserire anche nella scorsa finanziaria perché importantissima per questo settore nevralgico della sanità che rischia di crollare anche sotto l’attacco delle cooperative e dei medici gettonisti che incentivano la fuga verso il privato. Purtroppo la somma stanziata di 10 milioni di euro non è sufficiente, ce ne volevano almeno 20, si poteva e si doveva fare di più. È comunque un segnale importante verso questa categoria che è uno dei pilastri su cui si regge la sanità pubblica. Questo incentivo deve comunque essere il punto di partenza di una serie di interventi che garantiscano all’intera categoria dei sanitari e parasanitari del settore pubblico situazioni economiche e lavorative migliori”.

In manette per estorsione un pregiudicato di Petrosino

Petrosino – In manette per estorsione un pregiudicato di 42 anni. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Petrosino in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Marsala.

L’odierno provvedimento trae origine da una specifica attività di indagine della Compagnia di Marsala che, sotto la direzione della Procura della Repubblica, ha permesso di indentificare e rintracciare il soggetto destinatario del provvedimento indagato quale presunto autore dell’estorsione subita da un commerciante del posto.

Ad Alcamo invece ancora i carabinieri nel corso di un servizio di controllo del territorio eseguito nel fine settimana, relativo alla sicurezza stradale, hanno denunciato tre automobilisti provvedendo al ritiro delle patenti. Si tratta di un pregiudicato di 42 anni e di un 36enne, entrambi sorpresi alla guida in stato di ebrezza alcolica e di alcamese che si era sottratto all’obbligo del domicilio a cui era sottoposto. Altri due giovani, infine, sono stati segnalati alla Prefettura di Trapani perché trovati in possesso di sostanze stupefacenti per uso personale.

Al provinciale Trapani Foggia regala poche emozioni

In un provinciale alle prese con il forte vento, protagonista della serata di posticipo della 20esima giornata del campionato di Serie C, tanto che fino all’ultimo la gara era in “forse”, si sono affrontate il Trapani di Capuano (sua prima gara casalinga) e il Foggia di Zauri.

La curiosità. Il settore Ospiti del Provinciale di Trapani, questa sera, ha visto la presenza di un tifoso partito da Bergamo alle 2 stanotte. Ha fatto scalo a Napoli (aeroporto), dove ha incontrato la squadra in partenza per Trapani.

Primo tempo molto equilibrato tra le due squadre. Al 15′ Gol annullato al Foggia. Sul calcio d’angolo, Camigliano di testa dal limite dell’area piccola trafigge Seculin, ma per colpire il pallone spinge Benedetti e l’arbitro fischia subito il fallo. Occasione per il Trapani con Fall di testa al 40′. Azione solitaria di Kanoute che passa per Ciotti, cross teso di quest’ultimo per Fall che di testa va vicino alla rete con palla che termina di poco al lato. Per il resto una partita bloccata, pochissime occasioni per attaccare la porta avversaria nelle fasi salienti, poche le emozioni.

Fuori programma ad inizio di ripresa, un guasto improvviso all’impianto elettrico ha posticipato di qualche minuto la gara.

Nella ripresa da segnalare al 65′ Trapani vicinissimo alla rete. Cross per Lescano che va a tirare di testa a botta sicura, la palla termina di pochissimo al lato ma proteste veementi dell’attaccante che reclama di essere stato trattenuto. L’arbitro lascia proseguire. Al 70′ palo del Trapani: cross da destra di Ciotti, testa di Celiento che colpisce il legno. Al 75′ Foggia al tiro: girata dalla distanza di Vezzoni con palla che termina alta. Tanti gli errori tecnici da entrambe le parti. Trapani con qualche occasione in più, così non è stato per gli ospiti. Niente da fare stasera per Lescano.

Il tecnico Capuano a fine partita: “Non eravamo molto brillanti. E’ stata una partita, intensa, tattica, eravamo poco lucidi in zona gol, ma abbiamo pagato le due trasferte di Caserta e Arezzo, non vuole essere una scusa, ma abbiamo giocato con una buona squadra, ritengo che il pareggio sia giusto. Da tre partite non prendiamo gol, potevamo fare meglio, lavorare più in verticale il lavoro che abbiamo fatto è tanto, 4 punti in campionato poi la coppa Italia. Intanto il vento per noi e per loro ci è stato contro. Loro si sono difesi bene con 8/9 uomini sotto palla. Il pareggio è il risultato giusto”.

Calciomercato di gennaio per il Trapani- il Ds Giuseppe Pavone ai microfoni della RaiSport: “serve puntellare la squadra in alcuni ruoli perchè al momento è buona, puntare alla zona play off”.

Nell’olimpo del basket vince l’Olimpia Milano, niente da fare per gli squali

Milano – Nell’olimpo del basket italiano è andato di scena il big match della 12esima giornata di campionato di A 2024/25 tra Olimpia Milano-Trapani Shark. I quintetti in campo per questo posticipo del campionato di Serie A: da una parte Mannion, Brooks, Shields Mirotic e Ricci; dall’altra: Petrucelli, Robinson, Horton, Alibegovic e Gall. Dopo una buona partenza di Trapani, l’Olimpia prende le misure nell’ultimo quarto il Trapani ha un guizzo ma nulla da fare, finale di partita 105-90.

La Trapani Shark perde la propria imbattibilità esterna sul campo di un Olimpia Milano in formato Eurolega: 105-90 il finale. Davanti ad un Forum tantissimi i tifosi granata la Trapani Shark inizia alla grande surclassando Milano. I padroni di casa rimangono in partita grazie alla precisione ai liberi ma, dopo una seconda frazione molto combattuta, nel terzo quarto scavano un solco trascinata dalla precisione balistica di Shields e Mirotic (29 alla fine). Trapani ci prova fino all’ultimo ma Milano è troppo esperta per permettere la rimonta.

1º Quarto: Coach Repesa inizia con Robinson, Galloway, Petrucelli, Alibegovic e Horton. Coach Ettore Messina risponde con Mannion, Brooks, Shields, Ricci e Mirotic. Il primo canestro è di Robinson. Trapani inizia bene con Robinson e Galloway, Milano risponde con Mannion e Ricci. Petruccelli rischia di perderla ma alla fine riesce a convertire il contropiede, Galloway insiste da tre: 4 a 9 per Trapani. I granata segnano ancora dalla lunga distanza con Robinson, +8. Con tre liberi in due azioni, Milano accorcia sul 7 a 12. Alibegovic realizza da oltre l’arco il 9 a 18 prima del contropiede con Petrucelli: Ettore Messina è costretto a chiamare timeout. Mirotic, Eboua e LeDay aggiornano il punteggio sul 15 a 22 per Trapani. Diop segna da sotto, Dimitrijevic realizza da 3 e Repesa chiama immediatamente time out quando Milano si riavvicina sul -2. Diop trova il pareggio ma Notae segna allo scadere del primo quarto: finisce 22 a 24.

2º Quarto: Diop con due liberi e Bolmaro dalla media regalano il primo vantaggio per l’Olimpia Milano. Tonut con una grande penetrazione insiste con 4 punti consecutivi, Notae rompe il brutto momento di Trapani riportando i granata in pareggio. Dimitrijevic e Ricci firmano un 4 a 0. Galloway con una gran tripla riporta Trapani sul -1. Shields, Alibegovic e Petrucelli per il 39 a 37. Tonut realizza ancora tagliando l‘area in due, Galloway risponde con una gran tripla dall’angolo. Mirotic è stupendo ma Trapani regge botta con i punti di Eboua e Alibegovic: 47 a 45. Shields segna ancora da 3 e quando mancano 38 secondi Repesa chiama sospensione. In uscita dal timeout, Eboua trova due liberi. Il secondo quarto termina 50 a 47.

3º Quarto: Milano inizia benissimo con un parziale di 7 a 0 che costringe Repesa ad un immediato time-out. Mirotic e Shields sono sontuosi: quest’ultimo segna da oltre l’arco. Trapani risponde con Alibegovic ma il punteggio è di 62 a 49. Robinson scivola ed è costretto a lasciare il campo per qualche minuto. Mirotic insiste dalla lunga distanza, +16. Alibegovic accorcia sul 68 a 55 ma Diop confeziona un 2+1. Shields porta a casa altri due liberi, Trapani risponde con Notae dalla lunga distanza. Petrucelli fa 1 su 2 ai liberi ma Diop risponde con altri liberi. Gli Shark non trovano il modo di risalire la china e Diop sfrutta al massimo il pick&roll. Galloway dalla media e Bolmaro per Milano chiudono il terzo quarto sull’ 81 a 63.

4º Quarto: JD Notae segna con una buona penetrazione, Galloway appoggia a canestro ma Dimitrijevic realizza allo scadere dei 24’ dalla lunga distanza. Notae prova a caricarsi i granata sulle spalle con una gran conclusione da 3: -14. Due liberi di Dimitrijevic e una bomba di Mirotic ricaccia Trapani sul -19: nuovo timeout per Repesa. Alibegovic fa 1 su 2 ai liberi, Eboua schiaccia in alley oop ma Mirotic è immarcabile: 92 a 73. Notae e Mirotic insistono, Alibegovic segna ancora dalla lunga distanza e Eboua accorciano sul -14 quando mancano 3 minuti e 53. Questa volta è Messina a chiamare sospensione. Galloway accorcia ancora con una grande tripla, Mannion risponde con 2 liberi. Ancora Galloway riporta Trapani sul -10 quando mancano 2 minuti abbondanti. Mannion e Rossato non cambiano il parziale. Bolmaro segna il 100 a 88. Il restante minuto è solo per le statistiche: la gara termina 105-90.

Parziali: (22-24; 28-23; 31-16; 24-26).

Olimpia Milano: Dimitrijevic 10, Mannion 7, Tonut 6, Bolmaro 10, Brooks, Leday 6, Ricci 2, Flaccadori ne, Diop 13, Caruso, Shields 22, Mirotic 29.

Allenatore: Ettore Messina. Assistenti: Alberto Seravalli, Mario Fioretti.

Trapani Shark: Eboua 10, Notae 21, Horton, Robinson 8, Rossato 2, Alibegovic 21, Galloway 20, Petrucelli 8, Mollura ne, Pleiss, Gentile, Brown.

Allenatore: Jasmin Repesa. Assistenti: Andrea Diana, Alex Latini.

Processo al Vescovo Miccichè. Assolto e prescritto

Trapani – La Procura, con il pm Sara Morri, aveva chiesto una condanna a quattro anni e mezzo. La difesa, con l’avvocato Mario Caputo, con due lunghi interventi, il primo lo scorso 16 dicembre, l’ultimo questa mattina, per circa complessivi otto ore di arringa, ha provato a sostenere la totale estraneità del Vescovo Francesco Miccichè, a capo della Diocesi di Trapani dal 1998 sino al giorno della sua rimozione, nel maggio 2012, per volere di Papa Benedetto XVI.

L’accusa è stata quella di peculato, ossia di aver distratto in un lungo periodo, tra il 2007 e il 2012, una ingente somma di denaro, per circa 370 mila euro, dai fondi destinati alla Curia dalla Cei attraverso l’8 per mille. Soldi sottratti ai fondi destinati alle opere caritatevoli e ai sacerdoti, assistenza al clero, che secondo le indagini della sezione di pg della Guardia di Finanza, erano finiti sui conti personali del Vescovo, dei familiari, in investimenti immobiliari. I giudici del Tribunale di Trapani, presidente giudice Franco Messina, a latere giudici Roberta Nodari e Chiara Badalucco, dopo un paio di ore di camera di consiglio sono usciti con una pronuncia di assoluzione, per non aver commesso il fatto, un prelievo di 2 mila euro dell’aprile 2012, e con una pronuncia di prescrizione per il resto dei fatti contestati, a ritroso sino al 2007.

Tra 90 giorni i giudici depositeranno la motivazione di questa pronuncia.

Non è passata la linea della difesa che puntava ad ottenere la totale dichiarazione di estraneità del Vescovo emerito di Trapani dall’accusa di peculato: da ultimo nell’arringa di oggi l’avvocato Mario Caputo, che ha indubbiamente mostrato con grande energia oratoria, lo studio attento degli atti processuali, ha tirato fuori le parole di un sacerdote, da tempo riconosciuto essere uno dei preti più illuminati e capaci della Diocesi, Liborio Palmeri, che ha definito il vescovo Miccichè una persona generosa, quindi se errori ci sono stati, pare dover dedurre, si devono a questa sua indole e per la difesa nemmeno i conti del presunto peculato sono in ordine. Generosità niente affatto riconosciuta esistere nella requisitoria e nella memoria del pm Sara Morri, che semmai ha illustrato la strategica pianificazione messa in atto dal Vescovo Miccichè che puntualmente faceva trasferire sul conto corrente della Diocesi, i fondi dell’8 per mille che annualmente arrivavano sui conti correnti dedicati.

Da una parte si rendicontavano alla Cei i fondi che transitavano dai conti correnti dedicati a ricevere i soldi dell’8 per mille, fuori dal rendiconto alla Cei le entrate e le uscite dal conto corrente della Diocesi da dove mons. Miccichè poi era solito fare dei prelievi, e secondo l’accusa non sempre per esigenze del culto e del clero. Ma la presunta generosità pare non sia stata riconosciuta nemmeno dai giudici, per la pronuncia di prescrizione messa nero su bianco. Se la difesa ha puntato il dito contro i resoconti della spesa fatta dalla Procura, la stessa cosa non hanno fatto i giudici, ad eccezion fatta solo per un prelievo, di 2 mila euro, del 2 aprile 2012.

Bisognerà certo attendere le motivazioni e leggerle nella loro interezza, ma i contorni dello scandalo che ha centrato la Diocesi di Trapani nel periodo culminato nel 2012 con la rimozione decisa da Papa Benedetto XVI e risalente a diversi anni prima, no n sembrano essere stati dissolti dalla pronuncia giudiziaria odierna. Il Vescovo emerito Miccichè non si è mai presentato dinanzi ai giudici, non è stato mai presente in aula in nessuna delle 25 udienze di tutto il processo, durato quattro anni, ieri come nella ‘recedente udienza, durante la quale è intervenuto l’avvocato difensore Mario Caputo, erano presenti la sorella e suo cognato.

“Siamo soddisfatti perché è stato dimostrato che il vescovo Micciché non si è appropriato di denaro”, spiega l’avvocato Mario Caputo. “Leggeremo le motivazioni e valuteremo se rinunciare o meno alla prescrizione”.

Nel fascicolo del processo sono transitate solo i verbali di interrogatorio fatti dai pm nella fase delle indagini. Benedetto XVI nel maggio 2012 pronunciò la rimozione di mons. Miccichè dalla guida della Diocesi di Trapani, dopo che il visitatore apostolico presso la Curia di Trapani, nominato da Papa Ratzinger fu l’allora vescovo di Mazara mons. Mogavero, individuò una serie di gravi comportamenti del Vescovo in carica in violazione dei codici del Vaticano e per movumenti economici non limpidi, mentre la Procura di Trapani accertava che era stato montato ad arte lo scandalo nei confronti dell’ex direttore amministrativo della Curia, padre Ninni Treppiedi, attraverso denunce e querele presentate proprio dal Vescovo Miccichè, che a sua volta finiva sotto indagine, dapprima per appropriazione indebita e infine per peculato. La Procura aveva riconosciuto in lui la qualifica di pubblico ufficiale nell’uso dei fondi derivanti dall’8 per mille.

La difesa ancora oggi ha provato a dissipare il campo da questa previsione, ma per i giudici la contestazione del reato di peculato è corretta anche se alla fine è andata prescritta.

Maltempo, precauzioni sul lungomare e sulla strada provinciale 20

Trapani/Erice – L’ufficio comunale di Protezione Civile fa sapere che, a causa del forte vento delle ultime ore, si è accumulata sabbia sul manto stradale del lungomare Dante Alighieri e sulla strada provinciale 20, creando potenziali rischi per la circolazione. L’invito per tutti coloro che devono utilizzare questa strada è quello di prestare la massima attenzione, a moderare la velocità e a mantenere una distanza di sicurezza adeguata. In particolare, si raccomanda prudenza nelle zone più esposte e in prossimità dei tratti più critici. L’ufficio di Protezione Civile, in collaborazione con gli enti competenti, sta monitorando la situazione e provvederà a intervenire per la rimozione della sabbia non appena le condizioni lo permetteranno. Si registra la caduta di un palo in Via Manzoni a Erice.

Rimanendo in territorio di Erice.

“In tutto il territorio comunale è urgente quanto necessario procedere ad una ricognizione degli impianti di pubblica illuminazione, in particolare di quelli più vecchi e obsoleti. Ciò al fine di evitare potenziali danni a cose e persone. In questi giorni diversi pali luce o impianti, a causa del maltempo, sono crollati in diverse parti del territorio comunale”. Ecco il senso di un mio atto di indirizzo che sarà discusso e votato dai colleghi in Consiglio comunale a Erice il prossimo 27 dicembre, scrive il consigliere Vincenzo Maltese. “Intanto ho appena segnalato a mezzo PEC, quanto accaduto all’Ufficio di protezione civile comunale un pannello crollato oggi pomeriggio per il forte vento in una strada di Pizzolungo, a pochi metri da un’auto parcheggiata, e un palo luce crollato in via Cesarò alta, di fronte Cittadella della Salute”.

Intanto si fa la conta degli interventi dei vigili del fuoco del comando provinciale. La notte scorsa sono stati 22 gli interventi in provincia, da stamane 28. Hanno riguardato sempre tutta la provincia e in particolare, alberi caduti, antenne televisive, lamiere e pali divelti sempre a causa del forte vento. Allerta anche per questa notte. Naturalmente dal comando provinciale dei vigili del fuoco la raccomandazione è di stare attenti e soprattutto prudenza in prossimità di alberi o oggetti che potrebbero subire danni per il vento. In caso di necessità contattare la sala operativa del comando.

Mare da mosso a molto mosso per tutto il giorno. Venti forti provenienti dai quadranti nord orientali nell’arco di tutta la giornata con un’intensità fino a 42 km/h. e temperature gelide si registrano ovunque in provincia di Trapani.

Tutta la Sicilia in questo momento è attraversata dal maltempo. Una tempesta di vento sta al momento mettendo in ginocchio anche Palermo, con alberi abbattutti lungo le arterie principali.

Le avverse condizioni meteo di queste ore stanno impegnando i vigili del fuoco di Palermo. Dalle serata di ieri fino a questo momento sono stati effettuati circa 50 interventi , buona parte dei quali sono relativi ad alberi pericolanti, allagamenti e distacchi di intonaci. Nell prime ore del mattino a causa della caduta di un albero è rimasta chiusa la SP 57 dal bivio di Baida. Intorno alle ore 8.30 degli alberi caduti a causa del forte vento hanno interessato la sede stradale in via Giuseppe Lanza di Scalea (PA), analoga situazione lungo la strada intercomunale 7 a Montelepre. Cadute di alberi si sono verificati anche in Viale Leonardo da Vinci (PA), via Poggio del Pineto (PA), via Francesco Crispi (PA), via Megara Iblea (foto di copertina). Intorno alle ore 13.30 un autoarticolato ha perso parte del proprio carico (profilati in acciaio) lungo lo svincolo autostradale di Carini in direzione Mazara del Vallo. Un altro albero è caduto lungo la via tranviaria di Palermo, all’altezza di via Leonardo Da Vinci. Bloccata la linea L4, il mezzo è stato costretto a fermare la sua corsa.

In aggiornamento …

Forte grandinata sulla Palermo Sciacca altezza Altofonte. Feste natalizie all’insegna delle perturbazioni, con forti raffiche, pioggia abbondante, grandinate e neve a basse quote in Sicilia.

Per il tentato omicidio a Palermo, la polizia ha fermato un uomo

Palermo – La polizia ha eseguito su delega della Procura della Repubblica di Palermo il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso a carico di un indagato ritenuto responsabile dei reati di tentato omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione, porto di arma clandestina e ricettazione. Si tratta di Francesco Lupo, 30 anni, figlio di Antonino e fratello di Giacomo Lupo uccisi nel marzo del 2019.

Il provvedimento scaturisce dall’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Palermo dopo il ferimento di Antonino Fragale, di 43 anni, ferito a colpi d’arma da fuoco davanti a un fioraio nei pressi del cancello d’ingresso del cimitero dei Rotoli, a Palermo in via Vergine Maria. L’uomo, un dipendente della Reset del settore che si occupa del verde pubblico proprio a Rotoli, stava litigando con una persona quando questa ha estratto una pistola e l’ha ferito gravemente al torace. Le condizioni di Fragale sono critiche: i colpi, oltre ad alcuni che lo hanno centrato al torace, lo hanno raggiunto all’addome. Sono proprio le ferite all’aorta addominale, al fegato e al colon a preoccupare l’equipe multidisciplinare di medici che sta cercando di salvargli la vita.

Secondo una prima ricostruzione, l’indagato avrebbe raggiunto il cimitero a bordo di un’auto assieme a altre due persone. Improvvisamente sarebbe scoppiata una lite: prima l’indagato avrebbe colpito l’operaio con calci e pugni e poi gli avrebbe esploso contro alcuni colpi d’arma da fuoco, ferendolo in diverse parti del corpo. . Davanti al cimitero, in via Vergine Maria, sono stati trovati una decina di bossoli.

L’odierno destinatario del provvedimento restrittivo “risulta, allo stato, indiziato in merito ai reati contestati e la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una eventuale sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza”.

A Trapani reati in diminuzione ma per il Questore “serve denunciare”

Trapani – Reati in calo nel Trapanese: 8.742 quelli commessi nel 2024 a fronte dei 9.898 perpetrati nel 2023.

“Il bilancio conseguito nell’anno che sta per finire – afferma il questore Giuseppe Peritore – è positivo grazie anche all’attività svolta dai commissariati dislocati sul territorio. C’è stato, infatti, un abbattimento dei delitti”.

A diminuire in particolare i furti, le minacce, gli incendi dolosi e i danneggiamenti. Stabili, invece, rapine e risse.

Una nota dolente: in provincia sono aumentati i casi di maltrattamenti in famiglia: 324 quelli che si sono verificati del 2024.

“Qui – sostiene Peritore – è anche un problema culturale”. Poi un appello ai cittadini: “Denunciare i reati perché lo Stato c’è. Ogni segnalazione verrà approfondita”. Per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata, va sottolineata l’operazione del 16 settembre del 2024 culminata nell’arresto di 10 soggetti chiamati a rispondere, a vario titolo, si associazione mafiosa, scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Lusinghieri anche i risultati conseguiti nell’attività di contrasto al traffico di droga. Tra le operazioni più importanti quella messa a segno il 6 marzo con l’arresto di 12 soggetti e con il sequestro di 530 grammi di cocaina e crack e oltre 120 di hashish. Nel 2024 la Polizia ha sequestrato oltre 3 kg di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina (1.212 grammi), hashish (1.140 grammi), crack (225 grammi) ed eroina (75 grammi). Inoltre, sono stati arrestati 18 individui per detenzione e spaccio.

Nel 2024 sono stati eseguiti 151 arresti di cui 56 in flagranza di reato. Sono state, invece, 346 le persone denunciate.

Con 2.697 perone sbarcate, la provincia di Trapani ha fronteggiato una crescente pressione migratoria. Nel corso dell’anno, sono stati emessi 1.316 provvedimenti di respingimento e 155 rimpatri. Importante la riapertura del Centro di Permanenza e Rimpatri di Milo e l’apertura dell’hotspot di Pantelleria. Parallelamente è stata smantellata una rete transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dieci persone, di nazionalità italiana e tunisina, sono state arrestate per aver organizzato traversate illegali partendo da e per Marsala.

Bene confiscato occupato abusivamente, sequestrati 250 mila euro all’imprenditrice antiracket Valeria Grasso

PALERMO – I finanzieri del Comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di sequestro di 250 mila euro all’imprenditrice antiracket Valeria Grasso. Il decreto di sequestro conservativo ante causam (previsto in caso di gravità e urgenza) è stato emesso dalla Sezione giurisdizionale per la Regione siciliana della Corte dei Conti.

L’imprenditrice Grasso avrebbe occupato abusivamente, per aprirvi una palestra, un immobile tolto alla mafia e affidato all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia. Gli accertamenti della Procura regionale della Corte dei conti sono partiti dalla denuncia di un imprenditore a cui non sarebbero stati pagati lavori per 50 mila euro.

«Nel dettaglio – si legge nella nota del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Palermo guidato dal colonnello Carlo Pappalardo – è stato possibile appurare che dall’occupazione abusiva sarebbe derivato un danno erariale quantificato in circa 165 mila euro, cui si aggiungono 80 mila euro relativi ai compensi corrisposti negli anni dai fruitori della struttura sportiva e le ulteriori somme (circa 10 mila euro) incassate per finalità di lucro».

Il sequestro conservativo dei beni serve affinché in caso di condanna lo Stato possa essere risarcito. Lo scorso aprile la palestra di via Dominici 27 nel quartiere San Lorenzo è stata sequestrata penalmente. Valeria Grasso è indagata per invasione di edificio.

Nel provvedimento di sequestro disposto dal gip Ivana Vassallo si parla di occupazione sine titulo a partire dal 2014 da parte di Grasso, presidente dell’associazione Legalità e Libertà. Nel 2014 il custode giudiziario ha notifica a Grasso l’ordine di rilascio dei locali che sono nella titolarità dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati.

L’operazione, scrivono ancora i finanzieri, «testimonia la stretta sinergia operativa tra la Corte dei conti e la Guardia di Finanza nel contrasto agli illeciti perpetrati nel settore della spesa pubblica e nella pubblica amministrazione» per tutelare «l’integrità dei bilanci pubblici e controllare l’efficace gestione delle risorse dello Stato».

Il bilancio dell’operazione “e-FISHING” della guardia costiera in Italia

Roma – Con l’approssimarsi delle festività natalizie, periodo in cui la domanda di prodotti ittici cresce considerevolmente, la Guardia Costiera, in linea con il Piano Operativo Annuale 2024 deciso nell’ambito dalla Cabina di Regia istituita presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha avviato una mirata campagna di prevenzione e di contrasto, a livello nazionale, per individuare potenziali fattispecie illegali nel settore che, nel tempo, si sono concretizzate anche attraverso nuovi canali, non convenzionali, al passo con lo sviluppo del mondo digitale.

Lo scopo è garantire la qualità dei prodotti che arrivano sulle tavole degli italiani ed il rispetto delle disposizioni nazionali e internazionali in materia di tutela delle risorse ittiche e dell’ambiente marino evitandone il depauperamento e contestualmente anche quello di garantire la leale concorrenzialità sul mercato tra gli operatori prevenendo il diffondersi di pratiche illegali.

LE FASI

L’operazione complessa “e-FISHING”, attiva su tutto il territorio nazionale e in corso fino a gennaio 2025, si è articolata in una preliminare fase di “analisi”, durante la quale sono stati individuati i target di possibile interesse mediante un attento monitoraggio del territorio – anche attraverso le piattaforme social e dell’e-commerce, a cui ha fatto seguito una seconda fase “operativa”, che ha permesso di attuare un contrasto diretto alle attività di pesca illegale attraverso l’esecuzione delle verifiche preventivamente pianificate.

L’OBIETTIVO

Il focus dell’operazione è incentrato a tutelare il prodotto ittico made in Italy, scoraggiando pratiche illecite – anche informatizzate – finalizzate a carpire la buona fede del cittadino, danneggiare la risorsa ittica e a minare la concorrenza leale sul mercato tra gli operatori del settore. L’operazione condotta dalla Guardia Costiera si è concentrata quindi sull’attività di prevenzione e di contrasto, a livello nazionale, per individuare potenziali fattispecie illegali nel settore, che coinvolgano in particolare le importazioni e la commercializzazione di prodotti ittici provenienti da paesi terzi, la cattura e commercializzazione di specie con consentite e la compravendita di pescato in assenza delle informazioni obbligatorie in materia di tracciabilità. Pratiche illecite che, nel tempo – e in linea con il nome stesso che si è voluto attribuire all’operazione – si sono concretizzate anche attraverso nuovi canali non convenzionali utilizzati per l’attività di rivendita e la promozione di servizi di ristorazione, come l’e-market e le piattaforme social, al passo con lo sviluppo del mondo digitale.

Si tratta di comportamenti disonesti che compromettono non solo la qualità del prodotto destinato alla vendita, ma pregiudicano anche la concorrenza leale e la capacità del cittadino di scegliere consapevolmente.

Tale attività di monitoraggio e verifica, pertanto, oltre a prevenire e individuare eventuali atti illeciti mira a garantire una filiera ittica virtuosa, che permetta di far giungere sulle tavole degli italiani prodotti sicuri, certificati e garantiti.

LA MACCHINA ORGANIZZATIVA

Il dispositivo messo in campo – coordinato a livello nazionale dal Centro di Controllo Nazionale Pesca del Comando Generale della Guardia Costiera e articolato a livello territoriale sui Centri di Controllo Area Pesca (CCAP) delle 15 Direzioni Marittime regionali – ha visto l’impiego di oltre 1.500 militari e oltre 450 tra mezzi terrestri e aeronavali della Guardia Costiera e ha portato, ad oggi, all’effettuazione di 10.000 controlli, che consentiranno agli italiani di acquistare sul mercato prodotti ittici di qualità e garantiti, valorizzando il lavoro degli operatori del settore onesti che rispettano le normative vigenti, a tutela del prodotto “made in Italy”.

RISULTATI DELL’OPERAZIONE “E-FISHING”:

Questi i dati salienti

746 illeciti tra amministrativi e penali;

233 attrezzi da pesca sequestrati;

sanzioni pecuniarie che ammontano a oltre 1 milione di euro;